Caros Amigos:
Desejo a todos os meus leitores
8º A N O
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PEDRO CRISÓLOGO, Santo
ABDON e SÉNEN, Santos
Em Roma, no cemitério de Ponciano, junto à Via Portuense, os santos ABDON e SÉNEN mártires. (séc. III)
JULIETA de Cesareia, Santa
,
Em Cesareia da Capadócia, hoje Kayseri, na Turquia, Santa JULIETA mártir que por ter recusado inquebrantavelmente oferecer incenso aos ídolos, como lhe ordenava o juiz, foi lançada ao fogo. (303)
MÁXIMA, DONATILA e SEGUNDA, Santas
Em, Tuburbo, na África Pro consular, hoje Tunísia, as santas MÁXIMA, DONATILA e SEGUNDA virgens e mártires. As primeiras duas, durante a perseguição do imperador Diocleciano, recusaram sem temor a ordem imperial de sacrificar aos ídolos e, por sentença do pro cônsul, juntamente com a jovem, SEGUNDA foram lançadas às feras e finalmente degoladas. (304)
URSO de Auxerre, Santo
Em Auxerre, na Gália Lionense, hoje França, Santo URSO bispo. (séc. VI)
GODELEVA, Santa
Em Gistel, na Flandres, hoje Bélgica Santa GODELEVA mártir que, casada com o senhor local, foi muito maltratada pelo esposo e sua sogra e finalmente estrangulada por dois servos. (1070)
MANÉS DE GUZMAN, Beato
Em Caleruega, Castela, Espanha, a comemoração do beato MANÉS DE GUZMAN presbitero irmão de São DOMINGOS seu colaborador na expansão da Ordem dos Pregadores e prudente conselheiro das monjas. (1235)
EDUARDO POWELL, RICARDO FEATHERSTONE e TOMÁS ABEL, Beatos
Em Londres, Inglaterra, os beatos EDUARDO POWELL, RICARDO FEATHERSTONE e TOMÁS ABEL presbiteros e mártires, que, na qualidade de doutores em sagrada teologia, se opuseram, ao divórcio requerido pelo rei Henrique VIII e perseveraram tenazmente na sua fidelidade ao Romano Pontífice; por isso, depois de estarem detidos na Torre de Londres, foram enforcados em Smithfield. (1540)
JOSÉ YUAN GENGYIN, Santo
Em Daying, próximo de Zaoqiang, Hebei, China, São JOSÉ YUAN GENGYIN mártir, um negociante no mercado local que, durante a perseguição desencadeada pelos Yihetuan morreu pelo nome de Cristo. (1900)
BRÁULIO MARIA CORRES DIAZ DE CÉRIO (Paulo) e 14 companheiros JULIÃO CARRASQUER (Miguel), EUSÉBIO FORCADES FERRATÉ (António), CONSTANTE ROCA HUGUET (Saturnino), BENTO JOSÉ LABRE MAÑOSO GONZÁLEZ (Arsénio), VICENTE DE PAULO CANELLES VIVES, religiosos; TOMÁS URDAÑOZ ALDAZ, RAFAEL FLAMARIQUE SALINAS, ANTÓNIO LLAURADO PARÍSI, MANUEL LOPEZ ORBARA, INÁCIO TEJERO MOLINA, HENRIQUE BELTRAN LLORCA, DOMINGOS PITARCH GURREA, ANTÓNIO SANCHIS SILVESTRE e MANUEL JIMÉNEZ SALADO, Beatos
Em Calafell, Tarragona, Espanha, os beatos mártires BRAÚLIO MARIA CORRES DIAZ DE CÉRIO (Paulo), presbitero e 14 companheiros JULIÃO CARRASQUER (Miguel), EUSÉBIO FORCADES FERRATÉ (António), CONSTANTE ROCA HUGUET (Saturnino), BENTO JOSÉ LABRE MAÑOSO GONZÁLEZ (Arsénio), VICENTE DE PAULO CANELLES VIVES, religiosos; TOMÁS URDAÑOZ ALDAZ, RAFAEL FLAMARIQUE SALINAS, ANTÓNIO LLAURADO PARÍSI, MANUEL LOPEZ ORBARA, INÁCIO TEJERO MOLINA, HENRIQUE BELTRAN LLORCA, DOMINGOS PITARCH GURREA, ANTÓNIO SANCHIS SILVESTRE e MANUEL JIMÉNEZ SALADO, noviços, todos da Ordem de São João de Deus, que, capturados durante a perseguição contra os religiosos perdoando aos inimigos, mereceram, a felicíssima corroa do martírio. (1936)
