segunda-feira, 23 de maio de 2016

Nº 2763 - (144-2016) - SANTOS DE CADA DIA - 23 DE MAIO DE 2016 - OITAVO ANO


MÊS DE MAIO, MÊS DE MARIA


Caros Amigos:



Desejo a todos os meus leitores



UM BOM ANO DE 2016

Nº 2763 -  (144-2016) 

23 DE MAIO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



**********************************************************

Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
___________________________________________________________________________
===========================================

===========================================






LÚCIO, MONTANO, JULIÃO, VITORICO, 
VÍTOR e DONACIANO, Santos



Em Cartago, hoje na Tunísia, os santos LÚCIO, MONTANO, JULIÃO, VITORICO, VÍTOR e DONACIANO mártires, que no tempo do imperador Valeriano, por confessarem a religião e a fé que aprenderam de São CIPRIANO consumaram o martírio. (259)

SANTOS MÁRTIRES DA CAPADÓCIA

  

Comemoração dos santos mártires da Capadócia, hoje na Turquia que, durante a perseguição do imperador Maximiano, morreram ao serem-lhes quebradas as pernas. (303)



SANTOS MÁRTIRES DA MESOPOTÂMIA



Comemoração dos santos mártires da MESOPOTÂMIA que, no mesmo tempo de perseguição do imperador Maximiano, foram suspensos com os pés para cima e a cabeça para baixo, e sufocados pelo fumo e queimados a fogo lento. (303)



EFEBO, Santo

 

Em Nápoles, na Campânia, Itália, Santo EFEBO bispo que governou santíssimamente e serviu fielmente o povo de Deus. (séc. IV)




DESIDÉRIO, Santo



Em Langres, na Gália Lionense, hoje França, a paixão de São DESIDÉRIO bispo que, segundo a tradição, ao ver como o seu povo era oprimido pelos Vândalos, foi ao encontro do rei vândalo para suplicar pelo povo; mas, por ordem do rei foi imediatamente degolado, oferecendo-se assim voluntariamente pelo rebanho que lhe estava confiado. (355)

EUTÍQUIO e FLORÊNCIO, Santos



No território de Nórcia, na Úmbria , Itália, Santo EUTÍQUIO abade que, segundo o papa São GREGÓRIO MAGNO praticou vida solitária juntamente com São FLORÊNCIO conduziu muitos a Deus com a sua exortação e depois governou santamente o mosteiro próximo. (3487)


ESPERANÇA ou EXUPERÂNCIO ou SPES, Santo



Em Nórcia, Santo ESPERANÇA ou EXUPERÂNCIO ou SPES abade, que durante 40 anos suportou a cegueira com admirável paciência. (517)


HONORATO, Santo



Em Subiaco, no Lácio, Itália, a comemoração de Santo HONORATO abade que presidiu ao cenóbio onde antes vivera São BENTO. (séc. VI)


SIÁGRIO, Santo



Em Nice, na Provença, hoje França, São SIÁGRIO bispo que edificou  um mosteiro junto do túmulo de São PÔNCIO. (787)


MIGUEL,Santo



Em Sínada, na Frígia, hoje Cifitkasaba, na Turquia, São MIGUEL bispo, homem pacifico , que promoveu a paz e a concórdia entre os Gregos e os Latinos; mas, exilado por causa do culto das sagradas imagens, morreu longe da sua pátria. (826)


GUIBERTO, Santo


Em Gembloux, Liège, na Lotaríngia, hoje Bélgica, o sepultamento de São GUIBERTO monge que, abandonando a carreira militar e abraçando a vida monástica, construiu um mosteiro nas terras da sua herança, seguindo ele a vida monástica em Gorze, na Lotaríngia. (962)



JOÃO BAPTISTA DE RÓSSI, Santo


Em Roma, São JOÃO BAPTISTA DE ROSSI presbítero que acolheu todo o género de indigentes e abandonados e lhes ensinou a sagrada doutrina. (1764)


JOSÉ KURZAWA e VICENTE MATUSZEWSKI, Beatos

  

Em Witowo, na Polónia, os beatos JOSÉ KURSAWA e VICENTE MATUSZERWSKI presbíteros e mártires que, durante a ocupação das sua pátria por uma potência estrangeira foram mortos pelos inimigos da Igreja. (1940)

... E AINDA  ...


