domingo, 10 de julho de 2016

Nº 2811 - (192 - 2016) - SANTOS DE CADA DIA - 10 DE JULHO DE 2016 - OITAVO ANO




Caros Amigos:




Desejo a todos os meus leitores



UM BOM ANO DE 2016

Nº 2811 -  (192-2016) 

10 DE JULHO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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FÉLIX, FILIPE, VITAL, MARCIAL, ALEXANDRE, SILANO e JANUÁRIO, Santos  
    

Em Roma, os santos mártires FÉLIX e FILIPE no cemitério de Priscila; VITAL, MARCIAL e ALEXANDRE no cemitério dos Jordanos; SILANO no cemitério de Máximo e JANUÁRIO no cemitério de Pretextato. Na sua memória conjunta se alegra a Igreja Romana que, no mesmo dia glorifica o triunfo de todos eles e se sente protegida com a intercessão de tantos exemplos de santidade. (data incerta)



RUFINA e  SEGUNDA, Santas
   


Na Via Aurélia, a nove milhas de Roma, as santas RUFINA e SEGUNDA mártires. (data incerta)
  

ANATÓLIA e VITÓRIA, Santas
    
 

No território de Sabina, hoje no Lácio, Itália, as santas ANATÓLIA e VITÓRIA mártires. (data incerta)



JANUÁRIO e MARINHO, Santos



Na África Setentrional, os santos JANUÁRIO e MARINHO mártires. (data incerta)


APOLÓNIO DE SARDES, Santo


 Em Icónio, na Lacaónia, hoje Kónya, na Turquia, Santo APOLÓNIO DE SARDES mártir, que segundo consta sofreu o martírio da crucifixão. data incerta)

LEÔNCIO, MAURÍCIO, DANIEL, ANTÓNIO, ANICETO e SISINO, Santos




Em Nicópolis, na antiga Arménia, os santos LEÔNCIO, MAURÍCIO, DANIEL, ANTÓNIO, ANICETO e SISINO e outros, mártires que no tempo do imperador Licínio e do governador Lísias foram torturados com vários suplícios. (séc, IV)


BIANOR  e SILVANO,  Santos
  

Na Pisídia, hoje Turquia, os santos BIANOR  e SILVANO mártires. (séc. IV)


PASCÁRIO, Santo



Em Nantes, na Bretanha Menor, hoje França, São PASCÁRIO  que recebeu Santo HERMELANDO com doze companheiros chamados do convento de Fontanelle e o enviou para a ilha de Indre, a fim de lá fundar um mosteiro. (séc. VII)


AMALBERGA, Santa
  


Em Tamise, na Flandres, Bélgica, Santa AMALBERGA a quem São WILIBRORDO impôs o véu das virgens consagradas. (772)


PEDRO VINCIÓLI, Santo



Em Perúgia, na Úmbria, Itália, São PEDRO VINCIÓLI presbitero e abade, que reconstruíu a Igreja em ruínas de São Pedro e junto dela fundou um mosteiro, no qual, suportando com paciência muitas oposições introduziu a observância cluniacense. (1007)


CANUTO, Santo




Em Odense, na Dinamarca, São CANUTO mártir, que, durante o seu reinado, animado por ardente zelo, difundiu o culto divino, contribuiu para promover a situação e actividade do clero e, depois de ter fundado as igrejas de Lundl e de Odense, foi assassinado por alguns súbditos rebeldes.  (1086)


SOFIA (Maria Gertrudes Ripert d'Alauzier) e 
INÊS DE JESUS  (Sílvia Inês de Romillon), Beatas

 Em Orange, na Provença, França, as beatas SANTA SOFIA (Maria Gertrudes Ripert d'Alauzier) e INÊS DE JESUS (Sílvia Inês de Romillon), virgens da Ordem de Santa Úrsula e mártires durante a revolução francesa. (1794)




ANTÓNIO NGUYEN HUU (Nam) QUYNH e 
PEDRO NGUYEN KHAC TU, Santos




Em Dong-Hoi, cidade do Anam hoje Vietname, os santos ANTÓNIO NGUYEN HUU (Nam) QUYNH e PEDRO NGUYEN KHAC TU mártires, que eram catequistas e foram estrangulados no tempo do imperador Minh Mang por causa da sua fé cristã. (1840)


MANUEL RUIZ e 10 companheiros CARMELO VOLTA, PEDRO SOLER, NICOLAU ALBERCA, ENGELBERTO KOLLAND, ASCÂNIO NICANOR, presbíteros; FRANCISCO PINAZO e JOÃO DIOGO FERNÁNDEZ, FRANCISCO, MOOTI e RAFAEL MASSABKI, Beatos