JOSÉ MARIA MURO SANMIGUEL,
JOAQUIM PRATS BALTUEÑA e
ZÓSIMO IZQUIERDO GIL, Beatos
Em Castelserás, Teruel, Espanha, os beatos mártires JOSÉ MARIA MURO SANMIGUEL, presbitero JOAQUIM PRATS BALTUEÑA religioso, ambos da Ordem dos Pregadores e ZÓSIMO IZQUIERDO GIL presbitero que, durante a mesma perseguição contra a fé, morrendo por Cristo, alcançaram a coroa de glória. (1936)
SÉRGIO CID PAZO,Beato
Em Barcelona, Espanha, o beato SÉRGIO CID PAZO presbitero da Sociedade Salesiana que, durante a mesma perseguição, morreu por causa do seu corajoso testemunho da fé. (1936)
CATEANO JOSÉ (Raimundo Palos Gascón), Beato
Em Barcelona, Espanha, o Beato CAETANO JOSÉ (Raimundo Palos Gascón) religioso da Congregação dos Irmãos das Escolas Cristãs e mártir. (1936)
JOSÉ MARIA DE NOSSA SENHORA DAS DORES (Vicente José Álamo Jiménez) e
CONSTÂNCIO DE SÃO JOSÉ (José Mata Luís), Beatos
Em Cabañas de La Sagra, Toledo, Espanha, os beatos JOSÉ MARIA DE NOSSA SENHORA DAS DORES (Vicente José Álamo Jiménez) e CONSTÂNCIO DE SÃO JOSÉ (José Mata Luís), religiosos da Ordem dos Carmelitas Descalços e mártires. (1936)
RICARDO PLÁ ESPLI, Beato
Em Toledo, Espanha, o beato RICARDO PLÁ ESPLI presbitero da diocese de Toledo e mártir. (1936)
LEOPOLDO (Bogdan) DE CASTRONUOVO MANDIC, Santo
Em Pádua, Itália, São LEOPOLDO (Bogdan) DE CASTRONUOVO MANDIC presbitero da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos, que viveu ardentemente o ideal da unidade dos cristãos e dedicou toda a vida ao ministério da reconciliação. (1942)
MARIA VICENTA DE SANTA DOROTEIA
(Doroteia Chávez Orozco, Beata
Em Guadalajara, México, a Beata MARIA VICENTA DE SANTA DOROTEIA (Doroteia Chávez Orozco), virgem fundadora do Instituto das Servas dos Pobres e, cheia de confiança só em Deus e no auxílio da Providência, deu admirável testemunho da bondade e dedicação para com os aflitos e os pobres. (1949)
MARIA DE JESUS SACRAMENTADO
(Maria da Natividade Venegas de La Torre), Beata
Também no México, a beata MARIA DE JESUS SACRAMENTADO (Maria da Natividade Venegas de La Torre) virgem que durante 54 anos se dedicou ao cuidado dos enfermos num pequeno hospital para pobres, onde fundou a Congregação das Filhas do Sagrado Coração de Jesus. (1959)
ANGELINA DA SÉRVIA, Santa
JAUME PUIG MIROSA, Beato
Il suo padrino, il giorno del battesimo, ha dato una peseta per il battesimo di acqua e un’altra per il battesimo di sangue. Superiore e direttore del collegio di Santa Maria de Blanes, con Sebastian Llorens ex alunno, nascondeva l'antica immagine della Vergine del Vilar, patrono di Blanes, ed entrambi sono stati uccisi sulla strada, nelle prime ore della notte del 30 luglio 1936. Fu sepolto in un cimitero "perché era un prete." Riconosciuto il suo cadavere è stato depositato prima in una nicchia della Congregazione e nel 2007 nella cappella del cimitero della parrocchia di San Giuseppe Manyanet di Barcellona.