VINTE MÁRTIRES DE BÉZIERS, Santos

Nel convento mercedario di Béziers in Francia, 20 Santi religiosi dell’Ordine della Mercede, nell’anno 1562 furono crudelmente uccisi dagli Ugonotti per la difesa della loro fede in Cristo e meritarono di ricevere in cielo la corona trionfale. L’Ordine li festeggia il 23 maggio

CRISTÓFORO SOLER, Beato


Uomo di grande santità e cultura, il Beato Cristoforo Soler, onorò l’Ordine Mercedario con la sua vita esemplare. Inviato ad Oran in Algeria, per redenzione, nel 1380 liberò da una barbara schiavitù 198 prigionieri. Con una santa morte raggiunse il regno dei giusti
DOROTEIO e ILARIONE JUGSKIE, Santos
Nella festa liturgica della Chiesa russa dedicata a tutti i santi di Rostov e Jaroslavl’ il 23 maggio, questi due santi monaci sono accomunati, ma in realtà essi sono i fondatori di due diversi monasteri.
Doroteo era monaco del monastero delle Grotte a Pskov, secondo la tradizione, quando nel 1615 gli svedesi minacciarono l’invasione della regione, ebbe in sogno la Madre di Dio che l’invitò a portare in salvo l’icona della Odighitrìa. Con l’assenso e la benedizione dell’egumeno (abate) egli partì e portando con sé l’icona si avviò verso la sua regione natale; giunto alla confluenza dei due rami del fiume Jug, il monaco si fermò per riposare e appese l’icona al rami di un pino.
Pronto a ripartire, cercò di staccare l’icona dal ramo, ma per quanto si adoperasse questo non gli riuscì, allora comprese la volontà di Dio e si fermò in quel luogo vivendo da eremita e morendovi nel 1622.
Alcuni anni dopo fu costruito l’eremo di Jugskoj nella cui cappella fu deposto il corpo del santo monaco e la sua icona miracolosa. L’eremo è stato sempre aperto fino all’inizio del Novecento.
Di Ilarione si sa solamente che diede origine al monastero della Dormizione della Madre di Dio presso il fiume Moca, vicino alla città di Povolzsk. L’eremo esisteva già nel 1613; nel 1655 venne messo alle dipendenze del monastero Savvino-Storozevskij e infine soppresso nel 1708.
Ilarione è raffigurato come un anziano con capelli castani e barba e abiti monastici, mentre Doroteo ha un’iconografia più ampia collegata all’icona della Santa Madre di Dio appesa all’albero e lui inginocchiato davanti

FEDELE DE STRASBURGO, Santo


Tra i praetermissi del 23 maggio i Bollandisti elencarono questo Fedele, discepolo di s. Fiorenzo, notando però che le loro ricerche sul culto, sia a Strasburgo come altrove, erano riuscite vane. Nel IV volume di novembre, poi, pubblicavano la Vita di s. Fiorenzo dalla quale risulta che i compagni del vescovo di Strasburgo furono Arbogasto, Teodato o Idolfo. Nessun accenno ad Fedele: questo personaggio non sarebbe quindi mai esistito. Il nome sarebbe una errata trascrizione di un alsaziano che nel sec. XV, traducendo e riassumendo in tedesco la Vita di s. Fiorenzo, avrebbe trasformato l'avverbio «videlicet», posto fra i nomi dei menzionati discepoli, in Videlis (Fidelis)

GARCIA DE CARDEÑAS, Beato


Missionario mercedario di grandi virtù, il Beato Garcia de Cardenas, aveva una particolare grazia nella predicazione, e soprattutto per la conversione degli indios. Si portò fino agli estremi confini della terra, fu difensore della fede cattolica e pieno di santità e opere buone si addormentò in una santa vecchiai

GIULIO DA PORTO, Beato


Insigne religioso mercedario, il Beato Giulio da Porto, compì una redenzione nella città di Granada (Spagna) dove liberò 100 schiavi dalla prigionia dei mussulmani. Santamente morì nella pace dei giusti




PÔNCIO DE CONDAT, Santo



La vita di Ponzio ci è sconosciuta e la storia delle sue reliquie presenta ancora molti problemi. Un fatto è certo però: un santo personaggio di nome Ponzio è venerato da lungo tempo con culto pubblico sia nelle diocesi di Besancon e St-Claude, sia in Svizzera sulle rive del lago di Joux.
Questo personaggio, monaco dell'abbazia di Condat, aveva avuto il permesso, come anche altri, di stabilirsi in un eremitaggio. Comunque siano andate le cose, il suo ricordo è rimasto nelle montagne del Giura, dove le sue reliquie sono state oggetto di venerazione in parecchie chiese, specialmente al priorato di St-Point. Da circa un secolo è stata scoperta nella chiesa di Lains (Giura) una lapide che reca l'iscrizione, in caratteri del sec. XVI: «S. Poncivs», e il busto di un monaco la cui testa è circondata da un'aureola. Sotto la lapide è venuta alla luce una tomba di gesso contenente dei resti ossei; il personaggio cui appartengono le ossa non è stato identificato con certezza, ed il rapporto tra questo e il monaco di Condat non è stato ancora chiarito. Hanno per patrono Ponzio, monaco di Condat, oltre la parrocchia di Lains, che ha fatto eseguire una vetrata in suo onore, una parrocchia nella diocesi di Besançon ed una nella diocesi di St-Claude. La sua festa è il 23 o il 31 maggio. Attualmente il suo nome è Point, ma viene chiamato anche Ponce o Poncet