Em Damasco, na Síria, os beatos mártires MANUEL RUIZ, presbitero e 10 companheiros 
CARMELO VOLTA, PEDRO SOLER, NICOLAU ALBERCA, ENGELBERTO KOLLAND, ASCÂNIO NICANOR, presbíteros; FRANCISCO PINAZO e JOÃO DIOGO FERNÁNDEZ, religiosos da Ordem dos Frades Menores; FRANCISCO, MOOTI e RAFAEL MASSABKI irmãos de sangue, que, entregues fraudulentemente aios inimigos por um traidor, foram submetidos à tortura de vários suplícios e consumaram o seu martírio pela fé cristã com morte gloriosa. (1860)


LUÍS NOVARESE, Beato

Em Rocca Priora, próximo de Roma, o beato LUÍS NOVARESE presbitero fundador dos Silenciosos Operários da Cruz, dedicados especialmente ao apostolado entre os enfermos. (1984)




 ... E AINDA  ...


AMALBERGA DE MAUBERGE, Santa




Antichissima era la tradizione di questo nome tra gli Ostrogoti, tanto che la loro dinastia era appunto quella degli ‘Amali’. Il nome è attualmente scomparso, mentre si è molto diffusa la forma abbreviata di ‘Amalia’.
Di s. Amalberga ve ne sono tre, di cui due contemporanee fra loro, e si festeggiano lo stesso giorno il 10 luglio, a volte anche sotto il nome di ‘Amalia’.
S. Amalberga vergine, secondo una ‘Vita’ scritta da un monaco dell’abbazia di S. Pietro di Gand, era nata nelle Ardenne, nella ‘villa Rodingi’ (Belgio), allevata a Bilsen da santa Landrada e avrebbe ricevuto il velo monacale da s. Willibrordo.
Visse tra il VII e l’VIII secolo; trascorse i suoi ultimi anni nella cittadina di Tamise, dove morì nella seconda metà del secolo VIII ed a Tamise fu sepolta. Un secolo dopo le sue reliquie furono traslate nel monastero di S. Pietro di Gand (Belgio), dove furono solennemente esposte nel 1073.
Di lei parla anche un diploma di Carlo il Calvo imperatore (823-877), che in data 1° aprile 870, attesta che le reliquie di s. Amalberga vergine, erano conservate in quel tempo, dai monaci di S. Pietro di Monte Blandino a Gand. La festa si celebra il 10 luglio


ARNALDO DE CAMERINO, Beato



Gentiluomo italiano, il Beato Arnaldo da Camerino, entrò nell’Ordine Mercedario e fu un religioso di estrema umiltà e obbedienza. Propagò la fede cristiana con la predicazione e per essa ebbe a soffrire molto meritandosi un’infinita ricompensa divina. Morì famoso per carismi celesti. L’Ordine lo festeggia il 10 luglioa