Sebastián Llorens Telarroja, nato nel 1909, morì per mano del Fronte
popolare nel 1936, a 27 anni, insieme a un altro prossimo beato, il
sacerdote Jaime Puig Mirosa, primo martire dei Figli della Sacra
Famiglia (in tutto sono 19 i membri della congregazione che saranno
beatificati a ottobre insieme a questo laico). Ex allievo serale della
scuola di Santa María di Blanes, Gerona, era un giovane studioso e
lavoratore agricolo, membro della Federazione dei Giovani Cristiani
della Catalogna e terziario dell’ordine di san Francesco.
L’Eucaristia e la Vergine del Vilar, patrona di Blanes, erano i suoi due grandi amori. Viveva testimoniando l’incontro con Cristo e servendolo attraverso diverse opere di misericordia. Pur sapendo di mettere a rischio la propria vita, mise in salvo dalla furia dei “rossi” l’immagine della Vergine del Vilar conservata nell’omonimo santuario, e accompagnò fino alla morte il suo insegnante, padre Mirosa appunto. Quest’ultimo, nonostante la giovane età, mostrava grande capacità e serietà nella gestione dell’istituto Santa María, di cui era direttore, e nella formazione degli studenti. Sapeva essere padre e maestro, creando un’atmosfera familiare all’interno della scuola.
Il 19 luglio del 1936, dopo una prima registrazione da parte di miliziani repubblicani entrati nell’istituto, don Jaime fu portato di fronte a una commissione per essere interrogato sulle proprietà Figli della Sacra Famiglia, che in seguito furono saccheggiate, come accadde anche ad altre comunità religiose e al clero di Barcellona. Una volta rilasciato, il sacerdote si rifugiò prima a casa di un amico del collegio, poi il 25 luglio andò fuori città proprio dal suo ex studente Sebastián, che aiutò a nascondere l’antica immagine della Vergine del Vilar, nonostante i pericoli. Nella notte del 30 luglio 1936, però, una pattuglia di repubblicani lo fermò e lo portò al comitato dove subì un lungo interrogatorio. Fu accusato pretestuosamente di aver cambiato indirizzo senza informare il comitato. Liberato, trovò il giovane Sebastián ad aspettarlo.
Ma i repubblicani avevano preparato per loro un’imboscata, e i due furono catturati insieme mentre tornavano a casa. Lungo la strada, i miliziani del Fronte popolare ordinarono alla gente di chiudere porte e finestre in modo che non potessero testimoniare l’omicidio premeditato. Poi portarono padre Puig Mirosa e Sebastián fuori città, dove alcuni repubblicani sbucarono da dietro un muro e spararono contro il religioso e il suo alunno, che lo aveva preso tra le braccia per sostenerlo. Prima di morire, il prete riuscì a mormorare: «Mio Dio, mio Dio». Sebastian, invece, rimasto ferito, fu freddato con alcuni colpi alla testa. I due cadaveri giacquero sulla strada finché non furono raccolti e portati al cimitero locale. Riconosciuto nel 1941, il corpo di Jaime Puig Mirosa è stato deposto prima in una nicchia della congregazione, poi, nel 2007, nel cimitero della cappella parrocchiale di San José Mañanet a Barcellona. Il popolo ha eretto un monumento nel luogo del suo martirio e sono dedicate a lui le due strade che conducono lì.
TERÊNZIO DE ÍMOLA, Santo
Nato ad Imola, trascorre la sua infanzia presso la Cattedrale dove riceve l'istruzione e l'ordinazione al diaconato. Per divina ispirazione si reca poi a Faenza presso l'ospedale e la Chiesa di Santa Croce, tutto dedito al servizio dei poveri e al culto divino.
ma il miracolo che opera guarendo un cieco di Imola, mandato a lui da un angelo, lo circonda di tanta ammirazione che, turbato nella sua umiltà, si ritira eremita nella foresta infestata da lupi di San Pietro in Laguna, poche miglia a nord di Faenza.
