terça-feira, 23 de agosto de 2016

Nº 2856 - (236 - 2016) - SANTOS DE CADA DIA - 23 DE AGOSTO DE 2016 - OITAVO ANO

Caros Amigos:




Desejo a todos os meus leitores



UM BOM ANO DE 2016

Nº 2855 -  (236 - 2016) 

23 DE AGOSTO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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ROSA DE LIMA, Santa


            
Santa ROSA virgem que, insigne desde tenra idade pela sua austera sobriedade de vida, tomou em Lima, capital do Peru, o hábito das Irmãs da Ordem Terceira de São Domingos; dedicada à penitência e à oração, e ardente zelo pela salvação dos pecadores e das populações indigenas, aspirava dar a vida por eles, submetendo-se espontaneamente a todo o género de sacrifícios, a fim de conquistar a todos para Cristo. A sua morte ocorreu no dia 24 de Agosto. (1617)

ZAQUEU, Santo


Comemoração de São ZAQUEU bispo que, segundo a tradição foi o quarto bispo depois do apóstolo São TIAGO irmão do Senhor a dirigir a igreja de Jerusalém. (séc. II).  
 ABÚNDIO e IRENEU, Santos
 


Em Roma, no cemitério de São LOURENÇO, junto à Via Tiburtina, os santos ABÚNDIO e IRENEU mártires. (data incerta)



CIRÍACO, MÁXIMO e ARQUELAU e companheiros, Santos




Em Óstia, no Lácio, Itália, os santos CIRÍACO, MÁXIMO, ARQUELAU e companheiros, mártires. (data incerta).



LOPO DE SISTOV, Santo




Em Sistov, na Mésia Inferior, hoje Roménia, São LOPO mártiur que, segundo a tradição alcançou a liberdade de Cristo, sofrendo o martírio ao fio da espada. (data incerta).

 
CLÁUDIO, ASTÉRIO e NEON, Santos



Em Egeia, na Cilícia, hoje Turquia, os santos mártires CLÁUDIO, ASTÉRIO e NEON, irmãos que acusados pela sua madrasta de serem cristãos, foram degolados segundo a tradição, no tempo do imperador Diocleciano e do governador Lísias. (303)

FLAVIANO DE AUTUN, Santo



  
Em Autun, na Gália Lionense, hoje França, São FLAVIANO bispo, que resplandeceu no tempo do rei Clodoveu. (séc. V)

EUGÉNIO DE LONDONDERRY,  Santo



Em Londonderry, na Irlanda, Santo EUGÉNIO primeiro bispo e Ardstraw. (séc. VI)
 
ANTÓNIO DE GERACE, Santo



No mosteiro de São Filipe, próximo de Locros, na Calábria Inferior, Itália, Santo ANTÓNIO DE GERACE eremita. (séc. X)



JOÃO BOURDON (Protásio de Séez), Beato


 

Num barco-prisão ancorado ao largo de Rochefort, França, o Beato JOÃO BOURDON (Protásio de Séez) presbitero da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos e mártir que, durante a revolução francesa, preso com muitos outros sacerdotes, assistiu e confortou os companheiros de cativeiro, até que, finalmente morreu contagiado pela enfermidade. (1794)


CONSTANTINO CARBONELL SEMPERE
PEDRO GELABERT AMER e 
RAIMUNDO GRIMALTÓS MONITOR, Beatos

   

Em Tabernes de Valldigna, Valência, Espanha, os mártires beatos CONSTANTINO CARBONELL SEMPERE, presbitero PEDRO GELABERT AMER e RAIMUNDO GRIMALTÓS MONITOR religiosos da Companhia de Jesus, que sofreram o martírio durante a perseguição contra a fé. (1936)