RAIMUNDO FOLCH, Beato


Figlio di Don Giovanni Folch, primo duca di Cardona (Spagna), il Beato Raimondo era destinato alla corte ma quando fu sul punto di essere presentato al Re, il giovane Raimondo si gettò ai piedi del padre supplicandolo di poter entrare nell’Ordine Mercedario. Avuto il consenso del padre, prese l’abito nel convento di Barcellona dove esercitò la via spirituale con umiltà e santità tanto che i reali di Castiglia Ferdinando ed Isabella lo vollero a corte per servirsi dei suoi consigli. Proclamato vescovo di Cuenca vi rinunciò per la sua grande umiltà finché santamente spirò nel convento di Saragozza fra le braccia dei suoi religiosi ed al suo funerale partecipò tutta la corte

FESTA DOS SANTOS DE ROSTOV-JAROSLAV'

Figlio di Don Giovanni Folch, primo duca di Cardona (Spagna), il Beato Raimondo era destinato alla corte ma quando fu sul punto di essere presentato al Re, il giovane Raimondo si gettò ai È stata istituita nel 1964 con il consenso del patriarca di Mosca, Alessio II e del santo sinodo. I santi dei quali si fa memoria sono: il vescovo martire Leonzio di Rostov; i monaci Adriano di Posechon'e, Daniele Grechozaruckij e 30 monaci e 200 fedeli di Uglic martiri insieme con lui; Anastasia di Uglic e 35 monache martiri insieme con lei; i monaci martiri Antonino Pokrovskij, Gerasimo, Eutimio, Barsonufio, Macario, Matteo, Bassiano, Gurio, Giobbe, Ilarione, Giobbe, Acacio, Onofrio, Giuseppe, Geronzio, Leonzio, Ticone, Filarete, Gelasio, Giuseppe, Bassiano, Cristoforo, Serapione, Germano, Marcello, Nice-ta, Arsenio, Teodosio, Giona, Giuda, Simeone, Michele, Giovanni, Macario, Marnante, Gregorio, Ni-ceforo, Harione, Atanasio, Polieuto, Cosma e 1000 fedeli di Uglic martiri insieme con lui, Basilio Manga-zejskij; i vescovi Teodoro di Rostov, Isaia di Rostov, Simone di Rostov, Luca di Rostov, Cirillo di Rostov, Ignazio di Rostov, Procoro (nello schima Trifone) di Rostov, Antonio di Rostov, un altro Cirillo di Rostov, Giacobbe di Rostov, un altro Teodoro di Rostov, Stefano di Perni', Gregorio il Saggio di Rostov, Dionisio di Rostov, Efrem di Rostov, Trifone di Rostov, Bassiano I di Rostov, Bassiano II di Rostov, Alessandro di Perejaslavl', Demetrio di Rostov; i monaci Abramo di Rostov, Niceta lo Stilita di Perejaslavl', Abramo di Ja-roslavT, Pietro Ordynski), Silvestro di Obnora, Sergio di Radonez, Cirillo e Maria di Radonez, Stefano di Mosca, Onestino il Portinaio ed Eliseo il Diacono di Radonez, Teodoro e Paolo di Rostov, Epifanio il Saggio, Barlamio Ulejmnskij, Sebastiano di Posechon'e, Paisio di Uglic, Adriano di Uglic, Bogolep di Uglic, Cassiano di Uglic, Bassiano di Uglic, Ignazio Priluckij, Daniele di Perejaslavl', Leonida di Posechon'e, Cipriano Tropskij, Gerasimo Boldinskij, Gennadio di Kostroma e di Ljubimograd, Ignazio di Lorna, Isacco di Lorna, Irinarco il Recluso di Rostov, Doroteo Jug-skij, Ilarione Jugskij, Nicodemo Kozeozerskij, Dionisio di Perejaslavl', Gioacchino di Sartoma, Cornelio di Perejaslavl', Cirillo Borissoglebskij, Pimen di Rostov; i pii principi Basilio di Rostov, Basilio e Costantino di Jaroslavl', Alessandro Nevskij, Gleb di Rostov, Romano di Uglic, Teodoro di Smolensk e i suoi figli Davide e Costantino, Basilio di Jaroslavl', Andrea di Smolensk, Andrea di Uglic, Demetrio di Uglic, Demetrio zarevic di Uglic e di Mosca; i «giusti» Tecla, Giovanni il Fanciullo di Uglic; i «folli per Cristo» Isidoro di Rostov, Sergio di Perejaslavl', Giovanni il Capelluto di Rostov, Giovanni di Mosca, Stefano di Rostov, Elia di Danilovo, Atanasio di Rostov, Onofrio di Romanov.
La festa ricorre il 23 magg.