Anche qui compie numerose guarigioni. Infine, avvertito da un angelo della sua prossima morte, si prepara santamente all'incontro con il Signore, convoca gli eremiti della zona, dando alcune raccomandazioni e si addormenta santamente.
Il suo corpo è sepolto inizialmente nella vicina chiesa della Celletta, 'con grande concorso di popolo, che allora corrispondeva ad una vera e propria canonizzazione', come sostiene l'agiografo Lucchesi.
Il più antico ed importante monumento i culto a san Terenzio fu la chiesa a lui dedicata presso la Cattedrale (11 novembre 1153)
Nella splendida arca quattrocentesca che conserva le reliquie del santo, quando viene portata in Cattedrale nel 1810, viene trovata una lamina plumbea, recante tra altro 2 date: la prima (18 agosto 1252) dovrebbe corrispondere alla prima traslazione da San Pier Laguna, mentre la seconda (4 gennaio 1461) è la data della reposizione delle reliquie nell'arca.
Questo monumento, tuttora conservato nella Basilica Cattedrale di Faenza, è sormontato da un angelo, che originariamente era opera di Della Robbia, ma che è stato verosimilmente confiscato da Napoleone.
La sua memoria si celebra il 30 luglio. ottobre 2015
Desejo a todos os meus leitores
UM BOM ANO DE 2016
Nº 2831 - (212 - 2016)
30 DE JULHO DE 2016
SANTOS DE CADA DIA
8º A N O
LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO
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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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PEDRO CRISÓLOGO, Santo
São PEDRO CRISÓLOGO bispo de Ravena e doutor da Igreja que, tendo recebido o nome do santo Apóstolo, o imitou tão perfeitamente no seu ministério, que conseguiu atrair as populações à fé com a rede da sua doutrina celeste e as saciou com a sua divina eloquência. A sua morte sucedeu no dia 31 deste mês, em Ímola, na Flamínia, actual Emília-Romanha, Itália. (450)
ABDON e SÉNEN, Santos
Em Roma, no cemitério de Ponciano, junto à Via Portuense, os santos ABDON e SÉNEN mártires. (séc. III)
JULIETA de Cesareia, Santa
Em Cesareia da Capadócia, hoje Kayseri, na Turquia, Santa JULIETA mártir que por ter recusado inquebrantavelmente oferecer incenso aos ídolos, como lhe ordenava o juiz, foi lançada ao fogo. (303)
MÁXIMA, DONATILA e SEGUNDA, Santas
Em, Tuburbo, na África Pro consular, hoje Tunísia, as santas MÁXIMA, DONATILA e SEGUNDA virgens e mártires. As primeiras duas, durante a perseguição do imperador Diocleciano, recusaram sem temor a ordem imperial de sacrificar aos ídolos e, por sentença do pro cônsul, juntamente com a jovem, SEGUNDA foram lançadas às feras e finalmente degoladas. (304)
URSO de Auxerre, Santo
Em Auxerre, na Gália Lionense, hoje França, Santo URSO bispo. (séc. VI)
GODELEVA, Santa
Em Gistel, na Flandres, hoje Bélgica Santa GODELEVA mártir que, casada com o senhor local, foi muito maltratada pelo esposo e sua sogra e finalmente estrangulada por dois servos. (1070)
MANÉS DE GUZMAN, Beato
Em Caleruega, Castela, Espanha, a comemoração do beato MANÉS DE GUZMAN presbitero irmão de São DOMINGOS seu colaborador na expansão da Ordem dos Pregadores e prudente conselheiro das monjas. (1235)
EDUARDO POWELL, RICARDO FEATHERSTONE e TOMÁS ABEL, Beatos