FLORENTINO PÉREZ ROMERO e 
URBANO GIL SÁEZ, Beatos


Em Vallbona, Valência, Espanha, os beatos mártires FLORENTINO PÉREZ ROMERO, presbitero e URBANO GIL SÁEZ religioso da Congregação dos Terciários Capuchinhos de Nossa Senhora das Dores que, durante a mesma perseguição consumaram gloriosamente o seu combate pela fé. (1936)


JOÃO MARIA DA CRUZ 
(Mariano Garcia Méndez), Beato
   


Em Silla, Valência, Espanha, o beato JOÃO MARIA DA CRUZ (Mariano Garcia Méndez), presbitero da Congregação dos Sacerdotes do Sagrado Coração de Jesus e mártir, que na mesma perseguição perseverou na fé em Cristo até à morte. (1936)

ROSÁRIA DE SOANO 
(Petra Maria Vitória Quintana Argos) e SERAFINA DE OCHOVI 
(Manuela Justa Fernández Ibero), Beatas

 


Em Puzol, Valência, Espanha, as beatas ROSÁRIA SOANO (Petra Maria Vitória Quintana Argos) e SERAFINA DE OCHOVI (Manuela Justa Fernández Ibero) virgens da Congregação das Terciárias Capuchinhas da Sagrada Família e mártires, que, durante a mesma perseguição alcançaram a graça do martírio. (1936)


ELISEU VICENTE (Vicente Alberich Lluch) e VALERIANO LUÍS (Nicolau Alberich Lluch), beatos

Em Valderrobles, Teruel, Espanha, os beatos ELISEU VICENTE (Vicente Alberich Lluch) e VALERIANO LUÍS (Nicolau Alberich Lluch) religiosos da Congregação dos Irmãos das Escolas Cristãs e mártires. (1936)


FRANCISCO DACHTER, Beato

 

No campo de concentração de Dachau, Munique, Baviera, Alemanha, o beato FRANCISCO DACHTER presbitero e mártir, natural da Polónia que, em tempo de guerra, esvaído pelas atrocidades nele operadas por médicos sem respeito algum pela dignidade humana, morreu por Cristo. (1944)



 ... E AINDA  ...


ANTÓNIO L'ETÍOPE (ou Categeró o D'Avola), Santo


Il Beato Antonio nasce a Barce di Cirene (Libia) verso il 1490, figlio di genitori maomettani che lo educano alla legge coranica. Le Galee della Sicilia lo prendono prigioniero, lo sbarcano a Siracusa a terra insieme al bottino e lo espongono al bando al migliore offerente come schiavo. Viene acquistato da un massaro di Avola che lo occupa nell'ufficio del pastore e gli affida il suo gregge di pecore e di capre. li buon massaro avolese cerca di iniziare il giovane al cristianesimo, e catechizzandolo mette a fuoco particolarmente il dramma d'amore e della passione di Gesù. Antonio affascinato chiede il sacramento del Santo Battesimo scegliendo per sé il nome del famoso santo di Padova. Da quel giorno in poi si impegnerà a mettere in pratica quanto avrà ascoltato dalla parola di Dio così da volere servire il Signore ed essergli grato. Ad Avola Antica frequenta la chiesa di Santa Venera, dove si confessa e si comunica ed alimenta la lampada votiva all'altare dell'apostolo S. Giacomo. Questo per i 38 anni di permanenza in territorio Avolese. Nel frattempo il massaro che lo aveva acquistato dà in matrimonio due nipoti con dei netini donando loro il gregge e lo schiavo libico. Da allora Antonio va a Noto. I nuovi padroni però considerano le qualità soprannaturali e i miracoli del nuovo schiavo, lo rendono libero. Antonio rimarrà con loro altri quattro anni. Licenziatosi da loro, Antonio si offre a servire i carcerati ed i malati, poi sceglie la vita eremitica, come terziario francescano, ai Pizzoni di San Corrado Fuori le Mura. Periodicamente si reca a Noto per accostarsi ai sacramenti e raccogliere elemosine per i poveri. Consumato dall'ascesi eremitica, dagli anni e dalla malattia rende l'anima a Dio il 14 marzo 1550. Viene seppellito nella chiesa francescana di Santa Maria del Gesù a Noto che diviene meta di pellegrinaggi e di grazie. Nel 1611 viene data licenza di divulgare l'immagine con aureola di beato. La diocesi di Noto venera il beato Antonio il 14 marzo.
Il 14 marzo 2012 è stata inaugurata ad Avola antica una statua in bronzo del Beato Antonio Etiope. Il suo culto è molto vivo in Brasile, mentre nel Netino è stato riscoperto grazie alle ricerche di Monsignor Guastella nel 1992, che lo ha proposto come patrono della Caritas della Diocesi di Noto.
FERDINANDO DE CARDONA, Beato