»»»»»»»»»»»»»»»»
&&&&&&&&&&&
Local onde se processa este blogue, na cidade do Porto


miscelania 003


Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros












Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) -  http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com

domingo, 22 de maio de 2016

Nº 2762 - (143-2016) - SANTOS DE CADA DIA - 22 DE MAIO DE 2016 - OITAVO ANO


MÊS DE MAIO, MÊS DE MARIA


Caros Amigos:



Desejo a todos os meus leitores



UM BOM ANO DE 2016

Nº 2762 -  (143-2016) 

22 DE MAIO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



**********************************************************

Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
___________________________________________________________________________
===========================================

===========================================






RITA DE CÁSSIA, Santa



Santa RITA DE CÁSSIA, religiosa que, casada com um esposo violento, suportou pacientemente a sua crueldade e o reconciliou com Deus. depois de tyer perdido o esposo e os filhos, ingressou no mosteiro de Santo Agostinho em Cássia, na Úmbria, dando a todos exemplo de compunção e de paciência. (1457)

CASTO e EMÍLIO, Santos

  

Na África Setentrional, os santos CASTO e EMÍLIO mártires, que consumaram a sua paixão queimados pelo fogo. Como escreve São CIPRIANO a estes santos, vencidos no primeiro embate dos inimigos da fé, o Senhor tornou-os vencedores no segundo combate,. de modo que, se antes cederam perante o fogo, finalmente foram mais fortes que o fogo. (203)



BASILISCO, Santo



Em Comana, no Ponto, hoje Gumenek, na Turquia, São BASILISCO bispo e mártir. (séc. IV)



JÚLIA DE CORSICA, Santa



Na ilha de Córsega, França, a comemoração de Santa JÚLIA virgem e mártir. (data incerta)


QUITÉRIA, Santa



Em Aire-Sur-l'Adour, na Aquitânia, hoje França, Santa QUITÉRIA virgem. (data incerta)

AUSÓNIO DE ANGOULEME, Santo



Em Angouleme, Aquitânia, França, Santo AUSÓNIO considerado o primeiro bispo desta cidade. (séc. IV)


LOPO DE LIMOGES, Santo


Em Limoges, Aquitânia, França, São LOPO bispo que aprovou a fundação do mosteiro de Solignac. (637)


JOÃO DE PARMA, Santo


Em Parma, na Emília-Romanha, Itália, São JOÃO abade que, seguindo os conselhos de São MAIOLO DE CLUNY contribuiu com muitas orientações para promover a observância religiosa no seu mosteiro. (séc. X)


ATÃO DE PISTÓIA, Santo


Em Pistóia, na Etrúria, hoje Toscana, Itália, Santo ATÃO bispo quer, depois de ter sido abade da Ordem de Valumbrosa, foi eleito para a sede episcopal de Pistóia. (1153)


HUMILDADE (Rosana), Beata


Em Florença, Etrúria hoje Toscana, Itália, a Beata HUMILDADE (Rosana) que, com a anuência do esposo, viveu reclusa durante 12 anos,. e depois, a pedido do bispo, edificou um mosteiro , do qual foi abadessa e que associou à Ordem de Valumbrosa. (1310)


JOÃO FOREST, Beato


Em Londres, Inglaterra, o Beato JOÃO FOREST presbítero da Ordem dos Frades Menores e mártir, que, no reinado de Henrique VIII por defender a unidade católica, sofreu o martírio na praça de Smithfield, onde foi queimado vivo juntamente com as imagens sagradas de madeira. (1538)


PEDRO DE ASSUNÇÃO e 
JOÃO BAPTISTA MACHADO, Beatos


Em Kori. Japão, os beatos PEDRO DE ASSUNÇÃO da Ordem dos Frades Menores e JOÃO BAPTISTA MACHADO da Companhia de Jesus, presbíteros e mártires que, por exercerem o ministério clandestinamente foram decapitados em ódio à fé cristã. (1617)


MATIAS DE ARIMA, Beato

Em Omura, Japão, o Beato MATIAS DE ARIMA mártir que era catequista e, por não querer denunciar um missionário foi torturado até à morte. (1629)

MIGUEL HO DINH HY, Santo

 




Em Aname, hoje Vietname, São MIGUEL HO DINH HY mártir, um mandarim, membro da casa imperial e catequista que, denunciando por ser cristão, foi atrozmente torturado e finalmente decapitado. (1857)


DOMINGOS NGON, Santo

 Em An-Xá, Tonquim, hoje Vietname, São DOMINGOS NGON mártir, pai de família e agricultor, que se ajoelhou e adorou a cruz que os soldados lhe tinham ordenado calcar e, tendo professado intrepidamente diante do juiz a sua fé cristã, imediatamente foi degolado. (1862)


MARIA DOMINGAS BRUN BARBANTÍNI, Beata









Em Lucca, na Toscana, Itália, a Beata MARIA DOMINGAS BRUN BARBANTÍNI, religiosa que fundou a Congregação das Irmãs Ministras dos Enfermos de São Camilo. (1868)


... E AINDA  ...