Em Londres, Inglaterra, os beatos EDUARDO POWELL, RICARDO FEATHERSTONE e TOMÁS ABEL presbiteros e mártires, que, na qualidade de doutores em sagrada teologia, se opuseram, ao divórcio requerido pelo rei Henrique VIII e perseveraram tenazmente na sua fidelidade ao Romano Pontífice; por isso, depois de estarem detidos na Torre de Londres, foram enforcados em Smithfield. (1540)
JOSÉ YUAN GENGYIN, Santo
Em Daying, próximo de Zaoqiang, Hebei, China, São JOSÉ YUAN GENGYIN mártir, um negociante no mercado local que, durante a perseguição desencadeada pelos Yihetuan morreu pelo nome de Cristo. (1900)
BRÁULIO MARIA CORRES DIAZ DE CÉRIO (Paulo) e 14 companheiros JULIÃO CARRASQUER (Miguel), EUSÉBIO FORCADES FERRATÉ (António), CONSTANTE ROCA HUGUET (Saturnino), BENTO JOSÉ LABRE MAÑOSO GONZÁLEZ (Arsénio), VICENTE DE PAULO CANELLES VIVES, religiosos; TOMÁS URDAÑOZ ALDAZ, RAFAEL FLAMARIQUE SALINAS, ANTÓNIO LLAURADO PARÍSI, MANUEL LOPEZ ORBARA, INÁCIO TEJERO MOLINA, HENRIQUE BELTRAN LLORCA, DOMINGOS PITARCH GURREA, ANTÓNIO SANCHIS SILVESTRE e MANUEL JIMÉNEZ SALADO, Beatos
Em Calafell, Tarragona, Espanha, os beatos mártires BRAÚLIO MARIA CORRES DIAZ DE CÉRIO (Paulo), presbitero e 14 companheiros JULIÃO CARRASQUER (Miguel), EUSÉBIO FORCADES FERRATÉ (António), CONSTANTE ROCA HUGUET (Saturnino), BENTO JOSÉ LABRE MAÑOSO GONZÁLEZ (Arsénio), VICENTE DE PAULO CANELLES VIVES, religiosos; TOMÁS URDAÑOZ ALDAZ, RAFAEL FLAMARIQUE SALINAS, ANTÓNIO LLAURADO PARÍSI, MANUEL LOPEZ ORBARA, INÁCIO TEJERO MOLINA, HENRIQUE BELTRAN LLORCA, DOMINGOS PITARCH GURREA, ANTÓNIO SANCHIS SILVESTRE e MANUEL JIMÉNEZ SALADO, noviços, todos da Ordem de São João de Deus, que, capturados durante a perseguição contra os religiosos perdoando aos inimigos, mereceram, a felicíssima corroa do martírio. (1936)
JOSÉ MARIA MURO SANMIGUEL,
JOAQUIM PRATS BALTUEÑA e
ZÓSIMO IZQUIERDO GIL, Beatos
Em Castelserás, Teruel, Espanha, os beatos mártires JOSÉ MARIA MURO SANMIGUEL, presbitero JOAQUIM PRATS BALTUEÑA religioso, ambos da Ordem dos Pregadores e ZÓSIMO IZQUIERDO GIL presbitero que, durante a mesma perseguição contra a fé, morrendo por Cristo, alcançaram a coroa de glória. (1936)
SÉRGIO CID PAZO,Beato
Em Barcelona, Espanha, o beato SÉRGIO CID PAZO presbitero da Sociedade Salesiana que, durante a mesma perseguição, morreu por causa do seu corajoso testemunho da fé. (1936)
CATEANO JOSÉ (Raimundo Palos Gascón), Beato
Em Barcelona, Espanha, o Beato CAETANO JOSÉ (Raimundo Palos Gascón) religioso da Congregação dos Irmãos das Escolas Cristãs e mártir. (1936)
JOSÉ MARIA DE NOSSA SENHORA DAS DORES (Vicente José Álamo Jiménez) e
CONSTÂNCIO DE SÃO JOSÉ (José Mata Luís), Beatos
Em Cabañas de La Sagra, Toledo, Espanha, os beatos JOSÉ MARIA DE NOSSA SENHORA DAS DORES (Vicente José Álamo Jiménez) e CONSTÂNCIO DE SÃO JOSÉ (José Mata Luís), religiosos da Ordem dos Carmelitas Descalços e mártires. (1936)
RICARDO PLÁ ESPLI, Beato
Em Toledo, Espanha, o beato RICARDO PLÁ ESPLI presbitero da diocese de Toledo e mártir. (1936)
LEOPOLDO (Bogdan) DE CASTRONUOVO MANDIC, Santo
Em Pádua, Itália, São LEOPOLDO (Bogdan) DE CASTRONUOVO MANDIC presbitero da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos, que viveu ardentemente o ideal da unidade dos cristãos e dedicou toda a vida ao ministério da reconciliação. (1942)
MARIA VICENTA DE SANTA DOROTEIA
(Doroteia Chávez Orozco, Beata