Meritevolissimo provinciale di Castiglia (Spagna), dell'Ordine Mercedario, il Beato Ferdinando da Cardona, all'età di 90 anni santamente come aveva vissuto, morì nell'anno 1473 nel convento di Sant'Eulalia in Cordova. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa dello stesso convento.
L'Ordine lo festeggia il 23 agosto.

JUSTINIANO (Stintan) de Ramsey, Santo



Nacque in Bretagna e, in seguito, emigrò nel Galles. Dopo un certo tempo passò nell'isola di Ramsey (Pembrokeshire) dove incontrò s. Onorio ed insieme a lui instaurò nell'isola la vita eremitica. La fama di Giustiniano attirò l'attenzione di s. David, che lo scelse come confessore.
Fu ucciso, secondo alcuni, da un servo indisciplinato, secondo altri dai pirati, e fu seppellito sulla terra ferma; la sua festa è celebrata il 23 agosto.
Il Baring-Gould riporta un altro santo dello stesso nome, chiamato, nel Galles, Gzuestlan, vescovo e confessore, il cui nome è stato latinizzato in Giustilianus o Gistlianus
LADISLAU (Wladyslaw) FINDYSZ, Beato
 
Nasce a Kroscienko Nizne presso Krosno (Polonia) il 13 dicembre 1907 da Stanislao Findysz e Apollonia Rachwal, contadini di antica tradizione cattolica. L’indomani, 14 dicembre 1907 nasce alla vita di Grazia nella chiesa parrocchiale della SS.ma Trinità a Krosno.
Nell’anno 1919 termina la Scuola Elementare, gestita dalle Suore Feliciane (CSSF) a Kroscienko Nizne e inizia gli studi presso il Ginnasio Statale. Nell’autunno del 1927 giunge a Przemysl, entra nel Seminario Maggiore. La formazione al sacerdozio avviene sotto la guida del rettore il beato sac. Giovanni Balicki. A coronamento di questo periodo formativo l’ordinazione sacerdotale ricevuta il 19 giugno 1932. Intraprende la funzione di vicario nelle parrocchie di Boryslaw, Drohobycz, Strzyzów e Jaslo. In seguito l’8 luglio 1941 riceve la nomina di amministratore della parrocchia dei SS. Apostoli Pietro e Paolo a Nowy Zmigród. Dopo un anno, il 13 agosto 1942, viene nominato parroco della suddetta parrocchia.
Fra l’assiduo lavoro pastorale e le esperienze dolorose della guerra sono passati per il Rev. Findysz tre anni di vita pastorale a Nowy Zmigród. Il 3 ottobre 1944, come tutti gli abitanti, viene espulso dai tedeschi. Al suo ritorno, il 23 gennaio 1945, si dedica a riorganizzare la parrocchia.
Dopo la guerra il suo servizio si svolge in tempi duri sotto il governo comunista. Il Rev. Findysz continua l’opera di rinnovamento morale e religioso della parrocchia, si prodiga per preservare i fedeli, soprattutto giovani, dalla programmata ed intensiva ateizzazione comunista; aiuta, anche materialmente, tutti gli abitanti della parrocchia, indipendentemente dalla loro nazionalità o confessione; salva numerose famiglie di Lemki (grecocattolici), severamente perseguitati dalle autorità comuniste, minacciati d’essere espulsi senza pietà dai loro luoghi di residenza.