AUDAZ, Santo




Una prima menzione di Anatolia è nel De Laude Sanctorum (Cap.XI,in PL.XX,col.453)" composto verso il 396 da Vittrice di Rouen (330-409). La Santa vi figura tra i taumaturghi. All'inizio del sec. VI troviamo Anatolia e Vittoria ricordate insieme nel Martirologio Geronimiano al 10 luglio:"VI idus iulii in Savinis Anatholiae Victoriae"; Vittoria è anche ricordata sola al 19 dicembre:"In Savinis civitate Tribulana Victoriae".
Poco dopo le due Sante compaiono effigiate nei mosaici di S.Apollinare Nuovo in Ravenna, l'una a fianco dell'altra, in mezzo alle martiri più illustri dell'Occidente, avendo a sinistra S.Paolina, a destra S.Cristina, in quel corteggio maestoso che fa omaggio a Cristo delle proprie corone. Abbiamo, infine, databile al VI o VII sec., una Passio ss.Anatoliae et Audacis et s. Victoriae, che fu letta da Adelmo (m.709) e poi da Beda (m. 735),i quali ne derivarono, il primo il carme in lode delle due Sante, il secondo gli elogi, per Anatolia e Audace al 9 luglio, per Vittoria al 23 dicembre, nel suo martirologio. Gli elogi di Beda, riassunti in Adone e in Usuardo, furono accolti quasi per intero dal Baronie nel Martyrologio Romano, che colloca appunto Anatolia ed Audace al 9 luglio e Vittoria al 23 dicembre. La Passio è un vero centone, dove riaffiorano spunti e dettagli delle "passioni" di Nereo e Achilleo,Calogero e Partenio, Rufina e Seconda, Giovanni e Paolo e di molti altri,come ha ben dimostrato il Raschini. Secondo la Passio, Anatolia e Vittoria, giovani romane di nobile famiglia, rifiutarono le nozze con due patrizi perché consacrate a Dio. I due aspiranti, allora, col favore imperiale, le relegarono nei loro possedimenti di Sabina, Vittoria presso Trebula Mutuesca (l’odierna Monteleone Sabino sulla via Salaria), Anatolia presso Tora. Dopo varie vicende, in cui si sbizzarrisce la fantasia dell’agiografo,Vittoria venne uccisa e sepolta in una caverna: Anatolia sopravvisse di poco. Un soldato, Audace, fu incaricato di ucciderla, rinchiudendola in una stanza con un serpente. Il rettile lasciò incolume la Santa, mentre si avventò su Audace entrato, l'indomani, nella stanza per accertarne la morte. Ma Anatolia salvò Audace dal serpente e Audace si fece cristiano; quindi, ambedue furono uccisi di spada. Il martirio delle due Sante e di Audace è fissato dalla Passio al tempo di Decio(249-51).
Per quanto scarso sia il valore di questo testo,il culto delle due Sante è antichissimo e, a partire dal sec. VI-VII, ad esse è congiunto Audace, del quale non è possibile, però, garantire se sia un personaggio reale o una creazione dell'agiografo. Centro del culto è sempre stata, la Sabina,dove dovette avvenire il martirio: Trebula Mutuesca (Monteleone Sabino) per Vittoria, Tora per Anatolia e Audace. Più tardi il culto si propagò in altri luoghi in seguito a traslazioni di reliquie. Il corpo di S.Vittoria fu trasferito nell'anno 827 dall'abate Pietro di Farfa, in fuga davanti ai Saraceni, nel Piceno, sul Monte Matenano: fu poi riportato a Farfa il 20 giugno 931 dall'abate farfense Ratfredo, ma nel Piceno rimase assai vivo il culto della Santa . I corpi di Anatolia e di Audace verso la metà del sec. X furono ritrovati nelle campagne di Tora dall'abate sublacense Leone e trasferiti a Subiaco. In epoca imprecisata un braccio di S.Anatolia fu trasportato nelle diocesi di Camerino, in un paese che si chiamò da allora Santa Anatolia (oggi Esanatoglia) in prov. di Macerata. I Documenti del Regesto Farfense, Sublacense, Tiburtino, nominano frequentemente chiese e contrade recanti il nome delle due Sante. E ancora oggi nella campagna Sabina, nel Tiburtino e nel Sublacense la devozione popolare per le due Sante è notevole.
I corpi dei ss. Anatolia e Audace riposano ancora a Subiaco nella basilica di S.Scolastica, sotto l'altare del Sacramento. Al di sopra un bel quadro secentesco rappresentante la Santa nell'atto di liberare Audace dal serpente. Il capo di S.Anatolia, come pure quello di S.Vittoria sono conservati, però, nel Sacro Speco. E l'immagine delle due Sante, che compare sull'arco di ingresso alla Santa Grotta in un affresco di scuola romana del sec.XIII, sembra guidare il fedele al mistico luogo santificato dalla presenza del grande Santo di Norcia. Altra immagine di Anatolia, di scuola senese del sec. XIV, è sulla parete di destra della Scala Santa dello stesso Santuario, presso la Grotta dei pastori.


BERNARDO DE QUINTAVALLE, Beato



Nato in Assisi negli ultimi decenni del sec. XII, Bernardo avendo conosciuto s. Francesco che aveva avuto ospite nel suo palazzo, si mise al suo seguito fin dal 1209, divenendo così il primo compagno del santo e « prima plantula » dell'Ordine Minoritico.
Con s. Francesco e i primi undici Minoriti fu a Roma dinanzi ad Innocenzo III per l'approvazione della regola serafica (16 aprile 1209); raggiunse poi Firenze e Bologna (1211), città che devono a lui i loro inizi francescani, e con fra Egidio si recò in Spagna, dove più tardi, come vogliono alcuni storici, fu ministro provinciale (1217-19). Tra il 1241 e il 1243 fu per qualche tempo a Siena. Lo ricorda il Salimbene che nella sua Cronica osserva di aver appreso da lui cose meravigliose intorno a s. Francesco. Non sembra esatta, pertanto, la data di morte fissata dal Wadding al 10 luglio 1241, ma è certo che non si può' oltrepassare il 1246, poiché l'11 agosto di quell'anno, quando i tre compagni Leone, Rufino e Angelo inviarono il loro Memoriale su s. Francesco al ministro generale, Crescenzio, Bernardo era già morto. Si era spento placidamente in Assisi, come gli aveva predetto s. France