Em Guadalajara, México, a Beata MARIA VICENTA DE SANTA DOROTEIA (Doroteia Chávez Orozco), virgem fundadora do Instituto das Servas dos Pobres e, cheia de confiança só em Deus e no auxílio da Providência, deu admirável testemunho da bondade e dedicação para com os aflitos e os pobres. (1949)
MARIA DE JESUS SACRAMENTADO
(Maria da Natividade Venegas de La Torre), Beata
Também no México, a beata MARIA DE JESUS SACRAMENTADO (Maria da Natividade Venegas de La Torre) virgem que durante 54 anos se dedicou ao cuidado dos enfermos num pequeno hospital para pobres, onde fundou a Congregação das Filhas do Sagrado Coração de Jesus. (1959)
... E AINDA ...
ANGELINA DA SÉRVIA, Santa
Figlia di Giorgio Arianita e cognata del principe Ivan-i Cronojevic, al
quale Eugenio IV aveva affidato il vessillo della Chiesa nella lotta
contro i Turchi, Angelina sposò Stefano il Cieco, fratello di Lazaro II
Greblanovic. Quando il 21 gennaio 1458 Lazaro morì senza discendenti
maschi, Stefano divenne despota di Serbia, ma nel 1467 fu costretto a
fuggire con la famiglia per sottrarsi alla pressione turca e si recò in
Italia, dove, dieci anni dopo, nel 1477, si spegneva. Angelina si
stabilì a Kupinovo (Srem), dove fece traslare il corpo del marito, e,
riavuto il titolo di despota alla morte di Zmaj Vuk (1485 o 1486), coniò
monete d’argento e d’oro che recavano su una faccia la sua immagine e
sull’altra quella dei figli Djurdje e Ivan. Costruì un monastero
femminile a Krusedol (Srem) e morì nel 1516. Fu sepolta a Krusedol
insieme con il marito e i figli. La Chiesa serba la venera con il nome
di “Majka Angelina” il 30 luglio, mentre Stefano il Cieco è celebrato
l’11 ottobre, Ivan il 10 dicembre e Djurdje, che si era fatto monaco
prendendo il nome di Massimo, il 18 gennaio.
ARNALDO AMALRICO, Beato
ARNALDO AMALRICO, arcivescovo di NARBONA, beato.
Monaco a Citeaux, abate di Poblet in Catalogna, poi di Grandselve e di Citeaux, Arnaldo fu energico campione dell'ortodossia contro gli eretici e gli infedeli. Nel 1204, legato apostolico di Innocenzo III, rafforzò la missione di Pietro di Castelnau contro gli Albigesi, proseguendola dopo l'assassinio di questo (1208). Predicatore della grande crociata antieretica, guidò l'esercito all'assedio e al massacro di Béziers (luglio 1209) e fu l'animatore delle azioni belliche di Carcassonne e Lavour. Ottenne, con implacabile intransigenza, e forzando le lunghe resistenze dello stesso pontefice, la scomunica di Raimondo VI di Tolosa (1211), la deposizione e le dimissioni di vari vescovi, fra i quali Berengario di Narbona. Eletto a quella sede il 12 marzo 1212, partecipò lo stesso anno, con truppe crociate, alla "Reconquista" contro i Mori e alla vittoria di Las Navas de Tolosa (16 luglio). Rivendicò vigorosamente, anche contro le pretese di Simone di Montfort (che egli giunse a scomunicare nel febbraio 1216), i diritti feudali della diocesi. Fu accusato di eccessi, ma ebbe fama di vita integra e di ardente zelo apostolico. Innocenzo III gli inviò il Libro dei Sermoni, una raccolta di discorsi dello stesso pontefice, come attesta la lettera premessa come prologo alla collezione. Arnaldo, che desiderava avere i sermoni di Innocenzo, gli aveva fatto pervenire la sua richiesta tramite il cappellano papale Niccolò. Arnaldo morì nell'abbazia di Fontfroid il 26 o il 29 settembre 1225.
