Caros Amigos:
Desejo a todos os meus leitores
UM BOM ANO DE 2016
Nº 2809 - (190-2016)
8 DE JULHO DE 2016
SANTOS DE CADA DIA
8º A N O
LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO
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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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ÁQUILA e PRISCA ou PRISCILA, Santos
Comemoração dos santos ÁQUILA e PRISCA ou PRISCILA esposos, colaboradores de São PAULO, em cuja casa recebiam a a assembleia dos cristãos e por isso arriscaram a sua vida.
GLICÉRIA, Santa
Em Heracleia, na Trácia hoje Mármara, na Turquia, Santa GLICÉRIA mártir. (data incerta)
PROCÓPIO, Santo
Em Cesareia da Palestina, São PROCÓPIO bispo e mártir, que no tempo do imperador Diocleciano, conduzido da cidade de Scitopólis a Cesareia, à primeira resposta da sua audácia, foi decapitado pelo juiz Fabiano. (303)
PANCRÁCIO, Santo
Em Taormina, na Sicília, Itália, São PANCRÁCIO bispo e mártir que é considerado o primeiro bispo desta Igreja. (data incerta)
AUSPÍCIO, Santo
Em Toul, na Gália Bélgica, França, Santo AUSPÍCIO bispo. (séc. V)
DISIBODO, Santo
Na Renânia, Alemanha, São DISIBODO eremita que, reunido com alguns companheiros, fundou um mosteiro junto ao rio Nahe. (séc. VII)
LANDRADA, Santa
Em Bilsen, no Brabante, hoje Bélgica, Santa LANDRADA abadessa. (690)
QUILIANO, Santo
Em Wurzburg, na Austrásia hoje Alemanha, São QUILIANO bispo e mártir, natural da Irlanda que chegou a esta região para pregar o Evangelho e, por observar diligentemente os costumes cristãos, foi cruelmente assassinado, assim alcançando a coroa do martírio. (séc. VII)
MONGES ABRAMITAS, SANTOS
Em Constantinopla, hoje Istambul, Turquia, a paixão dos SANTOS MONGES ABRAMITAS que, no tempo do imperador Teófilo, consumaram o martírio por causa do culto das sagradas imagens. (séc. IX)
ADRIANO III, Santo
Em Spina Lambérti, na Emília-Romanha, Itália, o passamento de Santo ADRIANO III papa, que procurou com grande diligência a reconciliação da Igreja Constantinopolitana com a Igreja Romana e, atingido por grave enfermidade, morreu santamente quando se dirigia para a Gália. (885)
EUGÉNIO III, Beato
Em Toul, na Gália Bélgica, França, Santo AUSPÍCIO bispo. (séc. V)
DISIBODO, Santo
Na Renânia, Alemanha, São DISIBODO eremita que, reunido com alguns companheiros, fundou um mosteiro junto ao rio Nahe. (séc. VII)
LANDRADA, Santa
Em Bilsen, no Brabante, hoje Bélgica, Santa LANDRADA abadessa. (690)
QUILIANO, Santo
Em Wurzburg, na Austrásia hoje Alemanha, São QUILIANO bispo e mártir, natural da Irlanda que chegou a esta região para pregar o Evangelho e, por observar diligentemente os costumes cristãos, foi cruelmente assassinado, assim alcançando a coroa do martírio. (séc. VII)
MONGES ABRAMITAS, SANTOS
Em Constantinopla, hoje Istambul, Turquia, a paixão dos SANTOS MONGES ABRAMITAS que, no tempo do imperador Teófilo, consumaram o martírio por causa do culto das sagradas imagens. (séc. IX)
ADRIANO III, Santo
Em Spina Lambérti, na Emília-Romanha, Itália, o passamento de Santo ADRIANO III papa, que procurou com grande diligência a reconciliação da Igreja Constantinopolitana com a Igreja Romana e, atingido por grave enfermidade, morreu santamente quando se dirigia para a Gália. (885)
EUGÉNIO III, Beato
Em Tivolí, no Lácio, Itália, o passamento do Beato EUGÉNIO III papa, que foi dilecto discípulo de São BERNARDO e, depois de ter governado o mosteiro dos santos VICENTE e ANASTÁSIO em Acquae Salvie, foi eleito para a sede de Roma e empenhou-se intensamente para a defender das insidias dos infiéis o povo romano e renovar a disciplina eclesiástica. (1153)
MÂNCIO ARAKI, Beato
Em Shimabara, no Japão, o Beato MÂNCIO ARAKI mártir que, por ter recebido em sua casa o Beato FRANCISCO PACHECO presbitero foi metido no cárcere onde morreu consumido pela tuberculose. (1626)
PEDRO VIGNE, Beato
Em Rencurel, no Ródano-Alpes, França, o beato PEDRO VIGNE presbitero que se dedicou incansavelmente ao ministério pastoral, na pregação, no ministério de ouvir confissões, em propagar a devoção à Paixão do Senhor e à Santíssima Eucaristia, e fundou a Congregação das Irmãs do Santíssimo Sacramento. (1740)
JOÃO WU WENYIN, Santo
Em Yong-Nien, Hebei, China, São JOÃO WU WENYIN mártir que, sendo catequista, na perseguição movida pelos sequazes dos «Yihetuan» foi condenado à morte por ter recusado passar do cristianismo ao paganismo. (1900)
... E AINDA ...