NICOLA ALBERGA, Beato




Nato il 10 settembre 1830 a Cordova da Slanas e Maia Valentina, a venticinque anni entrò nell'Ordine francescano. Manifestata la volontà di farsi missionario, venne preparato al sacerdozio e alla missione nel collegio di Priego assieme ad altri due religiosi, martiri come lui, a Damasco : i beati Pietro Soler e Nicànore Ascanio. La santa educazione ricevuta in famiglia (dei suoi dieci fratelli, sei si consacrarono a Dio) lo portava ad affermare : « Soffrirò mille volte la morte, ma non tradirò mai il mio Signore », e a prepararsi, quasi consapevolmente, al martirio. Nel 1859 Alberga partì per la missione di Damasco

PACIFICO, Beato

Fu uno dei compagni prediletti di san Francesco che gli impose il nome Pacifico. Dopo una vita mondana, iniziando un cammino di conversione, si mise al seguito di Francesco, che predicava a San Severino Marche. Era il 1212. Introdusse i francescani nella regione Franco - Belga nel 1217 che san Francesco si era riservata. Ritornato in Italia, Gregorio IX gli affidò nel 1227 la cura delle clarisse di Siena. Frate Elia lo invitò di nuovo, dopo il 1230, a dirigere la provincia della Francia settentrionale






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Local onde se processa este blogue, na cidade do Porto


miscelania 003


Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros










Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) -  http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com

sábado, 9 de julho de 2016

Nº 2810 - (191 - 2016) - SANTOS DE CADA DIA - 9 DE JULHO DE 2016 - OITAVO ANO




Caros Amigos:




Desejo a todos os meus leitores



UM BOM ANO DE 2016

Nº 2810 -  (191-2016) 

9 DE JULHO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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AGOSTINHO ZHAOM RONG, 
PEDRO SANS I JORDÁ e 125 companheiros, Santos
  
    
   

