virgem da Ordem terceira de São Francisco que, decidindo passar toda a vida no serviço doméstico, viveu humildemente entre as servas, e em extrema pobreza partiu deste mundo ao encontro do Senhor. (1922)
da Editorial A. O. de Braga:
. Aos
foi para Cracóvia como empregada doméstica. Inscreveu-se na
Fiel às moções do Espírito Santo e aos conselhos dos directores espirituais, progrediu rapidamente nos caminhos da santidade.
Cumpria com perfeição todos os seus deveres de empregada e aproveitava os tempos livres para leituras sobre ascética e mística, que lhe ensinaram a viver em comunhão com a Santíssima Virgem e a penetrar cada vez mais nos mistérios de Cristo através da meditação diária. Ligou-se a Deus com voto de castidade perpétua.
Durante a primeira guerra mundial, não sem incómodos voluntariamente assumidos, prestava auxilio aos feridos e doentes no hospital de Cracóvia, onde todos a respeitavam e tinham na conta de Santa.
Não lhe faltaram grandes sofrimentos por vicissitudes e ate injustiças, que suportou com paciência heroica, unindo-se à Paixão de Cristo com ardor de membro da Terceira Ordem Secular de São Francisco.
forçada pelas dores a abandonar o trabalho, recolheu-se a uma paupérrima cela, onde durante quatro anos viveu em íntima contemplação dos mistérios divinos, sustentada pela Comunhão Eucarística e a protecção da Santíssima Virgem. Aceitou à letra a recomendação de
».
Oferecia ao Senhor todos os seus sofrimentos pela conversão dos pecadores, pela salvação das almas, pela expansão missionária da Igreja. Em
, num último acto de devoção, ofereceu-se a deus como vítima pela propagação do seu Reino na Polónia e no mundo. Levada para a enfermaria de
, durante a quinta visita que fez à sua pátria.
PAULO AURELIANO, Santo
Em Saint-Paul-de-León, na Bretanha Armórica hoje França, São PAULO AURELIANO primeiro bispo desta cidade. (séc, VI)
GREGÓRIO MAGNO, Santo
Em Roma, junto de São Pedro o sepultamento de São GREGÓRIO MAGNO papa cuja memória se celebra a 3 de Setembro, dia da sua ordenação. (604)
TEÓFANES o Cronógrafo, Santo
Em Sigriana, Bitínia, hoje Turquia, no mosteiro de campo Grande, o sepultamento de São TEÓFANES O Cronógrafo que sendo muito se fez pobre monge e, por defender o culto das sagradas imagens foi encarcerado por ordem do imperador Leão o Arménio durante dois anos e depois deportado para a Samotrácia onde exausto com tantas tribulações entregou o espírito a deus. (817)
ELFEGO, Santo
Em Wincester, na Inglaterra, Santo ELFEGO bispo que tinha sido monge e trabalhou muito para a restauração da vida cenobítica. ( 951)
JUSTINA FRANCÚCCI BÉZZOLI, Beata
Em Arezzo, também na Etrúria, hoje Toscana, Itália, a Beata JUSTINA FRANCÚCCI BÉZZOLI virgem da Ordem dos Eremitas de Santo Agostinho, que trabalhou pela paz e concórdia entre os povos. (1369)
JERÓNIMO GHERARDÚCCI, Beato
Em Recanáti, no Piceno, Itália o Beato JERÓNIMO GHERARDÚCCI presbitero da Ordem dos Eremitas de Santo Agostinho que trabalhou pela paz e concórdia entre os povos. (1369)
JOZÉ ZHANG DAPENG, Santo
Em Guyiang, Guangxi, China, São JOSÉ ZHANG DAPENG mártir, que tendo recebido a luz da fé, pouco depois de ser baptizado abriu as portas aos missionários e catequistas e socorreu de todas as formas os pobres , os enfermos e as crianças até ao dia em que foi conduzido ao suplício da cruz, onde derramou lágrimas de alegria por ter sido considerado digno de morrer por Cristo. (1815)
... e ainda ...
