Caros Amigos:
Desejo a todos os meus leitores
8º A N O
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SINFORIANO DE AUTUN, Santo
Em Roma, junto à Via Ostiense, São TIMÓTEO mártir. (303)
FILIPE BENÍCIO, Santo
Em Tódi, na Úmbria, Itália, São FILIPE BENÍCIO presbitero de Florença, homem de eximia humildade e grande impulsionador da Ordem dos Serviços de Maria que considerava Cristo crucificado como seu único livro. (1285)
TIAGO BIANCÓNI DE BEVAGNA, Beato
Em Bevagna, Úmbria, Itália, o beato TIAGO BIANCÓNI presbitero da Ordem dos Pregadores, que fundou neste lugar um convento e refutou os erros dos Nicolaítas. (1301)
TIMÓTEO DE MONTÍCCHIO, Beato
Em Ocre, junto de Fossa, nos Abruzos, Itália, o Beato TIMÓTEO DE MONTÍCCHIO presbitero da Ordem dos Menores, admirável pela sua austeridade de vida e fervor de oração. (1504)
TOMÁS PERCY, Beato
Em York, na Inglaterra, o beato TOMÁS PERCY mártir, conde de Nortúmbria que, no reinado de Isabel I por causa da sua fidelidade à Igreja Romana foi decapitado e assim alcançou a palma do martírio. (1582)
GUILHERME LACEY e RICARDO KIRKMAN, Beatos
Em Em York, Inglaterra, os beatos GUILHERME LACEY e RICARDO KIRKMAN presbiteros e mártires que por terem entrado na Inglaterra na condição de sacerdotes, foram conduzidos ao suplício do patíbulo. (1582)
Em Worcester, Inglaterra, São JOÃO WALL presbitero da Ordem dos Frades Menores e mártir que, depois de ter exercido clandestinamente o ministério pastoral duraste mais de 20 anos, no reinado de Carlos II foi suspenso da forca e depois esquartejado, por causa do seu sacerdócio. (1679)
Em Hereford, Inglaterra, São JOÃO KEMBLE presbitero e mártir que, no tempo da perseguição exerceu o ministério pastoral durante mais de 50 anos, até que, já octogenário, por causa do seu sacerdócio consumou o seu martírio na forca. (1679)
BERNARDO (Domingos Peróni), Beato
Em Ofida, no Piceno, hoje nas Marcas, Itália, o Beato BERNARDO (Domingos Peróni) religioso da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos insigne pela sua simplicidade de coração, inocência de vida e admirável caridade para com os pobres. ((1694)
ELIAS LEYMARIE DE LAROCHE, Beato
Num barco-prisão ancorado ao largo de Rochefort, França, o Beato ELIAS LEYMARIE DE LAROCHE presbitero e mártir que, durante a revolução francesa introduzido na sórdida galera e ferozmente flagelado, expirou consumido pelas enfermidades. (1794)
NARCISO DE ESTENAGA Y ECHEVARRIA e
JÚLIO MELGAR SALGADO, Beatos
Em Peralvillo Bajo, perto de Ciudad Real, Espanha, os beatos mártires NARCISO DE ESTENAGA Y ECHEVARRIA bispo e JÚLIO MELGAR SALGADO presbitero, ambos da diocese de Ciudad Real. (1936)
SIMEÃO LUKAC, Beato
Em Starunya, Stanislaviv, Ucrânia, o beato SIMEÃO LUKAC bispo e mártir que, durante um regime inimigo da fé, por ter exercido clandestinamente o ministério pastoral dos gregos católicos do Rito Bizantino proclamou pela sua morte fiel a glória e a honra de Cristo Senhor e Deus. (1964)
ANDREA DE FIESOLE, Santo
Nacque nella prima metà del sec. IX, probabilmente in Irlanda: poiché in molti paesi europei a qualsiasi pellegrino si dava il nome di "Scotus", da questo deve essere nata la leggenda di un Andrea Scoto. Andrea, dunque, fu educato da Donato. Irlandese, maestro di filosofia, e succesivamente lo seguì in un pellegrinaggio a Roma. Giunti a Fiesole, chiamato da una voce soprannaturale, Donato fu eletto dal popolo vescovo e rimase in carica quarantasette anni. Andrea fu ordinato diacono e come arcidiacono assistette Donato nel suo ministero, acquistandosi grande rinomanza per l'austerità di vita e la carità senza limiti. Restaurata la chiesa di S. Martino, distrutta dagli Ungari, Andrea costruì vicino ad essa un monastero e vi si ritirò con alcuni compagni. E' molto dubbio se egli abracciò la regola benedettina: il Mabillon, comunque, lo esclude dal Catalogo dei santi dell'Ordine.