ALBERTO DE GÉNOVA, Santo
Genova e la regione ligure hanno donato alla Chiesa non pochi santi e beati, anche se purtroppo nessuno di essi ha raggiunto una venerazione a livello universale. Culto rigorosamente locale è infatti riservato anche al santo oggi festeggiato, Alberto da Genova, che il calendario diocesano del capoluogo ligure commemora in data odierna, ma che il Martyrologium Romanum ha sempre ignorato.
Alberto nacque verso la fine dell’XI secolo ed intraprese in un primo tempo la vita monastica nell’Ordine benedettino, per poi optare nel 1129 scegliendo la riforma cistercense. Aspirando però ad una vita solitaria, preferì infine ritirarsi in una grotta del monte Contessa, presso Sestri Ponente, antico borgo a sei miglia ad ovest di Genova, oggi quartiere della città stessa. Qui morì l’8 luglio, probabilmente nell’anno 1180
AMPÉLIO DE MILÃO, Santo
L’8 luglio la Chiesa ambrosiana ricorda Ampelio, dal 665 al 672 fu il trentanovesimo vescovo di Milano, che riposa in San Simpliciano, dove fu deposto l’8 febbraio 676, come fa supporre il «Codice di Beroldo», che per primo lo chiama «santo», attribuendogli innumerevoli miracoli. Essi, pare, accompagnarono la sua tenace opera di evangelizzazione. A Milano, infatti, erano ancora presenti sostenitori della teologia cosiddetta ariana, la tendenza, che forse sarà sempre presente, a cercare di «umanizzare» tanto il Figlio di Dio da indebolire la «singolarità divina» di Gesù. In quest’impegno per la verità gli fu d’aiuto Teodota, la moglie del re longobardo Grimoaldo: per fortuna che ci sono le donne! La predicazione d’Ampelio fu persuasiva anche per lo stile, che sembrava esprimesse il suo stesso nome. Si diceva, infatti, che come le parole di Ambrogio erano come l’ambrosia, il cibo degli dei, così il parlare di Ampelio richiamava l’ebbrezza del vino, e la sua gioia: «uva», in greco, si dice «ampelius». Ampelio, dunque, cercò di convincere non con le minacce, ma con la benevolenza, convinto - come diceva già Ambrogio - che «gli uomini possano essere obbligati e stimolati a fare il bene, più con la benevolenza che con la paura e, per farli emendare, l’amore è più efficace del timore»
EDGAR ou EDGARO o Pacifico, Santo
Ultimogenito di Edmondo il Magnifico, re d'Inghilterra, e di Elfgiva, Edgaro nacque verso il 943. Allorché Edmondo venne assassinato (26 magg. 946), data la giovane età dei figli, gli successe sul trono il fratello Edred, che prese cura dell'educazione dei nipoti. Alla morte di Edred, il 23 novembre 955, Edwy, fratello di Edgaro, salì al trono. Nel 957, tuttavia, i nobili di Mercia e di Northumbria, scontenti del governo di Edwy, gli si ribellarono e posero Edgaro sul trono della parte settentrionale