BERNARDO DE CÁPUA, Santo
Il Martirologio Romano ricorda al 12 marzo Bernardo vescovo e confessore, ma il suo nome sarebbe stato aggiunto nel calendario capuano assai tardi. Bernardo è una delle figure più emergenti del secolo XI nella terra di Campania che era sotto il principato della potente città di Capua. Bernardo nacque intorno all’anno 1040, non si sa con precisione dove, in quale città o paese. Per l’amore dimostrato da Bernardo per Carìnola, si ritiene che Egli sia nato proprio a Carìnola da nobile e rispettabile famiglia. Di progenie onesta e praticante, Bernardo ricevette già in famiglia educazione, fede e istruzione culturale. Ma per completare una formazione umana e sociale più distinta e per avviarlo agli studi umanistici superiori, Bernardo fu inviato dai genitori all’Abbazia di Montecassino, allora governata dalla saggezza e santità dell’Abate Desiderio, che fu poi Papa col nome di Vittore III. Bernardo si distinse per vivida intelligenza, illibatezza di costumi, per impegno di studio.Furono suoi amici ed emuli nella santità e nello studio Ildebrando di Soana, che fu poi Papa col nome di Gregorio VII, predecessore di Vittore III, e San Pier Damiani, cardinale poi dottore della Chiesa. Bernardo trascorse vari anni a Montecassino,e completò i suoi studi con la ordinazione sacerdotale. Il Papa Alessandro II aveva di poco nominato principe di Capua Giordano, e questi scelse come suo Consigliere e Cappellano di corte il nostro Bernardo, ritornato da poco a Carinola. Il Principe normanno di Capua “lo chiamò a sé,per Coadiutore e Consigliere; si era nel 1080, anno in cui subentrato al padre nel principato si riaccostò al papato pur se per breve periodo, in quanto nel 1082 passò al partito imperiale.
La coincidenza dell’anno e delle circostanze prova che il principe normanno aveva buone relazioni con i Benedettini di Montecassino che probabilmente non furono estranei al suo ravvicinamento col Papa Gregorio VII La figura di Bernardo alla corte di Capua è quella di un personaggio riverito e rispettato.Nulla si trattava in corte, nessuna decisione veniva presa se prima non si ascoltava il parere del Cappellano e Consigliere Bernardo, che sempre si distingueva per la sua umiltà e dolcezza: “Nihil tracteret vel ageret ut prius Sacri Consilium non haberet” Morto il Vescovo Giovanni nel 1086 e rimasta vacante la sede vescovile, clero e popolo si consultano per designare il successore, come era uso allora. La scelta è scontata ed unanime, e cade sul nome di Bernardo, un sacerdote del clero locale e diocesano, un carinolese, da tutti conosciuto e stimato. La designazione di Bernardo a Vescovo della Diocesi non stupisce nessuno: Bernardo non ha avuto e non ha concorrenti, e clero e popolo si stringono intorno a Lui. La notizia della scelta di Bernardo a Vescovo fu accolta a Roma come voce del cielo e il nuovo Papa Vittore III – già abate di Montecassino - eletto da poco non solo ratificò e rese valida, con la sua autorità, la designazione di Bernardo a Vescovo, ma con gesto di rinnovata e paterna bontà, il Papa decise di andare di persona a Capua per consacrare il Vescovo Bernardo. Il 21 marzo 1087 il Papa Vittore III consacrò Bernardo, che aveva circa 47 anni; fecero corona al Papa i Vescovi della zona convenuti a Capua per questa eccezionale solenne cerimonia papale. Il Papa infuse nell’animo e nel cuore del novello Pastore un rinnovato spirito di zelo e fervore apostolico. Abbracciò il suo antico discepolo, divenuto ora Vescovo della Chiesa di Dio. Bernardo Vescovo salutò le rappresentanze diocesane, ma prima di prendere possesso della Sede Vescovile, si recò a Roma per ringraziare ancora il Papa Vittore III, per apporre la sua firma autografa nel Registro dei Vescovi, conservato nell’Archivio Segreto Vaticano. Ricevette il sigillo vescovile, lo stemma, e pagò per la bolla di nomina la somma ridotta di soli 20 ducati, trattandosi di una Diocesi povera. Il Faro benedettino di Montecassino diffonderà, così, sempre più intensamente la sua luce nella piana carinolese, facendo rivolgere gli sguardi al nostro santo – benedettino cassinese e confratello di Desiderio poi Vittore III – “per unanime consenso, poiché egli era riconosciuto come l’uomo più idoneo al ministero pastorale per dottrina, saggezza e moralità”. Se nel