Pochi anni dopo la morte di Donato (ca. 876) anche Andrea cadde gravemente malato e, prima di morire, fu esaudito nel suo ardente desiderio di vedere la sorella, s. Brigida junior , che molti nni prima aveva lasciato in Irlanda: Brigida, intti, fu miracolosamente trasportata al suo capezale e Andrea, circondato dai suoi confratelli, si spense renamente alla fine del sec. IX.
Sepolto nella chiesa di S. Martino a Mensola, nel 1285 fu scoperta la sua tomba, perché con numerose apparizioni egli impedì che vicino a lui fosse seppellita una peccatrice. Il vescovo Leonardo Bonafede (m. 1545) curò la traslazione delle reliquie di Andrea in un nuovo altare della chiesa di s. Martino. La sua festa è celebrata a Fiesole il 2 agosto e il culto è antichissimo: abbiamo notizia, a l'altro, di una confraternita intitolata al suo nome, che fiorì fin dal 1600, la Compagnia del SS. Sacramento sotto il Titolo di S. Andrea di Scozia che esiste tutt'oggi ed è attiva nella Chiesa di S. Martino a Mensola.
Di Andrea esiste una Vita scritta in italiano nel sec. XIV o XVI: infatti, la narrazione è preceduta da una dedica a Leonardo Bonafede e l'autore si dice Filippo Villani. Se in Leonardo vediamo il vescovo che si occupò della traslazione delle reliquie di Andrea, ne consegue che la Vita fu scritta nel sec. XVI o, al più presto, nel sec. XV; se, invece, identifichiamo Filippo con il figlio di Matteo Villani, I'opera fu stesa nel sec. XIV e Leonardo non è il vescovo di Fiesole.
Il Gougaud, partendo dalla constatazione che il nome di Andrea non figura nella Vita di Donato, dubita fortemente che egli sia irlandese.
ILDEBRANDO DE BAGNORÉGIO, Santo
Ildebrando (detto anche Aldualdo, Ildibrando, Aldovrando o Ildribando, nomi d’origine longobarda) governò la chiesa di Bagnoregio dal 856 circa al 873, subentrando ad un episcopato turbolento. Verso la fine di settembre 855, rimosso l’indegno predecessore, egli fu infatti chiamato a portare serenità nella piccola diocesi laziale. È da ritenere che appartenesse al clero locale, poiché era costume la scelta del vescovo in loco. Il suo zelo religioso e l’attaccamento alla Sede Apostolica si manifestarono in più occasioni. Ad esempio nella triste vicenda dell’arcivescovo di Ravenna Giovanni che, sfidando le disposizioni papali, commetteva abusi, arrogandosi persino autorità sui vescovi dell’Emilia. A reprimere tale situazione, Nicolò I il 18 novembre 861 convocò nella basilica Lateranense un sinodo di settanta vescovi, tra i quali era Ildebrando che si firmò «Aldualdus Balneoregensis». Ildebrando fu partecipe anche di altre vicende complesse, quando Fozio a Costantinopoli riuscì ad occupare la sede patriarcale, facendo deporre Ignazio, contro la volontà del papa. L’imperatore Basilio mandò gli atti ad Adriano II nuovo pontefice dal 14 dicembre 867 perché fossero condannati. Papa Adriano convocò in Roma in San Pietro nell’868 un concilio, cui intervennero i legati dell’imperatore e, tra gli altri vescovi, fu presente Ildebrando. Fozio venne condannato e gli atti furono bruciati. Il nostro santo si sottoscrisse « Adoaldus episcopus sanctae Ecclesiae Balneoregensis ».
Ildebrando vegliò costantemente affinché regnasse la concordia fra i suoi fedeli e se in qualche casa vi erano litigi, non tardava ad adoperarsi per ristabilire la pace. Sia in vita che dopo la morte ebbe il dono dei miracoli di cui rimase chiara memoria nei fedeli. Morì il 22 agosto 873. Nella “Legenda” di Ildebrando si tramanda che una donna, travagliata da dolori di parto, si rivolgesse al santo appena defunto che giaceva ancora esposto in chiesa. Nacque morto il bambino e poco dopo morì anche la madre. Si ricorse a Ildebrando portando in chiesa il cadavere del bambino che gli fu accostato. Il morticino rivisse e ricondotto in casa resuscitò anche la madre. Tra la commozione e l’esultanza di tutti Ildebrando fu proclamato compatrono della città. Bagnoregio possiede l’intero suo corpo rivestito di paramenti, deposto nel 1863 in una ricca urna che si venera nell’antica chiesa cattedrale, mentre il capo si conserva nel nuovo duomo di Rota.