del regno. Alla morte di Edwy, nell'ottobre 959, Edgaro divenne sovrano di tutta l'Inghilterra. Da allora l'intero regno godette di particolare pace e prosperità, per cui il re venne ricordato con l'appellativo di Pacifico. Uno dei primi atti di Edgaro, nel salire sul trono di Mercia e di Northumbria nel 957, fu quello di richiamare s. Dunstano, abate di Glastonbury, dall'esilio in cui era stato relegato da Edwy, che mal sopportava i rimproveri del santo per le sue crudeltà e sregolatezze, e lo creò immediatamente primo vescovo di Worcester trasferendolo poi nel 959 alla sede di Londra ed infine, nell'anno seguente, alla sede primaziale di Canterbury. Edgaro mantenne sempre stretti rapporti con s. Dunstano, scegliendolo a suo principale consigliere particolarmente per la politica ecclesiastica. A tale intimità di rapporti va probabilmente collegato il sorgere della leggenda secondo cui, alla nascita di Edgaro, s. Dunstano avrebbe udito voci angeliche annunziare la pace dell'Inghilterra. Per la sua politica ecclesiastica E., oltre a s. Dunstano, ebbe a consiglieri s. Etelvoldo, abate di Abingdon e dal 963 vescovo di Winchester, e s. Oswald, vescovo di Worcester nel 961 e dal 972 arcivescovo di York. Questi tre santi prelati furono i promotori della riforma monastica in Inghilterra, che E. appoggiò con tutti i mezzi e talora anche con l'uso della forza, particolarmente per superare le opposizioni del clero secolare, che in varie fondazioni venne sostituito da monaci. Verso il 970 ca., a Winchester, si tenne un sinodo, nel quale fu redatto un codice di norme monastiche ad uso di tutto il regno e che è conosciuto col nome di Regularis Concordia. I sovrani furono dichiarati patroni ex officio di tutto l'istituto mona stico e per essi si prescrissero preghiere in tutti i monasteri. In tale occasione, Edgaro indirizzò all'assemblea dei vescovi una sua perorazione. Numerosi monasteri furono quindi restaurati e convenientemente dotati
JÚLIO DE MONTEVERGINE, Beato
È da secoli chiamato così, semplicemente “Beato Giulio” e fra i tanti servi di Dio e venerabili che aspettano la glorificazione in terra, come quella che già godono in cielo, è uno dei più conosciuti e venerati.
Infatti non vi è pellegrino, fra i milioni che si sono recati nei secoli, a rendere la loro devozione alla Madonna di Montevergine, nella chiesa della celebre abbazia benedettina fondata da s. Guglielmo da Vercelli, nel XII secolo sui Monti dell’Irpinia, che dopo la visita alla Madonna non sia passato a rendere, un sia pur breve omaggio a questo umile suo figlio, che riposa nella stessa chiesa
ILUMINATO DE RIÉTI, Santo
Il nome Illuminato deriva dal latino Illuminatus e significa “dotto, istruito”.