AURELIANO DE PAVIA, Santos

È un martire romano, il cui corpo fu trasferito a Pavia e dove è venerato il 22 maggio. La sua ‘Passio’ compilata da scrittori di Pavia è leggendaria, ed i personaggi narrati sono mostrati in modo grottesco e deformato.
Ma non avendo altre notizie, non resta altro che riportare queste, con la consapevolezza che Aureliano fu certamente uno delle migliaia di vittime martiri di quel triste, eppure glorioso periodo del primo cristianesimo

BOVO DE VOGHERA, Santo


Voghera (Pavia) lo venera come suo patrono, ma s. Bovo è originario della Provenza in Francia e secondo un’antica biografia in parte leggendaria, sarebbe nato da Adelfrido e Odelinda, nobili provenzali, verso la metà del secolo X.
Da giovane scelse la professione di cavaliere per poter combattere i Mori, i quali in quel tempo d’invasioni, partivano dalla base di Frassineto (Fraxinet) nei monti dei Maures, per compiere frequenti e disastrose incursioni nelle regioni della Provenza, Linguadoca e Delfinato
HELENA DE AUXERRE, Santa
Visse probabilmente nel V secolo; Stefano l'Agricano, biografo del vescovo S. Amatore, sostiene che Elena si trovava tra i fedeli riuniti in chiesa quando questo vescovo morì. Non si può trarre da questa affermazione altro che il fatto che Elena era già venerata ad Auxerre, quando Stefano scriveva, verso il 575.
Il Martirologio Geronimiano la menziona in questi termini: "Nella città di Auxerre deposizione e traslazione del corpo di s. Elena vergine".
La data del 22 maggio non è probabilmente quella della deposizione

FULGÊNCIO DE OTRICOLI, Santo

Nella cittadina di Otricoli in provincia di Terni, posta sul percorso della via Flaminia, è conservata una antica iscrizione, che ricorda il suo vescovo Fulgenzio, il quale ritrovò il corpo del santo martire Vittore e gli costruì un altare; detta epigrafe è conservata ancora nella chiesa collegiata di S. Maria, già esistente nel XII secolo.
Alcuni studiosi identificano s. Fulgenzio con il vescovo di Otricoli, vissuto nella metà del secolo VI e che è ricordato da s. Gregorio Magno (535-604), nei suoi ‘Dialogi’. Il santo papa riferisce di un miracolo operato da s. Fulgenzio, narratogli da un vecchio chierico, ancora vivente quando scriveva la sua opera


JOÃO SOLER e DIEGO DE BAJA, Beatos


Conoscitori delle Sacre Scritture, i Beati Giacomo Soler e Diego de Baja, furono inviati dall’Ordine Mercedario in redenzione ad Algeri in Africa. Predicando il vangelo e soccorrendo gli oppressi, liberarono dal giogo della schiavitù 289 prigionieri. Ricchi di sante opere morirono nel bacio del Signore

 JUSTO SAMPER e DIONÍSIO SENMARTIN, Beatos


Inviati in missione di redenzione a Tunisi in Africa da San Pietro de Amer nel 1279 per la provincia di Catalogna, i due mercedari Beati Giusto Samper e Dionisio Senmartin, liberarono 216 schiavi cristiani e annunziarono la fede ai mori. Stimati per il loro ardente zelo a favore dei prigionieri e la devozione verso le anime del purgatorio, morirono in pace nel 1350.


LUPICINO DE VERONA, Santo



 La storicità di questo vescovo di Verona è attestata oltre che dai cataloghi della tradizione veronese, da quello riportato nell'autorevolissimo Velo di Classe (v. Agabio) del sec. VIII, che, data la sua antichità, è da ritenersi derivante dai dittici, integro e genuino (Lanzoni). Il rituale della Chiesa veronese, denominato Carpsum, dei primi decenni del sec. XI, nel calendario d'inizio attesta il culto di Lupicino: « XI Kal. iunii Assumptio sancti Lupicini episcopi ». Da notare la data — 22 magg. — osser­vata nella Chiesa veronese fino alla riforma del Proprio diocesano del 1961 e il termine arcaico di assumptio che denota un culto più antico del sec. XI, culto indicato anche dal fatto che il Carpsum, secondo studi recenti, in diverse parti del contenuto, risale al sec. IX. Nella cronotassi riferita dal Velo, Lupicino occupa il posto dopo Siagrio che sappiamo vivente al tempo di s. Ambrogio (m. 397)


SANTOS MÁRTIRES FRANCISCANOS NO JAPÃO


L’evangelizzazione del Giappone ebbe inizio con il gesuita s. Francesco Saverio (1506-1552) e con i suoi confratelli; si sviluppò con ottimi risultati nei decenni successivi al 1549, tanto che nel 1587 i cattolici giapponesi erano circa 300.000 con centro principale a Nagasaki
Ma proprio nel 1587 lo ‘shogun’ (maresciallo della corona) Hideyoshi, dai cristiani denominato ‘Taicosama’, che fino allora era stato condiscendente verso i cattolici, emanò un decreto di espulsione contro i Gesuiti (allora unico Ordine religioso presente nel Giappone) per delle ragioni non chiarite

PEDRO DE CÓRDOVA, Beato


Zelante mercedario, il Beato Pietro da Cordova, inviato ad Oran, in Algeria, liberò 84 schiavi anche dal pericolo dell’apostasia. Ornato da molte virtù dando lode a Dio morì in pace
ROMANO DE SUBIACO, Santo
 