A Citeaux, dove il suo corpo fu trasportato, gli fu eretto un mausoleo. E' ricordato il 30 luglio nei Menologi di Henriquez e Bucelino
ARNALDO AMALRICO, arcivescovo di NARBONA, beato.
Monaco a Citeaux, abate di Poblet in Catalogna, poi di Grandselve e di Citeaux, Arnaldo fu energico campione dell'ortodossia contro gli eretici e gli infedeli. Nel 1204, legato apostolico di Innocenzo III, rafforzò la missione di Pietro di Castelnau contro gli Albigesi, proseguendola dopo l'assassinio di questo (1208). Predicatore della grande crociata antieretica, guidò l'esercito all'assedio e al massacro di Béziers (luglio 1209) e fu l'animatore delle azioni belliche di Carcassonne e Lavour. Ottenne, con implacabile intransigenza, e forzando le lunghe resistenze dello stesso pontefice, la scomunica di Raimondo VI di Tolosa (1211), la deposizione e le dimissioni di vari vescovi, fra i quali Berengario di Narbona. Eletto a quella sede il 12 marzo 1212, partecipò lo stesso anno, con truppe crociate, alla "Reconquista" contro i Mori e alla vittoria di Las Navas de Tolosa (16 luglio). Rivendicò vigorosamente, anche contro le pretese di Simone di Montfort (che egli giunse a scomunicare nel febbraio 1216), i diritti feudali della diocesi. Fu accusato di eccessi, ma ebbe fama di vita integra e di ardente zelo apostolico. Innocenzo III gli inviò il Libro dei Sermoni, una raccolta di discorsi dello stesso pontefice, come attesta la lettera premessa come prologo alla collezione. Arnaldo, che desiderava avere i sermoni di Innocenzo, gli aveva fatto pervenire la sua richiesta tramite il cappellano papale Niccolò. Arnaldo morì nell'abbazia di Fontfroid il 26 o il 29 settembre 1225.
A Citeaux, dove il suo corpo fu trasportato, gli fu eretto un mausoleo. E' ricordato il 30 luglio nei Menologi di Henriquez e Bucelino
JAUME PUIG MIROSA, Beato
Il suo padrino, il giorno del battesimo, ha dato una peseta per il battesimo di acqua e un’altra per il battesimo di sangue. Superiore e direttore del collegio di Santa Maria de Blanes, con Sebastian Llorens ex alunno, nascondeva l'antica immagine della Vergine del Vilar, patrono di Blanes, ed entrambi sono stati uccisi sulla strada, nelle prime ore della notte del 30 luglio 1936. Fu sepolto in un cimitero "perché era un prete." Riconosciuto il suo cadavere è stato depositato prima in una nicchia della Congregazione e nel 2007 nella cappella del cimitero della parrocchia di San Giuseppe Manyanet di Barcellona.
SEBASTIÁN LLORENS TELARROJA, Beato
L’Eucaristia e la Vergine del Vilar, patrona di Blanes, erano i suoi due grandi amori. Viveva testimoniando l’incontro con Cristo e servendolo attraverso diverse opere di misericordia. Pur sapendo di mettere a rischio la propria vita, mise in salvo dalla furia dei “rossi” l’immagine della Vergine del Vilar conservata nell’omonimo santuario, e accompagnò fino alla morte il suo insegnante, padre Mirosa appunto. Quest’ultimo, nonostante la giovane età, mostrava grande capacità e serietà nella gestione dell’istituto Santa María, di cui era direttore, e nella formazione degli studenti. Sapeva essere padre e maestro, creando un’atmosfera familiare all’interno della scuola.