Preghiera
O Dio, che hai costituito sant’Ildebrando vescovo e ministro di salvezza per il tuo popolo e gli hai datolo spirito di Cristo, buon Pastore, nell’annunciare e celebrare i divini ministeri, concedi a noi, sul suo esempio, di ascoltare sempre la sua voce e di rimanere a te fedeli. Per il Nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutto i secoli dei secoli. Amen.
ercedario di grande cultura, pietà, sapienza e integrità di vita, il Beato Stefano de Fontsanta, fu, nel 1286, proclamato da papa Onorio IV° patriarca di Gerusalemme. Con tanta santità e dottrina lasciò questo mondo per gioire nella gloria del Signore. L’Ordine lo festeggia il 22 agosto
Desejo a todos os meus leitores
UM BOM ANO DE 2016
Nº 2854 - (235 - 2016)
22 DE AGOSTO DE 2016
SANTOS DE CADA DIA
8º A N O
LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO
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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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VIRGEM SANTA MARIA, RAINHA
Memória da VIRGEM SANTA MARIA, RAINHA que deu à luz o Filho de Deus, principe da paz, cujo treino não tem fim, e é saudada pelo povo cristão como Rainha do Céu e Mãe da Misericórdia.
SINFORIANO DE AUTUN, Santo
Em Autun, na Gália Lionense, hoje França, são SINFORIANO mártir a quem sua mãe, quando ele era conduzido ao suplício, exortava dos muros da cidade, dizendo: «Filho, filho, pensa bem no Deus vivo. Hoje não perdes a vida, mas alcanças uma vida melhor». séc. III)
TIMÓTEO de Roma, Santa
TIMÓTEO de Roma, Santa
Em Roma, junto à Via Ostiense, São TIMÓTEO mártir. (303)
FILIPE BENÍCIO, Santo
Em Tódi, na Úmbria, Itália, São FILIPE BENÍCIO presbitero de Florença, homem de eximia humildade e grande impulsionador da Ordem dos Serviços de Maria que considerava Cristo crucificado como seu único livro. (1285)
TIAGO BIANCÓNI DE BEVAGNA, Beato
Em Bevagna, Úmbria, Itália, o beato TIAGO BIANCÓNI presbitero da Ordem dos Pregadores, que fundou neste lugar um convento e refutou os erros dos Nicolaítas. (1301)
TIMÓTEO DE MONTÍCCHIO, Beato
Em Ocre, junto de Fossa, nos Abruzos, Itália, o Beato TIMÓTEO DE MONTÍCCHIO presbitero da Ordem dos Menores, admirável pela sua austeridade de vida e fervor de oração. (1504)
TOMÁS PERCY, Beato
Em York, na Inglaterra, o beato TOMÁS PERCY mártir, conde de Nortúmbria que, no reinado de Isabel I por causa da sua fidelidade à Igreja Romana foi decapitado e assim alcançou a palma do martírio. (1582)
GUILHERME LACEY e RICARDO KIRKMAN, Beatos
Em Em York, Inglaterra, os beatos GUILHERME LACEY e RICARDO KIRKMAN presbiteros e mártires que por terem entrado na Inglaterra na condição de sacerdotes, foram conduzidos ao suplício do patíbulo. (1582)
JOÃO WALL, Santo
Em Worcester, Inglaterra, São JOÃO WALL presbitero da Ordem dos Frades Menores e mártir que, depois de ter exercido clandestinamente o ministério pastoral duraste mais de 20 anos, no reinado de Carlos II foi suspenso da forca e depois esquartejado, por causa do seu sacerdócio. (1679)
JOÃO KEMBLE, Santo
Em Hereford, Inglaterra, São JOÃO KEMBLE presbitero e mártir que, no tempo da perseguição exerceu o ministério pastoral durante mais de 50 anos, até que, já octogenário, por causa do seu sacerdócio consumou o seu martírio na forca. (1679)
BERNARDO (Domingos Peróni), Beato
Em Ofida, no Piceno, hoje nas Marcas, Itália, o Beato BERNARDO (Domingos Peróni) religioso da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos insigne pela sua simplicidade de coração, inocência de vida e admirável caridade para com os pobres. ((1694)
ELIAS LEYMARIE DE LAROCHE, Beato
Num barco-prisão ancorado ao largo de Rochefort, França, o Beato ELIAS LEYMARIE DE LAROCHE presbitero e mártir que, durante a revolução francesa introduzido na sórdida galera e ferozmente flagelado, expirou consumido pelas enfermidades. (1794)
NARCISO DE ESTENAGA Y ECHEVARRIA e
JÚLIO MELGAR SALGADO, Beatos
Em Peralvillo Bajo, perto de Ciudad Real, Espanha, os beatos mártires NARCISO DE ESTENAGA Y ECHEVARRIA bispo e JÚLIO MELGAR SALGADO presbitero, ambos da diocese de Ciudad Real. (1936)
SIMEÃO LUKAC, Beato
Em Starunya, Stanislaviv, Ucrânia, o beato SIMEÃO LUKAC bispo e mártir que, durante um regime inimigo da fé, por ter exercido clandestinamente o ministério pastoral dos gregos católicos do Rito Bizantino proclamou pela sua morte fiel a glória e a honra de Cristo Senhor e Deus. (1964)
... E AINDA ...