Il lavoro pastorale del Rev. Findysz è molto scomodo per le autorità comuniste. Fin dal 1946 è sorvegliato dai servizi segreti. Nel 1952 l’autorità scolastica lo sospende dall’esercizio dell'insegnamento della catechesi nel Liceo. Non può agire nel territorio dell’intera parrocchia perché l’autorità del distretto, per ben due volte (nel 1952 e nel 1954) respinge la sua richiesta di permesso di soggiorno nella zona di confine, dove si trovava una parte della parrocchia.
Da parte dell’autorità ecclesiastica è ritenuto un parroco zelante: riceve le onorificenze dell’Expositorio Canonicali nel 1946, del Rocchetto e della Mantelletta nel 1957, anno in cui viene nominato vicedecano e, nel 1962, decano del Decanato di Nowy Zmigród.
Nel 1963 inizia l'attività pastorale di “opere conciliari di bontà” (il sostegno spirituale del Concilio Vaticano II), spedisce lettere-appelli ai parrocchiani in situazione religiosa e morale irregolare esortandoli e incoraggiandoli a rimettere in ordine la loro vita cristiana. Le autorità comuniste reagiscono a questa azione con grande severità e lo accusano di costringere i fedeli a pratiche e riti religiosi. Il 25 novembre 1963, interrogato della Procura di Voivodato a Rzeszów, viene arrestato e condotto nel carcere di Castello di Rzeszów. Nei giorni 16-17 dicembre 1963 si svolge il processo presso il tribunale di Voivodato a Rzeszów e viene pronunciato il verdetto di condanna a due anni e sei mesi di reclusione. Il motivo dell’indagine, dell’accusa e della condanna era basato sul Decreto di tutela della libertà di coscienza e di confessione del 5 agosto 1949 che, semplicemente, era uno strumento nelle mani delle autorità comuniste per la limitazione e l’eliminazione della fede e della Chiesa cattolica dalla vita pubblica e privata in Polonia. Il Rev. Findysz venne anche pubblicamente discreditato, calunniato e condannato tramite pubblicazioni montate sulla stampa. Nel carcere del Castello di Rzeszów viene sottoposto a maltrattamenti e umiliazioni fisiche, psichiche e spirituali e, il 25 gennaio 1964, viene trasferito nel Carcere in Via Montelupich a Cracovia.
Poco prima di essere arrestato (settembre 1963), aveva subito un’operazione pericolosa, l’asportazione della tiroide, e lo stato della sua salute rimaneva incerto per la minaccia di complicazioni. Convalescente, rimane ancora sotto cura, seguito dai medici, in attesa di un secondo intervento, previsto nel dicembre dello stesso anno, per l’asportazione di un carcinoma all’esofago. L’indagine, il processo e le prove del carcere esercitano, senza dubbio, un grande influsso sullo sviluppo della malattia di Rev. Findysz che, deve essere ricoverato nell’ospedale della prigione. La sua salute non presenta sostanziale miglioramento per mancanza di cure e medici specialisti e soprattutto per l’impedimento dell’intervento chirurgico del carcinoma; in pratica è condannato ad una morte lenta. La malattia progredisce continuamente, come attestano gli esami medici fatti negli ospedali delle carceri di Rzeszów e di Cracovia.