 La spiritualità del grande San Benedetto, patrono d’Europa, ebbe origine con un ritiro di tre anni presso il cosiddetto Sacro Sepolcro di Subiaco. In questa profonda grotta quasi inaccessibile il giovane Benedetto si dedicò anima e corpo ad una durissima pratica ascetica. Non tutti però sanno che fu proprio San Romano, monaco nei pressi del paesino laziale di Subiaco, a vestire il celebre santo di Norcia con l’abito eremitico, ad aiutarlo a calarsi nel Sacro Speco ed a fornirgli per ben tre lunghi anni tutto il necessario per la sua sopravvivenza. Tutto ciò, però, con ogni minima attenzione, onde evitare che qualcuno potesse sospettare della presenza di Benedetto nella grotta e turbare eventualmente la sua ascesi. Quotidianamente San Romano forniva dunque al ragazzo penitente un po’ di pane recuperato dalla mensa del suo monastero: arrampicandosi sulla rupe sovrastante l’ingresso della cavità, avvertiva Benedetto del suo arrivo con una campanella e gli calava quanto necessario con una fune. La leggenda vuole che un giorno la campanella fu infranta dal diavolo, infuriato per le forti virtù ascetiche e caritatevoli che riscontrava rispettivamente in Benedetto e Romano
VIVIANO ou VIANO, Santo
 
Secondo la tradizione il santo, Viano o Viviano, era un viandante di origine emiliana arrivato a Vagli insieme alla moglie, qua svolse l’attività di contadino. Pare che fosse deforme e mite e schernito sia dalla moglie che dagli altri contadini. Poi il richiamo del Signore lo portò a ritirarsi alle pendici della Roccandagia dove visse in isolamento e contemplazione cibandosi di erbe, in particolare di cavolo selvatico, e bevendo acqua di fonte. È descritto come uomo umile, amante della natura e degli animali e la sua figura somiglia molto a quella di San Francesco come si vede anche dalla statua che lo rappresenta

VLADIMIRO JOÃO BAPTISTA, Santo



Nel descrivere la figura di san Vladimiro Giovanni Battista, bisogna dire che vi sono elementi certi ed altri elementi probabili; il racconto è in buona parte tratto da un capitolo della “Cronaca del Prete Diocleate” del secolo XII.
Prima di tutto il nome, conosciuto come Vladimiro con un seguito di Giovanni Battista, è da ritenere che Vladimiro sia il nome di famiglia “Vladimir-ovic” e Giovanni Battista il nome di battesimo.
Egli fu principe di Zeta (e non re di Dalmazia, come erroneamente ritenuto da alcuni), che era detta una volta “Croazia Rossa”, situata nell’odierno territorio tra il Montenegro e l’Albania settentrionale, il cui capoluogo oggi sconosciuto, si trovava ad ovest del lago di Scutari, probabilmente l’antica Doclea, che dava il nome al principato, prima di quello di Zeta.
Verso la fine del secolo XI, fu attaccato dal re dei Macedoni Samuele, il quale lo sconfisse e lo rese prigioniero e schiavo; ma Vladimiro riuscì a conquistare l’amore della figlia del re, Teodora-Kosara, che volle sposarlo


ZOTA (IOATA, IOATHAS), Santo

I Bollandisti hanno pubblicato in Anal. Boll. la passio di Zota tratta dal Magnum Legendarium Austriacum. del sec. XII e da loro giudicata di dubbia fede.
Secondo questa passio, Zota fu arrestato dal giudice Dadio, mandato appositamente dall'imperatore Massimiano, nella pentapoli africana (Cirene), allo scopo di perseguitare i cristiani. Avendo Zota rífiutato di fare sacrifici agli dèi e di riconoscerne l'autorità, fu ripetutamente sottoposto ai piú vari tormenti fino a che, sul punto di morire, esclamò:
"Suscipe Domine animam meam"! Per ordine del giudice il suo corpo fu seppellito in un luogo ignoto, affinché i cristiani non lo potessero onorare. Ma il vescovo Teodoro, aggiogati due buoi ad un carro e salitovi sopra di notte, chiese tra le lacrime a Gesú Cristo che gli venisse mostrato il posto in cui erano nascoste le ossa. I buoi riuscirono cosí miracolosamente a trovarle e, postisi nuovamente in cammino, si fermarono solo quando giunsero ad una villa chiamata Tribilia, non lontano da Adradianes (il Ferrari traduce villa Adriana); in questa località fu ben presto costruita una chiesa in onore del martire.
A Belluno sono venerate le reliquie di s. Ioatha, patrono minore della città, col quale secondo i Bollandisti si deve identificare il nostro Zota, data la completa somiglianza fra la passio e il compendio che il Ferrari riporta a proposito del martire Ioatha