ANDREA DE FIESOLE, Santo
Nacque nella prima metà del sec. IX, probabilmente in Irlanda: poiché in molti paesi europei a qualsiasi pellegrino si dava il nome di "Scotus", da questo deve essere nata la leggenda di un Andrea Scoto. Andrea, dunque, fu educato da Donato. Irlandese, maestro di filosofia, e succesivamente lo seguì in un pellegrinaggio a Roma. Giunti a Fiesole, chiamato da una voce soprannaturale, Donato fu eletto dal popolo vescovo e rimase in carica quarantasette anni. Andrea fu ordinato diacono e come arcidiacono assistette Donato nel suo ministero, acquistandosi grande rinomanza per l'austerità di vita e la carità senza limiti. Restaurata la chiesa di S. Martino, distrutta dagli Ungari, Andrea costruì vicino ad essa un monastero e vi si ritirò con alcuni compagni. E' molto dubbio se egli abracciò la regola benedettina: il Mabillon, comunque, lo esclude dal Catalogo dei santi dell'Ordine.
Pochi anni dopo la morte di Donato (ca. 876) anche Andrea cadde gravemente malato e, prima di morire, fu esaudito nel suo ardente desiderio di vedere la sorella, s. Brigida junior , che molti nni prima aveva lasciato in Irlanda: Brigida, intti, fu miracolosamente trasportata al suo capezale e Andrea, circondato dai suoi confratelli, si spense renamente alla fine del sec. IX.
Sepolto nella chiesa di S. Martino a Mensola, nel 1285 fu scoperta la sua tomba, perché con numerose apparizioni egli impedì che vicino a lui fosse seppellita una peccatrice. Il vescovo Leonardo Bonafede (m. 1545) curò la traslazione delle reliquie di Andrea in un nuovo altare della chiesa di s. Martino. La sua festa è celebrata a Fiesole il 2 agosto e il culto è antichissimo: abbiamo notizia, a l'altro, di una confraternita intitolata al suo nome, che fiorì fin dal 1600, la Compagnia del SS. Sacramento sotto il Titolo di S. Andrea di Scozia che esiste tutt'oggi ed è attiva nella Chiesa di S. Martino a Mensola.
Di Andrea esiste una Vita scritta in italiano nel sec. XIV o XVI: infatti, la narrazione è preceduta da una dedica a Leonardo Bonafede e l'autore si dice Filippo Villani. Se in Leonardo vediamo il vescovo che si occupò della traslazione delle reliquie di Andrea, ne consegue che la Vita fu scritta nel sec. XVI o, al più presto, nel sec. XV; se, invece, identifichiamo Filippo con il figlio di Matteo Villani, I'opera fu stesa nel sec. XIV e Leonardo non è il vescovo di Fiesole.
Il Gougaud, partendo dalla constatazione che il nome di Andrea non figura nella Vita di Donato, dubita fortemente che egli sia irlandese.
FABRICIANO (Fabrício) e FILIBERTO, Santos
Sono venerati nella diocesi di Toledo (Spagna), seguendo la tradizione accolta nel Messale mozarabico e nell'appendice al Breviario dello stesso rito, fatti stampare dal card. Francesco Jiménez di Cisneros negli anni 1500 e 1506. La loro festa si celebra nell'ottava dell'Ascensione; i loro nomi non figurano tra quelli raccolti da Usuardo nell'858 durante il suo viaggio in Spagna.
Dal Martirologio Romano, nell'editio princeps, sono registrati come martiri, senza altre indicazioni, al 22 agosto Il Baronio afferma che nella Chiesa di Toledo esistevano manoscritti antichi e documenti che li riguardavano, ma oggi, all'infuori della semplice notizia del loro culto pubblico, non sappiamo niente su questi martiri. Il s. Filiberto, primo abate di Jumièges, è forse lo stesso personaggio venerato a Toledoe.