Fin dall’inizio della sua condanna al carcere l’avvocato e la Curia Vescovile di Przemysl fanno ricorso alla procura e al tribunale di Rzeszów, chiedendo la sospensione dell’arresto a causa della precaria salute che minaccia la morte, ma le richieste respinte più volte, saranno accolte solo a fine del febbraio 1964 da parte del Tribunale Supremo di Varsavia.
Date le sue ormai gravissime condizioni di salute, il 29 febbraio 1964 dal carcere ritorna a Nowy Zmigród. Rimane nella canonica con grande pazienza e sottomissione alla volontà di Dio, sopportando le sofferenze della malattia e dell’esaurimento. In aprile viene ricoverato nell’ospedale specialistico di Breslavia. Le ricerche, le osservazioni dell’ospedale e gli esami complementari confermano che il carcinoma, per lo stadio raggiunto, non permette l’operazione chirurgica. Dato l’enfisema polmonare, la ricaduta in una forte anemia che lo destinava alla morte, torna a casa.
La mattina del 21 agosto 1964, dopo avere ricevuto i Sacramenti, muore nella canonica di Nowy Zmigród e il 24 agosto viene sepolto nel cimitero parrocchiale della stessa città. Il funerale è presieduto da Mons. Stanislao Jakiel Vescovo Ausiliare della Diocesi di Przemysl con la partecipazione di 130 sacerdoti e numerosi fedeli.
Il 27 giugno 2000 il Vescovo di Rzeszów Mons. Kazimierz Górny, dietro numerose richieste dei fedeli, inizia l’inchiesta diocesana per la beatificazione di Rev. Ladislao Fidnysz.
Durante la tappa romana della causa di beatificazione, la Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto che il Rev. Ladislao Findysz è stato arrestato e condannato dalle autorità del regime comunista a motivo dell’annuncio del Vangelo, e il suo imprigionamento e le sofferenze fisiche e spirituali subite hanno causato la sua morte, perciò bisogna riconoscerlo martire per la fede. Questa mozione è stata presentata al Santo Padre e da Lui è stata approvata. Il 20 dicembre 2004 alla presenza di Sua Santità Giovanni Paolo II è stato promulgato il decreto sul martirio del Rev. Ladislao Findysz.
Dichiarato Venerabile da Giovanni Paolo II il 20 dicembre 2004, il cardinale Jozef Glemp lo ha beatificato il 19 giugno 2005, dando lettura della Lettera Apostolica del papa Benedetto XVI.
Questa è la prima causa di beatificazione, già conclusa, impostata sul martirio di un Servo di Dio che è stato vittima del regime comunista in Polonia. Inoltre questa è la prima causa di beatificazione istruita dalla diocesi di Rzeszów. 
TYDFIL, Santa