Il 19 luglio del 1936, dopo una prima registrazione da parte di miliziani repubblicani entrati nell’istituto, don Jaime fu portato di fronte a una commissione per essere interrogato sulle proprietà Figli della Sacra Famiglia, che in seguito furono saccheggiate, come accadde anche ad altre comunità religiose e al clero di Barcellona. Una volta rilasciato, il sacerdote si rifugiò prima a casa di un amico del collegio, poi il 25 luglio andò fuori città proprio dal suo ex studente Sebastián, che aiutò a nascondere l’antica immagine della Vergine del Vilar, nonostante i pericoli. Nella notte del 30 luglio 1936, però, una pattuglia di repubblicani lo fermò e lo portò al comitato dove subì un lungo interrogatorio. Fu accusato pretestuosamente di aver cambiato indirizzo senza informare il comitato. Liberato, trovò il giovane Sebastián ad aspettarlo.
Ma i repubblicani avevano preparato per loro un’imboscata, e i due furono catturati insieme mentre tornavano a casa. Lungo la strada, i miliziani del Fronte popolare ordinarono alla gente di chiudere porte e finestre in modo che non potessero testimoniare l’omicidio premeditato. Poi portarono padre Puig Mirosa e Sebastián fuori città, dove alcuni repubblicani sbucarono da dietro un muro e spararono contro il religioso e il suo alunno, che lo aveva preso tra le braccia per sostenerlo. Prima di morire, il prete riuscì a mormorare: «Mio Dio, mio Dio». Sebastian, invece, rimasto ferito, fu freddato con alcuni colpi alla testa. I due cadaveri giacquero sulla strada finché non furono raccolti e portati al cimitero locale. Riconosciuto nel 1941, il corpo di Jaime Puig Mirosa è stato deposto prima in una nicchia della congregazione, poi, nel 2007, nel cimitero della cappella parrocchiale di San José Mañanet a Barcellona. Il popolo ha eretto un monumento nel luogo del suo martirio e sono dedicate a lui le due strade che conducono lì.
Nato ad Imola, trascorre la sua infanzia presso la Cattedrale dove riceve l'istruzione e l'ordinazione al diaconato. Per divina ispirazione si reca poi a Faenza presso l'ospedale e la Chiesa di Santa Croce, tutto dedito al servizio dei poveri e al culto divino.
ma il miracolo che opera guarendo un cieco di Imola, mandato a lui da un angelo, lo circonda di tanta ammirazione che, turbato nella sua umiltà, si ritira eremita nella foresta infestata da lupi di San Pietro in Laguna, poche miglia a nord di Faenza.
Anche qui compie numerose guarigioni. Infine, avvertito da un angelo della sua prossima morte, si prepara santamente all'incontro con il Signore, convoca gli eremiti della zona, dando alcune raccomandazioni e si addormenta santamente.
Il suo corpo è sepolto inizialmente nella vicina chiesa della Celletta, 'con grande concorso di popolo, che allora corrispondeva ad una vera e propria canonizzazione', come sostiene l'agiografo Lucchesi.
Il più antico ed importante monumento i culto a san Terenzio fu la chiesa a lui dedicata presso la Cattedrale (11 novembre 1153)
Nella splendida arca quattrocentesca che conserva le reliquie del santo, quando viene portata in Cattedrale nel 1810, viene trovata una lamina plumbea, recante tra altro 2 date: la prima (18 agosto 1252) dovrebbe corrispondere alla prima traslazione da San Pier Laguna, mentre la seconda (4 gennaio 1461) è la data della reposizione delle reliquie nell'arca.
Questo monumento, tuttora conservato nella Basilica Cattedrale di Faenza, è sormontato da un angelo, che originariamente era opera di Della Robbia, ma che è stato verosimilmente confiscato da Napoleone.
La sua memoria si celebra il 30 luglio. ottobre 2015
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Local onde se processa este blogue, na cidade do Porto
Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
In
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
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Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) - http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com