Santos AGOSTINHO ZHAOM RONG, presbitero, PEDRO SANS I JORDÁ bispo, e 125 companheiros, mártires, que, em diversos tempos e lugares da China, deram valoroso testemunho do Evangelho de Cristo com palavras e obras e, morrendo vítimas da perseguição por ter pregado e professado a sua fé, foram saciados no banquete da glória celeste. (séc XVII ao séc. XX).  
Apesar da maior parte deles estarem inseridos aqui no Martirológio Romano, nas suas próprias datas comemorativas ao longo de todo o ano litúrgico, há outros que não são mencionados. Por tal motivo, decidi por motu-próprio proceder à elaboração da longuíssima lista. 
Assim, seguem-se aqui os respectivos nomes: 
Bispos: LUÍS VERSIGLIA, ANTONINO FANTOSÁTI, FRANCISCO FOGOLLA, GABRIEL TAURINO DUFRESSE e GREGÓRIO GRÁSSI
Presbíteros: CESÍDIO GIACOMANTÓNIO, ELIAS FACCHINI, JOÃO DE TRIORA (Francisco Maria Lântrua), JOSÉ MARIA GAMBARO, TEODORICO BALAT, da Ordem dos Frades Menores; FRANCISCO DIAZ DEL RINCÓN, FRANCISCO FERNANDEZ DE CAPILLAS, FRANCISCO SERRANO, JOAQUIM ROYO, JOÃO ALCOBER, da Ordem dos Pregadores; LEÃO INÁCIO MANGIN MODESTO ANDLAUER, PAULO DENN, REMÍGIO ISORÉ da Companhia de Jesus; ALBERICO CRESCITÉLLI do Instituto Pontifício para as Missões Estrangeiras; AUGUSTO CHAPDELAINE e JOÃO PEDRO NÉEL da Sociedade das Missões Estrangeiras de Paris; CALISTO CARAVÁRIO da Sociedade Salesiana; FRANCISCO RÉGIS CLET da Congregação da Missão; PAULO LIU HANZUO e TADEU LIU RUITING; e, ainda: MARIA DA PAZ (Maria Ana Giuliani), MARIA DE SANTA NATÁLIA (Joana Maria Kerguin), MARIA DE SÃO JUSTO (Ana Francisca Moreau), MARIA ADOLFINA (Ana Catarina Dierk), MARIA AMANDINA (Paulina Jeuris), MARIA CLARA  (Clélia Nanétti), MARIA ERMELINDA DE JESUS (Irma Grivot), virgens do Instituto das Franciscanas Missionárias de Maria; JOSÉ ZHANG WENLAN e PAULO CHEN CHANGPIN, alunos do seminário; JOÃO WANG RUI, JOÃO ZHANG HUAN, JOÃO ZHANG JINGGUANG, PATRÍCIO DONG BODI, FILIPE ZHANG SHIHE, ANDRÉ BAUER, FRANCISCO ZHANG RONG, MATIAS FENG DE, PEDRO WU ANPENG, PEDRO ZHANG BANNIU, SIMÃO CHEN XIMAN, TOMÉ CHEN JIE, religiosos; JERÓNIMO LU TINGMEI, JOAQUIM HE KAIZHI, JOÃO CHEN XIANHENG, JOÃO ZZANG TIANSHEN, JOSÉ ZHANG DAPENG, LOURENÇO WANG BING, LÚCIA YI ZHENMEI, MARTINHO WU XUESHENG, PEDRO LIU WENYUAN, PEDRO WU GUOSHENG, catequistas; e ÁGUEDA LIN ZHAN, INÊS CAO KUIYING, ANDRÉ WANG TIAN QING, ANA AN JIAOZHI, ANA AN XINZHI, ANA WANG, BÁRBARA CUI LIANXHI, ISABEL QIN BIANHI, TIAGO YAN GUODONG, TIAGO ZHAO QUANXIN, JOÃO BAPTISTA LOU TINGYIN, JOÃO BAPTISTA WU MANTANG, JOÃO BAPTISTA ZHAO MINGXI, JOÃO BAPTISTA ZHOU WURUI, JOÃO WANG GUIXIN, JOÃO WU WENYIN, JOSÉ MA TAISHUN, JOSÉ WANG GUIJI, JOSÉ WANG YUMEI, JOSÉ YUAN GENGYIN, JOSÉ YUAN ZAIDE, LANG YANGZHI, LOURENÇO BAI XIAOMAN, LÚCIA WANG CHEN, LÚCIA WANG WANGZHI, MADALENA DU FENGJU, MARCOS JI TIANXIANG, MARIA AN GUOXHI, MARIA AN LIHUA, MARIA DU TIANSHI, MARIA DU ZHAOHI, MARIA FAN KUN, MARIA FU GUILIN, MARIA GUO LIZHI, MARIA QI YU, MARIA WANG LIZHI, MARIA ZHAO GUOZHI, MARIA ZHAO, MARIA ZHENG XU, MARIA ZHOU WUXHI, MARTA WANG LOUZHI, PAULO KE TINGZHU, PAULO LANG FU, PAULO LIU JINDE, PAULO WU JUAN, PAULO WU WANSHU, PEDRO LI QUANHUI, PEDRO LIU ZIYU, PEDRO WANG ERMAN, PEDRO WANG ZUOLONG, PEDRO ZHAO MINGZHEN, PEDRO ZHOU RIXIN, RAIMUNDO LI QUANZHEN, ROSA CHEN AIXIE, ROSA FAN HUI, ROSA ZHAO, SIMÃO QIN CHUNFU, TERESA CHEN JINXIE, TERESA ZHANG HEZHI, XI GUIZI e ZHANG HUAILU, leigos.



JOANA SCOPÉLLI, Beata
   


Em Réggio Emília, Itália, a Beata JOANA SCOPÉLLI virgem da Ordem dos Carmelitas, que construiu um  mosteiro com a contribuição dos seus concidadãos e, pela oração, conseguiu que não faltasse no refeitório o pão necessário para as irmãs. (1491)
  

ADRIANO FORTESCUE, Beato 
    


Em Londres, Inglaterra, o beato ADRIANO FORTESCUE mártir, pai de família e cavaleiro que, acusado falsamente de conspiração, foi encarcerado duas vezes, no reinado de Henrique VIII e finalmente decapitado consumou o seu martírio. (1539)



NICOLAU PIECK e 18 companheiros, Santos


Em Brielle, junto ao rio Mosa, na Holanda, a paixão dos santos mártires NICOLAU PIECK presbitero e 10 companheiros da Ordem dos Frades Menores e 8 do clero diocesano ou regular, que, por terem defendido a presença real de Cristo na Eucaristia e a autoridade da Igreja Romana, foram submetidos pelos calvinistas a numerosas torturas e humilhações e, finalmente, suspensos na forca, consumaram o seu combate. São estes, os seus nomes: JERÓNIMO DE WEERT, TEODORICO VAN DER EEM, NICÁSIO VAN HEEZE, VILEADO DA DINAMARCA, GODEFREDO DE MELVEREN COART, ANTÓNIO DE HOORNAERT, ANTÓNIO DE WERTA e FRANCISCO DE ROYE presbíteros da Ordem dos Frades Menores; e ainda PEDRO DE ASSCHE VAN DER SLAGMOLEN e CORNÉLIO DE WIJCK BIJ DUURSTEED religiosos da mesma Ordem; JOÃO LENAERTS, cónego regular de Santo Agostinho; JOÃO DE COLÓNIA presbitero da Ordem dos Pregadores; ADRIANO DE HILVARENBEEK, TIAGO LACOPS presbitero da Ordem Premonstratense; LEONARDO VECHEL, NICOLAU POPPEL, GODEFREDO VAN DUYNE e ANDRÉ WOUTERS presbíteros.