giro di pochi mesi il Papa neoeletto non fosse stato chiamato all’eterna gloria, certamente il Papa voleva accanto a sé il santo vescovo Bernardo perché nel disegno di Dio era scritto che il Pontefice nel Regno Celeste doveva essere accolto quale il Beato Vittore III. La prima preoccupazione del nuovo Vescovo fu quella di costruire una nuova sede vescovile a Carinola “nella Città collocata in un sito molto sicuro”. La Diocesi si estendeva all’agro carinolese che comprendeva “i relativi Casali e Villaggi ”. Col nuovo Vescovado –un prezioso monumento di stile romanico a cinque navate - S. Bernardo costruì il Palazzo Vescovile. “Egli con grande fede e zelo, si accinge alla costruzione del tempio e delle abitazioni necessarie in honorem sanctae et intemeratae Virginis Mariae et B. Ioannis Baptistae fabricavit Ecclesiam et domos competentes, in quibus Episcopus cum suis clericis habitarent” (Acta). La secnda sua opera, la Translazione nel 1095 di S. Martino Penitente, doveva affidare al popolo carinolese la pienezza del Suo santo pensiero: la translazione doveva significare la conferma della sacralità cristiana del tempio, prima ancora della consacrazione della Cattedrale doveva consolidare concretamente il legame storico-religioso tra la cattolicità di Carinola e l’insegnamento di S. Benedetto di Montecassino, dando più degna sepoltura ai Resti del Santo monaco benedettino eremita, e proclamando S.Martino Penitente Patrono di Carinola. Nell’anno 1100 Bernardo si recò a Roma dal Papa Pasquale II (1089-1109) che si degnò di venire di persona a consacrare la nuova Cattedrale. S. Bernardo, senza dubbio, ha esercitato con chiarezza, tatto e fermezza la sua funzione di ambasciatore di Cristo, ed è stato un dispensatore meraviglioso e munifico dei misteri di Dio, prima tra il suo popolo a Carinola, e poi nella Corte di Capua. Egli svolse un apostolato nuovo in un tempo di restaurazione. E curò anche la riforma del clero del tempo, ammaestrando e richiamando, istruendo e incitando i buoni sacerdoti col suo esempio e la sua parola. S. Fu Santo autentico, generoso, donatore di santità. Andando per le campagne, cavalcando un asinello, a chiedere oboli per la costruzione della Cattedrale, profittava dell’occasione per incontrare e conoscere i componenti delle famiglie. La sua povertà ed umiltà terrena divennero ricchezza davanti a Dio: perciò ricco di meriti, di lodi e di gloria entra nei cieli. Così quando il Signore invitò il Suo Servo fedele a entrare nella gloria, Bernardo si presentò al Suo Signore con umiltà, fiducioso di incontrare il Dio dell’Amore e della Bontà. Onusto di buone opere, benedetto dai suoi fedeli di Carinola, S. Bernardo volò al cielo il 12 marzo 1109. E fu sepolto nella Sua Cattedrale, in quanto il conte Gionata e la famiglia,che avevano preparato per sé un sarcofago di marmo, scolpito da antichi romani e reperito in qualche villa dei dintorni, offrirono al loro Padre e Maestro questo sontuoso sarcofago romano, nel quale furono deposte e tuttora si venerano le spoglie di S. Bernardo, poi proclamato “Compatrono” di Carinola.
MAMILIANO DE PALERMO, Santo
Mamiliano (o Massimiliano) di nazionalità incerta, visse nel secolo V (dal 440 al 480); la cronotassi dei Vescovi di Palermo vuole che sia stato l’ottavo (455-479).
Durante la persecuzione Vandalica (verso l’anno 450) in seguito ad una persecuzione religiosa per opera degli Ariani (o di qualche vescovo ariano) fu mandato in esilio in Africa, forse a Cartagine.
Di là riscattato, o dalla pietà dei fedeli o da qualche vescovo africano (S. Paolino da Nola ?), si ritirò in Sardegna e poi in una delle Isole dell’Arcipelago Toscano, ove visse una vita eremitica e dove pare abbia fondato parecchi monasteri, anche per monache eremite tra le quali si ricordano Ninfa e forse anche Oliva (Cala d’Oliva all’Asinara, nda).
Ebbe parecchi compagni di esilio che vissero con lui la vita eremitica, tra cui la tradizione ricorda: Senzio, presbitero, Eustochio, Procolo, Golbodeo, a cui nella schiavitù africana si aggiunsero Lustro, Vindemio, Teodosio, Aurelio, Rustico, detti tutti Monaci. Il Martirologio dei Basiliani d’Italia e la Bibliotheca Sanctorum li vogliono dell’Ordine di San Basilio.
Morì nell’Isola di Monte Giove (detta poi di Montecristo), in un famoso Monastero o Abbazia.