Tydfil (Tudful), figlia di Brychan, fu uccisa dai pagani a Merthyr Tydfil nel Glamorganshire, circa l’anno 480, mentre visitava il suo vecchio padre. Ella è patrona non soltanto della chiesa di Merthyr Tydfil, ma anche del Llysronydd (ora Lisworney) e di Port Talbot nella stessa contea di Glamorganshire.
La sua festa si celebra il 23 agosto

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miscelania 003


Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros











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segunda-feira, 22 de agosto de 2016

Nº 2854 - (235 - 2016) - SANTOS DE CADA DIA - 22 DE AGOSTO DE 2016 - OITAVO ANO

Caros Amigos:




Desejo a todos os meus leitores



UM BOM ANO DE 2016

Nº 2854 -  (235 - 2016) 

22 DE AGOSTO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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VIRGEM SANTA MARIA, RAINHA


            
     
Memória da VIRGEM SANTA MARIA, RAINHA que deu à luz o Filho de Deus, principe da paz, cujo treino não tem fim, e é saudada pelo povo cristão como Rainha do Céu e Mãe da Misericórdia.

SINFORIANO DE AUTUN, Santo

Em Autun, na Gália Lionense, hoje França, são SINFORIANO mártir a quem sua mãe, quando ele era conduzido ao suplício, exortava dos muros da cidade, dizendo: «Filho, filho, pensa bem no Deus vivo. Hoje não perdes a vida, mas alcanças uma vida melhor». séc. III)

TIMÓTEO de Roma, Santa
 

Em Roma, junto à Via Ostiense, o TIMÓTEO mártir. (303)



FILIPE BENÍCIO, Santo



Em Tódi, na Úmbria, Itália, São FILIPE BENÍCIO presbitero de Florença, homem de eximia humildade e grande impulsionador da Ordem dos Serviços de Maria que considerava Cristo crucificado como seu único livro. (1285)



TIAGO BIANCÓNI DE BEVAGNA, Beato




Em Bevagna, Úmbria, Itália, o beato TIAGO BIANCÓNI presbitero da Ordem dos Pregadores, que fundou neste lugar um convento e refutou os erros dos Nicolaítas. (1301)
 
TIMÓTEO DE MONTÍCCHIO, Beato



Em Ocre, junto de Fossa, nos Abruzos, Itália, o Beato TIMÓTEO DE MONTÍCCHIO presbitero da Ordem dos Menores, admirável pela sua austeridade de vida e fervor de oração. (1504)

TOMÁS PERCY, Beato



  
Em York, na Inglaterra, o beato TOMÁS PERCY mártir, conde de Nortúmbria que, no reinado de Isabel I por causa da sua fidelidade à Igreja Romana foi decapitado e assim alcançou a palma do martírio. (1582)

GUILHERME LACEY e RICARDO KIRKMAN Beatos


   

Em Em York, Inglaterra, os beatos GUILHERME LACEY e RICARDO KIRKMAN presbiteros e mártires que por terem entrado na Inglaterra na condição de sacerdotes, foram conduzidos ao suplício do patíbulo. (1582)
 
JOÃO WALL, Santo
 


Em Worcester, Inglaterra, São JOÃO WALL presbitero da Ordem dos Frades Menores e mártir que, depois de ter exercido clandestinamente o ministério pastoral duraste mais de 20 anos, no reinado de Carlos II foi suspenso da forca e depois esquartejado, por causa do seu sacerdócio. (1679)



JOÃO KEMBLE, Santo


 

Em Hereford, Inglaterra, São JOÃO KEMBLE presbitero e mártir que, no tempo da perseguição exerceu o ministério pastoral durante mais de 50 anos, até que, já octogenário, por causa do seu sacerdócio consumou o seu martírio na forca. (1679)


BERNARDO (Domingos Peróni), Beato



Em Ofida, no Piceno, hoje nas Marcas, Itália, o Beato BERNARDO (Domingos Peróni) religioso da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos insigne pela sua simplicidade de coração, inocência de vida e admirável caridade para com os pobres. ((1694)


ELIAS LEYMARIE DE LAROCHE, Beato



Num barco-prisão ancorado ao largo de Rochefort, França, o Beato ELIAS LEYMARIE DE LAROCHE presbitero e mártir que, durante a revolução francesa introduzido na sórdida galera e ferozmente flagelado, expirou consumido pelas enfermidades. (1794)


NARCISO DE ESTENAGA Y ECHEVARRIA e 
JÚLIO MELGAR SALGADO, Beatos

  


Em Peralvillo Bajo, perto de Ciudad Real, Espanha, os beatos mártires NARCISO DE ESTENAGA Y ECHEVARRIA bispo e JÚLIO MELGAR SALGADO presbitero, ambos da diocese de Ciudad Real. (1936)

SIMEÃO LUKAC, Beato




Em Starunya, Stanislaviv, Ucrânia, o beato SIMEÃO LUKAC bispo e mártir que, durante um regime inimigo da fé, por ter exercido clandestinamente o ministério pastoral dos gregos católicos do Rito Bizantino proclamou pela sua morte  fiel a glória e a honra de Cristo Senhor e Deus. (1964)




 ... E AINDA  ...