VERÓNICA GIULIÁNI, Santa




 Em Città di Castello, na Úmbria, Itália, Santa VERÓNICA GIULIÁNI abadessa da Ordem das Clarissas Capuchinhas que, dotada de carismas espirituais recebeu em corpo e alma os estigmas da Paixão do Senhor, e por isso foi colocada sob custódia durante 50 dias, dando sempre admirável exemplo de paciência e obediência. (1727)

MELÂNIA (Maria Ana Madalena de Guilhermier) e MARIA DOS ANJOS 
(Maria Ana Margarida de Rocher), Beatas



Em Orange, Provença, França, as beatas SANTA MELÂNIA (Maria Ana Madalena de Guilhermier) e MARIA DOS ANJOS (Maria Ana Margarida de Rocher) virgens da Ordem de Santa Úrsula e mártires durante a revolução francesa. (1794)


JOAQUIM HE KAIZHI, Santo
  

Em Kouy-Yang, cidade do Guizhou, na China, São JOAQUIM KAIZHI catequista e mártir estrangulado por causa da sua fé cristã. (1839)


GREGÓRIO GRÁSSI e FRANCISCO FÓGGOLA e 24 companheiros, Santos

     

Em Tai-Yuan-Fu, cidade da província do Shanxhi, China, a paixão dos santos GREGÓRIO GRÁSSI e FRANCISCO FÓGOLLA bispos da Ordem dos Frades Menores e 24 companheiros mártires, que na perseguição dos «Yihetuan» forma mortos em ódio ao nome de Cristo. Seguem-se os seus nomes: ELIAS FACHINI, TEODORICO BALAT, presbíteros e ANDRÉ BAUER religioso da Ordem dos Frades Menores; MARIA ERMELINDA DE JESUS (Irma) GRIVOT, MARIA DA PAZ (Maria Ana) GULIÁNI, MARIA CLARA (Clélia) NANÉTTI, MARIA DE SANTA NATÁLIA (Joana Maria) KERGUIN, MARIA DE SÃO JUSTO (Ana Francisca) MOREAU, MARIA ADOLFINA (Ana Catarina) DIERK, MARIA AMANDINA (Paulina) JEURIS, religiosas do Instituto das Franciscanas Missionárias de Maria; e ainda JOÃO ZHANG HUAN, PATRÍCIO DONG BODI, FILIPE ZHANG ZHIHE, JOÃO ZHANG JINGGUANG, JOÃO WANG RUI, TOMÉ SHEN JIHE, SIMÃO CHEN ZIMAN, PEDRO WU ANPENG, FRANCISCO ZHANG RONG, MATIAS FENG DE, TIAGO YAN GUODONG, PEDRO ZHANG BANNIU, TIAGO ZHAO QUANXIN e PEDRO WANG ERMAN. (1900)


PAULINA DO CORAÇÃO DE JESUS AGONIZANTE (Amábile Visintainer), Santa
  


Em São Paulo, no Brasil, Santa PAULINA DO CORAÇÃO DE JESUS AGONIZANTE (Amábile Visitainer) virgem que, emigrada da Itália ainda muito jovem fundou a Congregação das Irmãzinhas da Imaculada Conceição, destinada ao serviço dos enfermos e dos pobres e, depois de muitos sofrimentos e adversidades, serviu a Congregação na condição de simples Irmã com  grande humildade e contínua oração. (1943)


FIEL CHIJNACJI, Beato



Em Dachau, Munique, na Baviera, Alemanha, o beato FIEL CHIJNACKI religioso da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos e mártir que, por causa do seu testemunho da fé em Cristo foi deportado da Polónia sua pátria ocupada opor um regime ímpio e encarcerado no campo de concentração onde sofreu cruéis tormentos e alcançou a glória eterna. (1942)


MARIA DE JESUS CRUCIFICADO 
(Maria Petkovic), Santa




Em Roma, Santa MARIA DE JESUS CRUCIFICADO (Maria Petkovic) virgem que, tendo nascido em Blato, na ilha de Kórculas, na Croácia, se dedicou ardentemente à oração e às obras de beneficência e fundou a Congregação das Filhas da Misericórdia da Ordem Terceira de São Francisco, destinada ao serviço dos doentes e dos marginados. (1966)




 ... E AINDA  ...