Sono venerati nella diocesi di Toledo (Spagna), seguendo la tradizione accolta nel Messale mozarabico e nell'appendice al Breviario dello stesso rito, fatti stampare dal card. Francesco Jiménez di Cisneros negli anni 1500 e 1506. La loro festa si celebra nell'ottava dell'Ascensione; i loro nomi non figurano tra quelli raccolti da Usuardo nell'858 durante il suo viaggio in Spagna.
Dal Martirologio Romano, nell'editio princeps, sono registrati come martiri, senza altre indicazioni, al 22 agosto Il Baronio afferma che nella Chiesa di Toledo esistevano manoscritti antichi e documenti che li riguardavano, ma oggi, all'infuori della semplice notizia del loro culto pubblico, non sappiamo niente su questi martiri. Il s. Filiberto, primo abate di Jumièges, è forse lo stesso personaggio venerato a Toledoe.
ILDEBRANDO DE BAGNORÉGIO, Santo
Ildebrando (detto anche Aldualdo, Ildibrando, Aldovrando o Ildribando, nomi d’origine longobarda) governò la chiesa di Bagnoregio dal 856 circa al 873, subentrando ad un episcopato turbolento. Verso la fine di settembre 855, rimosso l’indegno predecessore, egli fu infatti chiamato a portare serenità nella piccola diocesi laziale. È da ritenere che appartenesse al clero locale, poiché era costume la scelta del vescovo in loco. Il suo zelo religioso e l’attaccamento alla Sede Apostolica si manifestarono in più occasioni. Ad esempio nella triste vicenda dell’arcivescovo di Ravenna Giovanni che, sfidando le disposizioni papali, commetteva abusi, arrogandosi persino autorità sui vescovi dell’Emilia. A reprimere tale situazione, Nicolò I il 18 novembre 861 convocò nella basilica Lateranense un sinodo di settanta vescovi, tra i quali era Ildebrando che si firmò «Aldualdus Balneoregensis». Ildebrando fu partecipe anche di altre vicende complesse, quando Fozio a Costantinopoli riuscì ad occupare la sede patriarcale, facendo deporre Ignazio, contro la volontà del papa. L’imperatore Basilio mandò gli atti ad Adriano II nuovo pontefice dal 14 dicembre 867 perché fossero condannati. Papa Adriano convocò in Roma in San Pietro nell’868 un concilio, cui intervennero i legati dell’imperatore e, tra gli altri vescovi, fu presente Ildebrando. Fozio venne condannato e gli atti furono bruciati. Il nostro santo si sottoscrisse « Adoaldus episcopus sanctae Ecclesiae Balneoregensis ».
Ildebrando vegliò costantemente affinché regnasse la concordia fra i suoi fedeli e se in qualche casa vi erano litigi, non tardava ad adoperarsi per ristabilire la pace. Sia in vita che dopo la morte ebbe il dono dei miracoli di cui rimase chiara memoria nei fedeli. Morì il 22 agosto 873. Nella “Legenda” di Ildebrando si tramanda che una donna, travagliata da dolori di parto, si rivolgesse al santo appena defunto che giaceva ancora esposto in chiesa. Nacque morto il bambino e poco dopo morì anche la madre. Si ricorse a Ildebrando portando in chiesa il cadavere del bambino che gli fu accostato. Il morticino rivisse e ricondotto in casa resuscitò anche la madre. Tra la commozione e l’esultanza di tutti Ildebrando fu proclamato compatrono della città. Bagnoregio possiede l’intero suo corpo rivestito di paramenti, deposto nel 1863 in una ricca urna che si venera nell’antica chiesa cattedrale, mentre il capo si conserva nel nuovo duomo di Rota.
Preghiera
O Dio, che hai costituito sant’Ildebrando vescovo e ministro di salvezza per il tuo popolo e gli hai datolo spirito di Cristo, buon Pastore, nell’annunciare e celebrare i divini ministeri, concedi a noi, sul suo esempio, di ascoltare sempre la sua voce e di rimanere a te fedeli. Per il Nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutto i secoli dei secoli. Amen.
ESTEVÃO DE FONTSANTA, Beato
ercedario di grande cultura, pietà, sapienza e integrità di vita, il Beato Stefano de Fontsanta, fu, nel 1286, proclamato da papa Onorio IV° patriarca di Gerusalemme. Con tanta santità e dottrina lasciò questo mondo per gioire nella gloria del Signore. L’Ordine lo festeggia il 22 agosto
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Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
In
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
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Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) - http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com
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