Il frate Illuminato da Rieti era un compagno di San Francesco, fece parte del primo gruppo di giovani che si strinse attorno a Francesco d’Assisi, formando il primo nucleo dell’Ordine francescano. Secondo San Bonaventura (il “biografo” di San Francesco), il Poverello d’Assisi recatosi in Terra Santa divise l’esperienza della visita al sultano di quelle terre proprio con frate Illuminato. Successivamente a questo monaco (che in seguito divenne anche Vescovo di Assisi) fu attribuita una breve testimonianza relativa a quella esperienza
LOURENÇO ILUMINADOR DE FARFA, Santo
Il più antico documento che parla di questo abate è un Privilegio concesso da papa Giovanni VII nel 705 al ricostruttore del monastero di Farfa, Tommaso. All’inizio della Bolla, il papa afferma che il venerabile monastero di S.Maria fu fondato da “Laurentius quondam episcopus venerandae memoriae de peregrinis veniens in feudo, qui dicitur Acutianus, territorii Sabinensis” (Bull. romanum, ed. Taurin, I, p.213). Evidentemente all’inizio del sec.VIII, stando al testo, non erano molte le notizie che si avevano su questo vescovo monaco: proveniva dall’Oriente, ma non è precisata l’epoca e non è determinata la regione de peregrinis. Cronache posteriori, come il Libellus constructionis Farfensis di un anonimo del sec. XI (in Fonti per la Storia d’Italia, a cura di U.Balzani, XXXIII, pp.1 sgg.) ed il Chronicon farfense di Gregorio da Catino, del sec. XI (ibid., XXXIX, pp.1 sgg.), aggiungono altri particolari. L. forse originario della Siria abbandonò la propria patria con la sorella Susanna ed i discepoli Giovanni ed Isacco; venne a Roma e poi in Sabina ove fu nominato vescovo. In seguito, deposta la carica, fondò un monastero in un luogo dedicato precedentemente alla dea Vacuna; ciò si sarebbe verificato nel sec. V o VI. Analoghi particolari si trovano in s. Pier Damiani (PL, CXLV, coll. 425, 445
PALMÉRIO, Santo
Come in tutti i territori appartenenti allo sterminato impero romano, anche in Sardegna vennero attuate le persecuzioni contro i cristiani, e fra quanti furono vittime degli editti dei vari imperatori, troviamo anche san Palmerio.
Egli sardo di nascita, forse della provincia attuale di Oristano, era di stirpe nobile e un militare della guarnigione; al tempo dell’imperatore Diocleziano (243-313) Palmerio si convertì al cristianesimo, diventando un neofita e propagatore della fede.
Scoperto venne esiliato nel nord della Sardegna, verso l’odierna Villanova Monteleone (Sassari), vicino alla sede del giudice di Torres; qui dopo aver ricevuto il Battesimo, si mise a condurre una vita eremitica; infine venne accusato davanti ad un tribunale romano e dopo essere stato flagellato, fu ucciso verso il 303
PEDRO o Eremita, Beato
Nato forse ad Amiens, Pietro l’eremita è personaggio di notevole importanza storica, perché fu il più grande predicatore della crociata popolare che si mosse nel 1095 dopo gli appelli di Urbano II. Terminata la sua Crociata, lasciò Gerusalemme alla fine del 1099 per tornare in Belgio e stabilirsi presso la città di Huy, dove fondò il monastero di Neufmoustier, di cui divenne priore e dove morì nel 1115. Durante la traslazione del corpo, avvenuta nel 1242, si trovò il cilicio che Pietro portava e sulla testa era ancora visibile la tonsura clericale circondata da capelli abbondanti e crespi.
L’Ordine Benedettino lo festeggia il 8 luglio
Genova e la regione ligure hanno donato alla Chiesa non pochi santi e beati, anche se purtroppo nessuno di essi ha raggiunto una venerazione a livello universale. Culto rigorosamente locale è infatti riservato anche al santo oggi festeggiato, Alberto da Genova, che il calendario diocesano del capoluogo ligure commemora in data odierna, ma che il Martyrologium Romanum ha sempre ignorato.