ANDREA DE FIESOLE, Santo

Nacque nella prima metà del sec. IX, probabilmente in Irlanda: poiché in molti paesi europei a qualsiasi pellegrino si dava il nome di "Scotus", da questo deve essere nata la leggenda di un Andrea Scoto. Andrea, dunque, fu educato da Donato. Irlandese, maestro di filosofia, e succesivamente lo seguì in un pellegrinaggio a Roma. Giunti a Fiesole, chiamato da una voce soprannaturale, Donato fu eletto dal popolo vescovo e rimase in carica quarantasette anni. Andrea fu ordinato diacono e come arcidiacono assistette Donato nel suo ministero, acquistandosi grande rinomanza per l'austerità di vita e la carità senza limiti. Restaurata la chiesa di S. Martino, distrutta dagli Ungari, Andrea costruì vicino ad essa un monastero e vi si ritirò con alcuni compagni. E' molto dubbio se egli abracciò la regola benedettina: il Mabillon, comunque, lo esclude dal Catalogo dei santi dell'Ordine.
Pochi anni dopo la morte di Donato (ca. 876) anche Andrea cadde gravemente malato e, prima di morire, fu esaudito nel suo ardente desiderio di vedere la sorella, s. Brigida junior , che molti nni prima aveva lasciato in Irlanda: Brigida, intti, fu miracolosamente trasportata al suo capezale e Andrea, circondato dai suoi confratelli, si spense renamente alla fine del sec. IX.
Sepolto nella chiesa di S. Martino a Mensola, nel 1285 fu scoperta la sua tomba, perché con numerose apparizioni egli impedì che vicino a lui fosse seppellita una peccatrice. Il vescovo Leonardo Bonafede (m. 1545) curò la traslazione delle reliquie di Andrea in un nuovo altare della chiesa di s. Martino. La sua festa è celebrata a Fiesole il 2 agosto e il culto è antichissimo: abbiamo notizia, a l'altro, di una confraternita intitolata al suo nome, che fiorì fin dal 1600, la Compagnia del SS. Sacramento sotto il Titolo di S. Andrea di Scozia che esiste tutt'oggi ed è attiva nella Chiesa di S. Martino a Mensola.
Di Andrea esiste una Vita scritta in italiano nel sec. XIV o XVI: infatti, la narrazione è preceduta da una dedica a Leonardo Bonafede e l'autore si dice Filippo Villani. Se in Leonardo vediamo il vescovo che si occupò della traslazione delle reliquie di Andrea, ne consegue che la Vita fu scritta nel sec. XVI o, al più presto, nel sec. XV; se, invece, identifichiamo Filippo con il figlio di Matteo Villani, I'opera fu stesa nel sec. XIV e Leonardo non è il vescovo di Fiesole.
Il Gougaud, partendo dalla constatazione che il nome di Andrea non figura nella Vita di Donato, dubita fortemente che egli sia irlandese.

FABRICIANO (Fabrício) e FILIBERTO, Santos



Sono venerati nella diocesi di Toledo (Spagna), seguendo la tradizione accolta nel Messale mozarabico e nell'appendice al Breviario dello stesso rito, fatti stampare dal card. Francesco Jiménez di Cisneros negli anni 1500 e 1506. La loro festa si celebra nell'ottava dell'Ascensione; i loro nomi non figurano tra quelli raccolti da Usuardo nell'858 durante il suo viaggio in Spagna.
Dal Martirologio Romano, nell'editio princeps, sono registrati come martiri, senza altre indicazioni, al 22 agosto Il Baronio afferma che nella Chiesa di Toledo esistevano manoscritti antichi e documenti che li riguardavano, ma oggi, all'infuori della semplice notizia del loro culto pubblico, non sappiamo niente su questi martiri. Il s. Filiberto, primo abate di Jumièges, è forse lo stesso personaggio venerato a Toledoe.