DOMENICO SERRANO, Beato



Illustre professore dell’Università di Parigi, il Beato Domenico Serrano, ricevette l’abito mercedario nel convento di sant’Eulalia in Montpellier. Le sue qualità esteriori, la sua dolcezza, la sua amabilità, il suo zelo e le sue virtù eroiche unite alla sua umiltà, gli guadagnarono la stima universale e fu designato Maestro Generale dell’Ordine il 17 aprile 1345. Si dedicò a visitare i conventi per promuovere l’osservanza, la redenzione degli schiavi e la cultura. Papa Clemente VI° lo nominò cardinale prete di Santa Romana Chiesa del titolo dei Santi Quattro Coronati. Famoso per la santità e sapienza terminò la sua vita in Montpellier a causa della peste nera, il 9 luglio 1348. L’Ordine lo festeggia il 9 luglio


EUSANIO, Santo



Una passio leggendaria e molto recente la quale dipende da quella dei santi Fiorenzo e Felice e la ricalca, narra che Eusanio, presbitero della città di Siponto (odierna Manfredonia), per sfuggire all'onore dell'episcopato si recò come pellegrino a Roma. Durante il viaggio, sostò nei territori di Chieti, Valva, Furci, Amitemo, Antrodoco e Rieti. Ritornato nel territorio dei Vestini, si fermò ad Avea, svolgendovi un fecondo apostolato, ma il regolo del paese, Prisco, al tempo di Massimiano, lo fece incarcerare e tormentare; liberato, riprese la sua attività finché mori il 9 luglio e fu sepolto nella chiesa di S. Maria delle Monache, in località Quinque Vallae.
Se questo fantastico racconto, che già il Ferrari giudicava degno di «censura», non ci dà alcuna notizia attendibile su Eusanio, vuole però dimostrare che il suo culto era diffuso nell'Abruzzo e nel Lazio ed ebbe come centro irradiatore la cittadina di S. Eusanio Forconese (l'antica Avea), dove appunto era il suo sepolcro. La passio, infatti, fu composta per spiegare e illustrare il culto di Eusanio nelle varie località ricordate e perciò, secondo il giudizio del Lanzoni, deve annoverarsi fra quegli scritti consacrati ai «santi itineranti da vivi, nei luoghi ove furono venerati dopo la morte». Probabilmente, Eusanio fu un martire locale del quale si perdette ben presto ogni notizia.
Il più antico documento che attesta l'esistenza del culto di Eusanio è un decreto dell'imperatore Lotario (840) con cui si conferma al monastero di Farla il possesso dei beni della badia di S. Eusanio. La chiesa di S. Eusanio Forconese che custodisce il suo corpo in un'ampia cripta, risale al sec. XII. Dagli elenchi delle decime per i secc. XIII e XIV risulta che erano dedicate chiese ad E. a S. Eusanio del Sangro, a Caramanico, a Popoli, a Carbonara, a Civitaquara, a Montesecco e a Corvara


FAUSTINA, Santa



E' venerata sulla VIA LATINA. Di papa Sergio I (687-701) si possiede il catalogo di una donazione di vari beni immobili al prete Giovanni del titolo di S. Susanna. In esso si afferma che fra gli altri doni fu concesso un fondo, esistente presso l'oratorio di S. Faustina, posto circa al XII miglio della via Latina. Ciò indica che alla fine del sec. VII vi era nella località un culto per questa santa; ma non si possiedono altre informazioni.
Nel Martirologio Geronimiano al 9 luglio sono commemorate una vergine Faustina e compagne nella non bene identificata località romana, denominata. Mancano, tuttavia, prove per affermare che si tratti della Faustina del XII miglio della via Latina.
Il De Rossi e, più tardi, il Grossi-Gondi opinavano che la santa del catalogo di papa Sergio fosse una martire locale deposta nel piccolo cimitero di Grottaferrata posto al X miglio. Il Delehaye però giudica l'ipotesi non sufficientemente provata