SANTÍSSIMA TRINDADE





Un Mistero non contro la ragione
Il mistero della Santissima Trinità è un mistero e come tale non può essere compreso. Ma non per questo è qualcosa d’irragionevole. Nella dottrina cattolica ciò che è mistero è sì indimostrabile con la ragione, ma non è irrazionale, cioè non è in contraddizione con la ragione.
La ragione conduce all’unicità di Dio: Dio è assoluto e logicamente non possono esistere più assoluti. Ebbene, la ragionevolezza del mistero della Trinità sta nel fatto che esso non afferma l’esistenza di tre dei, bensì di un solo Dio che però è in tre Persone uguali e distinte. Nel Credo si afferma: «Credo in un solo Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo».  Quale è il Padre, tale è il Figlio e tale è lo Spirito Santo. Increato è il Padre, increato è il Figlio, increato è lo Spirito Santo. Onnipotente è il Padre, onnipotente è il Figlio, onnipotente è lo Spirito Santo. Tuttavia non vi sono tre increati, tre assoluti, tre onnipotenti, ma un increato, un assoluto e un onnipotente. Dio e Signore è il Padre, Dio e Signore è il Figlio, Dio e Signore è lo Spirito Santo; tuttavia non vi sono tre dei e signori, ma un solo Dio, un solo Signore (Simbolo atanasiano).

Una possibile analogia
Per capire qualcosa della Trinità, ma senza la possibilità di esaurirne il mistero, si può utilizzare questa analogia. La Sacra Scrittura dice che quando Dio creò l’uomo, lo creò a sua “immagine” (Genesi 1,27). Dunque, nell’uomo si trova una lontana ma comunque presente immagine della Santissima Trinità.
L’uomo possiede la mente e la mente genera il pensiero. Il pensiero, contemplato dalla mente, è amato, e così dal pensiero e dalla mente procede l’amore. Ora mente, pensiero, amore, sono tre cose ben distinte fra loro, ma assolutamente inseparabili l’una dall’altra, tanto che si può dire che siano nell’uomo una cosa sola.
Nella Trinità il Padre è mente, che da tutta l’eternità genera il suo Pensiero perfettissimo (il Logos). Il Pensiero, generato eternamente dal Padre, sussiste, come persona distinta, ed è lo Spirito Santo.
Ma come la mente, il pensiero e l’amore sono nell’uomo tre cose distinte, ma assolutamente inseparabili, così il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, sebbene sussistano come persone distinte, sono però un Dio solo.

Un grande insegnamento sull’amore vero
Fin qui cose che solitamente si conoscono. Invece ciò di cui solitamente non si parla è il fatto che il mistero della Trinità esprime chiaramente quanto l’amore debba essere giudicato dalla verità. Vediamo in che senso.
Come abbiamo già avuto modo di dire, la Trinità è costituita dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. Non si dice: dallo Spirito Santo, dal Figlio e dal Padre o dal Figlio, dal Padre e dallo Spirito Santo, ma: dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. Il tutto in una successione logica ma non cronologica. Ciò vuol dire che senza il Figlio non ci sarebbe lo Spirito Santo e senza il Padre non ci sarebbe il Figlio. Ma – e anche questo lo abbiamo detto – non è che il Padre abbia creato il Figlio e il Figlio abbia creato lo Spirito Santo. Perché, se così fosse, il Figlio e lo Spirito Santo sarebbero delle creature e ciò non è.
Dunque una successione logica ma non nel tempo (cronologica). Il Cristianesimo ortodosso (quello dei Russi, dei Serbi, dei Greci, per intenderci) è lontano dal Cattolicesimo non solo perché non riconosce il Primato del Vescovo di Roma (il Papa), ma anche perché, a proposito della Trinità, non riconosce la dottrina cosiddetta del Filioque, cioè che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio. Lo Spirito Santo – secondo gli ortodossi – procederebbe solo dal Padre.
Questione di lana caprina, direbbe qualcuno. Inutili pignolerie, direbbero altri. E invece no, la questione è importante, per non dire importantissima.
Didatticamente si attribuisce al Padre l’azione della creazione, al Figlio quella della redenzione, allo Spirito Santo quella della santificazione. Questo non vuol dire che nel momento della creazione il Padre agiva e il Figlio e lo Spirito Santo non partecipavano, oppure nella redenzione il Figlio agiva e il Padre e lo Spirito Santo erano assenti... Nella creazione ha agito tanto il Padre, quanto il Figlio, quanto lo Spirito Santo e così nella redenzione... ma metodologicamente si dice così: il Padre crea, il Figlio redime, lo Spirito Santo santifica.
Il Figlio è chiamato anche Verbo (Parola) per indicare il fatto che è il Dio che si manifesta, che si comunica. Il Figlio è anche il Logos, la Verità, mentre lo Spirito Santo è l’Amore. Ed ecco il punto nodale. Già in Dio è pienamente rispettata la processione logica verità-amore. L’amore deve essere sempre giudicato dalla verità, altrimenti può diventare anche la cosa più terribile.
Facciamo un esempio. Un padre di figli lascia la famiglia perché “s’innamora” di un’altra donna: fa bene? Oggi molti risponderebbero di sì e direbbero: se lo ha fatto per amore... Due uomini o due donne s’innamorano e decidono di vivere insieme: fanno bene? Se lo fanno per amore… Ma questo è il punto. L’amore se non è giudicato dalla verità diventa il contrario di sé. Facciamo un altro esempio. Perché Hitler e i suoi decisero di perseguitare gli Ebrei? La risposta può sembrare paradossale ma non lo è: per troppo “amore” nei confronti della razza ariana. Perché Stalin decise di sterminare milioni e milioni di piccoli proprietari? Per troppo “amore” nei confronti dello Stato socialista. Perché Robespierre decise di tagliare teste su teste? Per troppo “amore” nei confronti della Rivoluzione che sentiva minacciata.  Ecco cos’è l’amore sganciato dalla verità. E, se si riflette bene, questo è uno degli errori più tipici dei nostri tempi. C’è chi si lamenta che oggi c’è poco amore. Verrebbe da dire: no, non è così, oggi ciò che manca non è l’amore, ma la consapevolezza della Verità, che è un’altra cosa! Oggi ciò che manca è la convinzione che l’amore – perché sia vero – deve essere giudicato dalla verità.
Bisognerebbe ritornare a meditare sulla natura di Dio per capire come già nella Sua intima natura è presente questa verità, e cioè che l’amore è vero se è conforme al Vero. Solo così si potrà anche capire perché mai la Chiesa Cattolica ha tenuto fermo sul punto del Filioque.