Alberto nacque verso la fine dell’XI secolo ed intraprese in un primo tempo la vita monastica nell’Ordine benedettino, per poi optare nel 1129 scegliendo la riforma cistercense. Aspirando però ad una vita solitaria, preferì infine ritirarsi in una grotta del monte Contessa, presso Sestri Ponente, antico borgo a sei miglia ad ovest di Genova, oggi quartiere della città stessa. Qui morì l’8 luglio, probabilmente nell’anno 1180
AMPÉLIO DE MILÃO, Santo
L’8 luglio la Chiesa ambrosiana ricorda Ampelio, dal 665 al 672 fu il trentanovesimo vescovo di Milano, che riposa in San Simpliciano, dove fu deposto l’8 febbraio 676, come fa supporre il «Codice di Beroldo», che per primo lo chiama «santo», attribuendogli innumerevoli miracoli. Essi, pare, accompagnarono la sua tenace opera di evangelizzazione. A Milano, infatti, erano ancora presenti sostenitori della teologia cosiddetta ariana, la tendenza, che forse sarà sempre presente, a cercare di «umanizzare» tanto il Figlio di Dio da indebolire la «singolarità divina» di Gesù. In quest’impegno per la verità gli fu d’aiuto Teodota, la moglie del re longobardo Grimoaldo: per fortuna che ci sono le donne! La predicazione d’Ampelio fu persuasiva anche per lo stile, che sembrava esprimesse il suo stesso nome. Si diceva, infatti, che come le parole di Ambrogio erano come l’ambrosia, il cibo degli dei, così il parlare di Ampelio richiamava l’ebbrezza del vino, e la sua gioia: «uva», in greco, si dice «ampelius». Ampelio, dunque, cercò di convincere non con le minacce, ma con la benevolenza, convinto - come diceva già Ambrogio - che «gli uomini possano essere obbligati e stimolati a fare il bene, più con la benevolenza che con la paura e, per farli emendare, l’amore è più efficace del timore»
EDGAR ou EDGARO o Pacifico, Santo
Ultimogenito di Edmondo il Magnifico, re d'Inghilterra, e di Elfgiva, Edgaro nacque verso il 943. Allorché Edmondo venne assassinato (26 magg. 946), data la giovane età dei figli, gli successe sul trono il fratello Edred, che prese cura dell'educazione dei nipoti. Alla morte di Edred, il 23 novembre 955, Edwy, fratello di Edgaro, salì al trono. Nel 957, tuttavia, i nobili di Mercia e di Northumbria, scontenti del governo di Edwy, gli si ribellarono e posero Edgaro sul trono della parte settentrionale del regno. Alla morte di Edwy, nell'ottobre 959, Edgaro divenne sovrano di tutta l'Inghilterra. Da allora l'intero regno godette di particolare pace e prosperità, per cui il re venne ricordato con l'appellativo di Pacifico. Uno dei primi atti di Edgaro, nel salire sul trono di Mercia e di Northumbria nel 957, fu quello di richiamare s. Dunstano, abate di Glastonbury, dall'esilio in cui era stato relegato da Edwy, che mal sopportava i rimproveri del santo per le sue crudeltà e sregolatezze, e lo creò immediatamente primo vescovo di Worcester trasferendolo poi nel 959 alla sede di Londra ed infine, nell'anno seguente, alla sede primaziale di Canterbury. Edgaro mantenne sempre stretti rapporti con s. Dunstano, scegliendolo a suo principale consigliere particolarmente per la politica ecclesiastica. A tale intimità di rapporti va probabilmente collegato il sorgere della leggenda secondo cui, alla nascita di Edgaro, s. Dunstano avrebbe udito voci angeliche annunziare la pace dell'Inghilterra. Per la sua politica ecclesiastica E., oltre a s. Dunstano, ebbe a consiglieri s. Etelvoldo, abate di Abingdon e dal 963 vescovo di Winchester, e s. Oswald, vescovo di Worcester nel 961 e dal 972 arcivescovo di York. Questi tre santi prelati furono i promotori della riforma monastica in Inghilterra, che E. appoggiò con tutti i mezzi e talora anche con l'uso della forza, particolarmente per superare le opposizioni del clero secolare, che in varie fondazioni venne sostituito da monaci. Verso il 970 ca., a Winchester, si tenne un sinodo, nel quale fu redatto un codice di norme monastiche ad uso di tutto il regno e che è conosciuto col nome di Regularis Concordia. I sovrani furono dichiarati patroni ex officio di tutto l'istituto mona stico e per essi si prescrissero preghiere in tutti i monasteri. In tale occasione, Edgaro indirizzò all'assemblea dei vescovi una sua perorazione. Numerosi monasteri furono quindi restaurati e convenientemente dotati
JÚLIO DE MONTEVERGINE, Beato
È da secoli chiamato così, semplicemente “Beato Giulio” e fra i tanti servi di Dio e venerabili che aspettano la glorificazione in terra, come quella che già godono in cielo, è uno dei più conosciuti e venerati.