FLORIANA e FAUSTINA, Santas



L'unica testimonianza riguardante queste due martiri si trova nel Martirologio Geronimiano, al 9 luglio, in cui sono associate con altre sante: "Romae ad guttam iugiter manantem natale virginum Florianae, Faustinae, Anatholiae, Felicitatis".
Questo latercolo però è un piccolo enigma, come se ne trovano altri nello stesso Martirologio. Anatolia infatti è la compagna di Vittoria, martire della Sabina, mentre Felicita è la presunta madre dei sette fratelli: ambedue sono anticipate dal giorno 10. Di Floriana e Faustina, che in altri codd. del Geronimiano sono anche presentate come uomini non si conosce niente di preciso. Sull'indicazione topografica del loro sepolcro, che il Delchaye dichiara irreperibile, sappiamo dal Baronio che si trovava presso le Acque Salvie; il nome sarebbe derivato da una sorgente ivi esistente. Da un'iscrizione del sec. VII si sa che un oratorio dedicato a s. Faustina esisteva presso la Massa Maralis, nel fondo Capitone, al XII miglio della via Latina


LUIGI CARBULOTTO, Beato




Da una semplice famiglia di gondolieri, Luigi nacque a Venezia il 7 giugno 1817. Frequentò il ginnasio dei fratelli sacerdoti Antonangelo e Marco Cavanis (oggi venerabili) che ebbe come insegnanti, poi entrò in seminario. Ordinato sacerdote il 24 settembre 1842, aveva ventisei anni quando fu nominato collaboratore della parrocchia di S. Giacomo dall’Orio da cui iniziò, in un contesto sociale segnato da profonda povertà sia morale che materiale, un mirabile apostolato soprattutto a vantaggio dei giovani. Il 15 ottobre 1849 divenne parroco, mentre, in conseguenza della Prima Guerra di Indipendenza, la situazione era ulteriormente peggiorata. Dopo pochi mesi, il 30 aprile 1850, con l’aiuto di due catechiste, diede vita ad una scuola per bambine povere: era il germoglio della congregazione delle Figlie di San Giuseppe. Negli anni a venire le sue giornate saranno spese tra l’impegno parrocchiale e la formazione della neonata famiglia religiosa. Dal 1857 ebbe a fianco Joseffa (Maria) Vendramin (1822-1902), superiora delle prime quattordici suore, il cui ruolo per il futuro istituto, nell’umiltà, sarà fondamentale. Nel medesimo anno don Luigi aprì presso S. Sebastiano una seconda comunità di suore, due anni dopo fondò a Ceneda (Vittorio Veneto) una scuola gratuita per bambine e accanto un collegio. Nei primi anni in cui il Veneto entrerà a far parte dello stato unitario italiano (1866), la Congregazione di Carità gli affidò l’Istituto Manin, importante scuola maschile di arti e mestieri, ormai quasi estinta. Nel 1872 don Luigi rinunciò alla parrocchia per dedicarsi esclusivamente alla congregazione. Nel 1881 ebbe la responsabilità dell’Istituto femminile “alle “Terese” dove sostituì le maestre laiche con le sue suore.
Nel difficile clima postunitario italiano, don Caburlotto concepì che dare ai ragazzi poveri la possibilità di studiare non era fare beneficienza, ma contribuire alla realizzazione dei loro progetti di vita. Ripeteva sovente di “Non chiudere la porta a nessuno” e nella più genuina visione cristiana diceva: “Non si tema di essere troppo indulgenti, è sempre meglio esagerare in bontà che trattare con durezza”. In piena collaborazione con il suo vescovo, influenzò positivamente l’indirizzo educativo di alcune istituzioni pubbliche. Dai suoi pensieri è possibile cogliere una straordinaria forza spirituale che – affermava - “cresce avvolta dal silenzio”. Il suo apostolato fu concreto: “Al Signore piace la preghiera, anche breve, fatta con fervore, semplicità di cuore e fiducia”, “Chi vive alla presenza di Dio, impara a sentire e ad agire secondo il Cuore di Dio”, “L'uomo da solo, certamente è molto debole, ma quando ha in sé l'amore di Dio non deve temere di nulla”. Conscio dei limiti umani affermava che “La santità è un cammino da riprendere ogni giorno”. Fu ricercato conferenziere, predicatore di esercizi spirituali e di missioni popolari.
Luigi Caburlotto morì il 9 luglio 1897, con sulle labbra il nome della Madonna. Al suo capezzale era accorso il patriarca Giuseppe Sarto, futuro San Pio X. Nel 1994 è stato proclamato venerabile, nel 2009 le sue spoglie mortali sono state traslate dalla Casa generalizia alla Chiesa di S. Sebastiano (sestiere di Dorsoduro). Il 16 maggio 2015 a Venezia è stato beatificato. Oggi l’istituto delle Figlie di S. Giuseppe del Caburlotto è presente anche in Brasile, nelle Filippine e in Kenia






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Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros










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