Autore: Corrado Gnerre
  

Si afferma, con facilità, che tutti i popoli - anche i non cristiani - sanno che Dio esiste e che anche i 'pagani' credono in Dio. Questa verità condivisa – pur con alcune differenze, riserve e la necessità di purificare immagini e rapporti - è la base che rende possibile il dialogo fra le religioni, e in particolare il dialogo fra i cristiani e i seguaci di altre religioni. Sulla base di un Dio unico comune a tutti, è possibile tessere un'intesa fra i popoli in vista di azioni concertate a favore della pace, in difesa di diritti umani, per la realizzazione di progetti di sviluppo e crescita umana e sociale. Su questo fronte abbiamo visto gesti coraggiosi e positivi di intesa e collaborazione, promossi anche da grandi Papi, come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II; ma sempre nella chiara consapevolezza che tutto questo è soltanto una parte dell'azione evangelizzatrice della Chiesa nel mondo.
Per un cattolico l'orizzonte di relazioni fondate sull'esistenza di un Dio unico non è sufficiente, e tanto meno lo è per un missionario cosciente della straordinaria rivelazione ricevuta per mezzo di Gesù Cristo, rivelazione che abbraccia tutto il mistero di Dio, nella sua unità e trinità. Il Vangelo che il missionario porta al mondo, oltre a rafforzare e perfezionare la comprensione del monoteismo, apre all'immenso, sorprendente mistero del Dio-comunione di Persone. La parola 'mistero' è da intendersi più per ciò che rivela che per quello che nasconde. In questa materia è meglio lasciare la parola ai mistici. Per S. Giovanni della Croce "c'è ancora molto da approfondire in Cristo. Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze". Rivolgendosi alla Trinità, S. Caterina da Siena esclama: "Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo, e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l'anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna".

La rivelazione cristiana del Dio trino offre parametri nuovi sul mistero di Dio. Sia in se stesso, sia nei suoi rapporti con l'uomo e il creato, come pure per le relazioni fra le persone umane. Un anonimo ha trasmesso il seguente dialogo, scarno ma essenziale, tra un musulmano e un cristiano.
- Diceva un musulmano: "Dio, per noi, è uno; come potrebbe avere un figlio?"
- Rispose un cristiano: "Dio, per noi, è amore; come potrebbe essere solo?"
Si tratta di una forma stilizzata di 'dialogo interreligioso', che manifesta una verità fondamentale del Dio cristiano, capace di arricchire anche il monoteismo ebraico, musulmano e delle altre religioni. Infatti, il Dio rivelato da Gesù (Vangelo) è soprattutto Dio-amore (cf. Gv 3,16; 1Gv 4,8). È un Dio unico, in una piena comunione di Persone. Egli si rivela a noi soprattutto come un "Dio misericordioso e pietoso" (I lettura); "Dio ricco di misericordia" (Ef 2,4).

È questo il vero volto di Dio che tutti i popoli hanno il diritto e il bisogno di conoscere * dai missionari della Chiesa. Per questo, afferma il Concilio, "la Chiesa pellegrinante è missionaria per sua natura, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il progetto di Dio Padre" (Ad Gentes 2). Nei primi numeri dello stesso Decreto il Concilio spiega l'origine e il fondamento trinitario della missione universale della Chiesa, offrendo, tra l'altro, una delle più alte sintesi teologiche di tutto il Concilio.





»»»»»»»»»»»»»»»»
&&&&&&&&&&&
Local onde se processa este blogue, na cidade do Porto


miscelania 003


Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros












Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) -  http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com

Igreja da Comunidade de São Paulo do Viso

Nº 5 801 - SÉRIE DE 2024 - Nº (277) - SANTOS DE CADA DIA - 2 DE OUTUBRO DE 2024

   Caros Amigos 17º ano com início na edição  Nº 5 469  OBSERVAÇÃO: Hoje inicia-se nova numeração anual Este é, portanto, o 277º  Número da ...