Infatti non vi è pellegrino, fra i milioni che si sono recati nei secoli, a rendere la loro devozione alla Madonna di Montevergine, nella chiesa della celebre abbazia benedettina fondata da s. Guglielmo da Vercelli, nel XII secolo sui Monti dell’Irpinia, che dopo la visita alla Madonna non sia passato a rendere, un sia pur breve omaggio a questo umile suo figlio, che riposa nella stessa chiesa
ILUMINATO DE RIÉTI, Santo
Il nome Illuminato deriva dal latino Illuminatus e significa “dotto, istruito”.
Il frate Illuminato da Rieti era un compagno di San Francesco, fece parte del primo gruppo di giovani che si strinse attorno a Francesco d’Assisi, formando il primo nucleo dell’Ordine francescano. Secondo San Bonaventura (il “biografo” di San Francesco), il Poverello d’Assisi recatosi in Terra Santa divise l’esperienza della visita al sultano di quelle terre proprio con frate Illuminato. Successivamente a questo monaco (che in seguito divenne anche Vescovo di Assisi) fu attribuita una breve testimonianza relativa a quella esperienza
LOURENÇO ILUMINADOR DE FARFA, Santo
Il più antico documento che parla di questo abate è un Privilegio concesso da papa Giovanni VII nel 705 al ricostruttore del monastero di Farfa, Tommaso. All’inizio della Bolla, il papa afferma che il venerabile monastero di S.Maria fu fondato da “Laurentius quondam episcopus venerandae memoriae de peregrinis veniens in feudo, qui dicitur Acutianus, territorii Sabinensis” (Bull. romanum, ed. Taurin, I, p.213). Evidentemente all’inizio del sec.VIII, stando al testo, non erano molte le notizie che si avevano su questo vescovo monaco: proveniva dall’Oriente, ma non è precisata l’epoca e non è determinata la regione de peregrinis. Cronache posteriori, come il Libellus constructionis Farfensis di un anonimo del sec. XI (in Fonti per la Storia d’Italia, a cura di U.Balzani, XXXIII, pp.1 sgg.) ed il Chronicon farfense di Gregorio da Catino, del sec. XI (ibid., XXXIX, pp.1 sgg.), aggiungono altri particolari. L. forse originario della Siria abbandonò la propria patria con la sorella Susanna ed i discepoli Giovanni ed Isacco; venne a Roma e poi in Sabina ove fu nominato vescovo. In seguito, deposta la carica, fondò un monastero in un luogo dedicato precedentemente alla dea Vacuna; ciò si sarebbe verificato nel sec. V o VI. Analoghi particolari si trovano in s. Pier Damiani (PL, CXLV, coll. 425, 445
PALMÉRIO, Santo
Come in tutti i territori appartenenti allo sterminato impero romano, anche in Sardegna vennero attuate le persecuzioni contro i cristiani, e fra quanti furono vittime degli editti dei vari imperatori, troviamo anche san Palmerio.
Egli sardo di nascita, forse della provincia attuale di Oristano, era di stirpe nobile e un militare della guarnigione; al tempo dell’imperatore Diocleziano (243-313) Palmerio si convertì al cristianesimo, diventando un neofita e propagatore della fede.
Scoperto venne esiliato nel nord della Sardegna, verso l’odierna Villanova Monteleone (Sassari), vicino alla sede del giudice di Torres; qui dopo aver ricevuto il Battesimo, si mise a condurre una vita eremitica; infine venne accusato davanti ad un tribunale romano e dopo essere stato flagellato, fu ucciso verso il 303
PEDRO o Eremita, Beato
Nato forse ad Amiens, Pietro l’eremita è personaggio di notevole importanza storica, perché fu il più grande predicatore della crociata popolare che si mosse nel 1095 dopo gli appelli di Urbano II. Terminata la sua Crociata, lasciò Gerusalemme alla fine del 1099 per tornare in Belgio e stabilirsi presso la città di Huy, dove fondò il monastero di Neufmoustier, di cui divenne priore e dove morì nel 1115. Durante la traslazione del corpo, avvenuta nel 1242, si trovò il cilicio che Pietro portava e sulla testa era ancora visibile la tonsura clericale circondata da capelli abbondanti e crespi.
L’Ordine Benedettino lo festeggia il 8 luglio
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Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
In
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros
MARTIROLÓGIO ROMANO
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Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) - http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com