Il culto del santo sacerdote, presentato come Vescovo e Martire da leggende assai posteriori è intimamente connesso con la diffusione del Vangelo nell'Arcipelago toscano e nella bassa Maremma.
E’ stato uno dei primi evangelizzatori della Toscana ed ancora oggi il suo culto è diffuso tra i marinai dell’Arcipelago Toscano, specialmente all’Elba ed al Giglio, ove è festeggiato al 15 settembre.
E' il Patrono principale della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello (GR).
Le sue Reliquie furono trasportate in tempi diversi a Sovana nella Concattedrale, a Spoleto, a Roma (in S. Maria in Monticelli) e parte della testa, nel 1658, nella Cattedrale di Palermo.
Nella Diocesi di Palermo è celebrato al 16 giugno, data della prima Invenzione delle Reliquie a Sovana (per un errore del Mongitore). Dal 1976 è il Patrono Secondario dell’Arcidiocesi di Palermo, dopo essere stato celebrato come Patrono principale dal 1625 circa.
SIMEÃO O Novo Teólogo, Santo
Simeone nacque nel 949 a Galati in Paflagonia da una ricca famiglia e fu educato alla corte dell’imperatore Costantino VII Porfirogeneto. Dal 977 lasciò tutti i suoi beni ed entrò nel monastero studita, per porsi sotto la valida guida di Simeone Eulabis, detto il Pio. Un anno dopo entrò nel monastero di San Mamos, guidato dall’Igumenos Antonio, al quale fu poi chiamato a succedere nella carica di superiore. Non ebbe facile vita in questo monastero: la sua fedeltà intransigente, la sua dottrina coerente e coraggiosa lo posero ben presto in contrasto con le autorità ecclesiastiche e nel 1009 venne condannato all’esilio dal Santo Sinodo.
Egli sosteneva che il cristiano non sviluppa pienamente la grazia del Battesimo fintanto che non arrivi alla coscienza della presenza dello Spirito Santo e non veda la luce gloriosa di Dio. Senza questa maturazione interiore è temerario fondare la propria azione cristiana nel Battesimo ed esercitare, qualora uno sia prete o vescovo, il potere di sciogliere e legare. Sbarcato a Crysopoli, restaurò un antico romitaggio dedicato a Santa Marina, ove fu raggiunto da un piccolo numero di discepoli. Morì il 12 marzo 1022 presso Palukiton, sul Bosforo.
Purtroppo solamente da un secolo la Chiesa d’Occidente è grado di accedere alla lettura delle sue opere. Celeberrimo invece da sempre nella Chiese d’Oriente, specialemente ortodosse, San Simeone il Nuovo Teologo è considerato non a torto uno dei più grandi mistici dell’epoca bizantina post-patristica. Recente è la pubblicazione in Italia delle Catechesi attribuite al santo, nonché la sua autobiografia mistica, intitolata “Inni e preghiere”, una raccolta di versi di altissima levatura teologica e mistica attraverso cui San Simeone si racconta, si scrive, si dice, lascia qualcosa di sé.
INVOCAZIONE ALLO SPIRITO SANTO di San Simeone il Nuovo Teologo
Vieni, o vera luce. Vieni, mistero nascosto.
Vieni, tesoro senza nome. Vieni, felicità interminabile.
Vieni, luce senza tramonto.
Vieni, attesa di tutti coloro che devono essere salvati.
Vieni, risveglio di coloro che sono stati addormentati.
Vieni, o potente, che sempre fai e rifai
e trasformi con il tuo solo volere.
Vieni, o invisibile.
Vieni, tu che sempre dimori immobile
e in ogni istante tutto intero ti muovi
e vieni a noi coricati negli inferi,
o Tu, che sei al di sopra di tutti i cieli.
Vieni, o nome diletto e dovunque ripetuto;
ma a noi è assolutamente interdetto
esprimerne l'essere e conoscerne la natura.
Vieni, gioia eterna.
Vieni, porpora del gran re, nostro Dio.
Vieni, tu che hai desiderato e desideri
la mia anima miserabile.
Vieni, tu il Sole... poiché, tu lo vedi, io sono solo.
Vieni, tu che mi hai separato da tutto
e mi hai reso solitario in questo mondo.
Vieni, tu stesso divenuto in me desiderio,
tu che hai acceso il mio desiderio di te,
l'assolutamente inaccessibile.
Vieni, mio soffio e mia vita.
Vieni, consolazione della mia povera anima.
Vieni, mia gioia, mia gloria, senza fine...
Autore: Fabio Arduino