ILDEBRANDO DE BAGNORÉGIO, Santo



Ildebrando (detto anche Aldualdo, Ildibrando, Aldovrando o Ildribando, nomi d’origine longobarda) governò la chiesa di Bagnoregio dal 856 circa al 873, subentrando ad un episcopato turbolento. Verso la fine di settembre 855, rimosso l’indegno predecessore, egli fu infatti chiamato a portare serenità nella piccola diocesi laziale. È da ritenere che appartenesse al clero locale, poiché era costume la scelta del vescovo in loco. Il suo zelo religioso e l’attaccamento alla Sede Apostolica si manifestarono in più occasioni. Ad esempio nella triste vicenda dell’arcivescovo di Ravenna Giovanni che, sfidando le disposizioni papali, commetteva abusi, arrogandosi persino autorità sui vescovi dell’Emilia. A reprimere tale situazione, Nicolò I il 18 novembre 861 convocò nella basilica Lateranense un sinodo di settanta vescovi, tra i quali era Ildebrando che si firmò «Aldualdus Balneoregensis». Ildebrando fu partecipe anche di altre vicende complesse, quando Fozio a Costantinopoli riuscì ad occupare la sede patriarcale, facendo deporre Ignazio, contro la volontà del papa. L’imperatore Basilio mandò gli atti ad Adriano II nuovo pontefice dal 14 dicembre 867 perché fossero condannati. Papa Adriano convocò in Roma in San Pietro nell’868 un concilio, cui intervennero i legati dell’imperatore e, tra gli altri vescovi, fu presente Ildebrando. Fozio venne condannato e gli atti furono bruciati. Il nostro santo si sottoscrisse « Adoaldus episcopus sanctae Ecclesiae Balneoregensis ».
Ildebrando vegliò costantemente affinché regnasse la concordia fra i suoi fedeli e se in qualche casa vi erano litigi, non tardava ad adoperarsi per ristabilire la pace. Sia in vita che dopo la morte ebbe il dono dei miracoli di cui rimase chiara memoria nei fedeli. Morì il 22 agosto 873. Nella “Legenda” di Ildebrando si tramanda che una donna, travagliata da dolori di parto, si rivolgesse al santo appena defunto che giaceva ancora esposto in chiesa. Nacque morto il bambino e poco dopo morì anche la madre. Si ricorse a Ildebrando portando in chiesa il cadavere del bambino che gli fu accostato. Il morticino rivisse e ricondotto in casa resuscitò anche la madre. Tra la commozione e l’esultanza di tutti Ildebrando fu proclamato compatrono della città. Bagnoregio possiede l’intero suo corpo rivestito di paramenti, deposto nel 1863 in una ricca urna che si venera nell’antica chiesa cattedrale, mentre il capo si conserva nel nuovo duomo di Rota.

Preghiera
O Dio, che hai costituito sant’Ildebrando vescovo e ministro di salvezza per il tuo popolo e gli hai datolo spirito di Cristo, buon Pastore, nell’annunciare e celebrare i divini ministeri, concedi a noi, sul suo esempio, di ascoltare sempre la sua voce e di rimanere a te fedeli. Per il Nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutto i secoli dei secoli. Amen.
ESTEVÃO DE FONTSANTA, Beato
 
 ercedario di grande cultura, pietà, sapienza e integrità di vita, il Beato Stefano de Fontsanta, fu, nel 1286, proclamato da papa Onorio IV° patriarca di Gerusalemme. Con tanta santità e dottrina lasciò questo mondo per gioire nella gloria del Signore. L’Ordine lo festeggia il 22 agosto


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Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros











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Igreja da Comunidade de São Paulo do Viso

Nº 5 801 - SÉRIE DE 2024 - Nº (277) - SANTOS DE CADA DIA - 2 DE OUTUBRO DE 2024

   Caros Amigos 17º ano com início na edição  Nº 5 469  OBSERVAÇÃO: Hoje inicia-se nova numeração anual Este é, portanto, o 277º  Número da ...