Em Jerusalém, São SOFRÓNIO bispo que teve por seu mestre e amigo JOÃO MOSCO com quem visitou os lugares do monaquismo; depois foi eleito para suceder a MODESTO besta sede episcopal e, quando a Cidade Santa caiu nas mãos dos Sarracenos defendeu vigorosamente a fé e a segurança do povo. (639)
VINDICIANO, Santo
Na região de Hainaut, na Nêustria hoje França, São VINDICIANO bispo de Cambrai e de Arras, que exortou o rei Teodorico III a fazer penitência para expiar o crime cometido na morte de São LEODEGÁRIO. (712)
BENTO, Santo
Em Milão, na Lombardia, Itália, o sepultamento de São BENTO bispo. (725)
ENGO CÚLDEO, Santo
No mosteiro de Tallaght, na Irlanda, santo ENGO CÚLDEO monge que compôs diligentemente um martirológio dos santos da Irlanda. (824)
JOÃO BAPTISTA DE FABRIANO RÍGHI, Beato
Em Cupramontana, Piceno, hoje nas Marcas, Itália, o Beato JOÃO BAPTISTA DE FABRIANO RÍGHI presbitero da Ordem dos Frades Menores. (1539)
TOMÁS ATKINSON, Beato
Em York, Inglaterra, o beato TOMÁS ATKINSON presbitero e mártir que, no reinado de Jaime I, padeceu o martírio em ódio ao sacerdócio. (1616)
JOÃO KEARNEY, Beato
Em Clonmel, na Irlanda, o Beato JOÃO KEARNEY presbitero da Ordem dos Frades Menores e mártir, que, condenado à morte por ser sacerdote em Inglaterra, evitara a sentença com a fuga; mas depois, tendo regressado à pátria, sob o governo de Olivério Cromwell, foi novamente acusado de ex exercer o sacerdócio e sofreu o suplicio da forca. (1653)
DOMINGOS CÂM, Santo
Em Hung Yên, no Tonquim, hoje Vietname, São DOMINGOS CÂM presbitero e mártir que, depois de ter exercido a acção pastoral clandestinamente durante muitos anos com perigo de vida, continuando a fazê-lo no cárcere , finalmente foi condenado à morte por ordem do imperador Tu Duc e abraçou a cruz do Senhor, que firmemente recusara calcar aos pés. (1859)
MARCOS CHONG UI-BAE e ALEIXO U SE-YONG, Santos
Em Sai-Nam-The, localidade da Coreia, os santos mártires MARCOS CHONG UI-BAE catequista e ALEIXO U SE-YONG que, por causa da fé cristã foram ultrajados e flagelados pelos próprios parentes. (1866)
... e ainda ...
EUTÍMIO DE SARDI, Santo
Sono almeno otto, nei calendari, i Santi con il nome greco di Eutimio. Quasi tutti sono personaggi vissuti in Oriente, e tra questi eccelle Eutimio di Melitene, detto il Grande, solitario, monaco, Abate e fondatore di monasteri, importante nella storia della Chiesa per aver ottenuto la sottomissione dell'Oriente ai decreti dei Concilio di Calcedonia e per aver convinto l'Imperatrice Eudossia ad abbandonare la eresia di Eutiche.
Quello oggi ricordato fu Vescovo di Sardi, nella Licia, e fu Santo di avventurosa e tormentata vita. Dopo avere studiato ad Alessandria, fu monaco, sacerdote, e venne eletto Vescovo nel 787.
Fu assai attivo in occasione del Il concilio di Nicea, nel quale venne condannata l'iconoclastia, cioè l'eresia che chiedeva la distruzione delle immagini sacre, accusate di favorire la rinascita del paganesimo.
Qualche anno dopo, il Vescovo Eutimio venne esiliato una prima volta dall'Imperatore Niceforo. Si disse che egli avesse permesso di prendere il velo a una giovane che un alto funzionario imperiale desiderava invece togliere in sposa. Da qui - o forse da altre più complesse ragioni - la sua condanna al " confino ", nell'isola di Pantelleria, dalla quale ritornò dopo alcuni anni a Sardi per riprendere la lotta in favore del culto delle immagini.
Da un Imperatore favorevole agli iconoclasti venne di nuovo esiliato, in una località prossima a Costantinopoli. Liberato nell'821, l'anno successivo venne di nuovo esiliato, e finalmente venne ucciso, sotto l'Imperatore Teofilo, talché venne, e viene ancora, onorato come Martire.
Tra questi Santi orientali, c'è anche un Eutimio ricordato in Italia, la cui festa però non cade in dicembre, ma in agosto.
Si tratta del Sant'Eutimio onorato a Perugia, dove egli si sarebbe rifugiato, da Roma, durante la persecuzione di Diocleziano. Portò con sé la moglie e il figlio Crescenzio, e fu proprio a Perugia che l'intera famiglia, cristiana di sentimenti, ricevette il Battesimo da parte del presbitero Pimerio, il quale sarebbe morto Martire durante la persecuzione di Giuliano l'Apostata.
A Perugia, Eutimio mori in pace, e venne sepolto dal figlio. Non si sa perciò a qual titolo venga onorato come Santo, dato che non fu Martire, se non per una temporanea prigionia. Più celebre di lui fu il figlio, Crescenzio, il quale, secondo la leggendaria passione, tornò a Roma e cadde sotto i rigori della persecuzione, benché avesse soltanto undici anni.
La sua sepoltura fu lungo la Via Salaria, visitata e venerata dai pellegrini del Medioevo. Nel 1058, una parte delle sue reliquie venne trasferita a Siena, dove la devozione per il giovanissimo Martire Crescenzio ebbe, nei secoli successivi, accenti di grande popolarità, così che la città toscana può essere considerata come la seconda patria di questo Santo romano, come l'etrusca e augustea Perugia fu la seconda patria del padre di lui, Eutimio, morto in pace, ma considerato degno degli onori della santità anche per i meriti del figlio Martire.
FIRMINO DE AMIENS, Santo
Alla data dell'11 marzo il Martirologio Romano menziona un Firmino, abate santo della regione di Amiens, senza dare altre precisazioni. La storia non conosce alcun abate di questo nome in questo luogo; si può pensare perciò che sia stata fatta confusione sia con i due vescovi di Amiens, chiamati Firmino, sia con Fermano, abate di Fermo nelle Marche
ROSINA DE WENGLINGEN, Santa
Una delle sante più popolari dei secoli scorsi in alcune zone della Germania, infatti in una relazione sulla processione avvenuta nel 1769 per la festività del ‘Corpus Domini’ in Miesbach, la santa veniva rappresentata in un quadro vivente, fatto riservato ai santi più conosciuti.
Nello stesso tempo dobbiamo considerare che c’è una costanza secolare nel festeggiarla all’11 marzo, data rimasta ancora oggi a Wenglingen.
Per quanto riguarda la sua figura non si sa niente, probabilmente vissuta nel IV secolo, come una vergine oppure come vergine martire (per questo sull’altare maggiore della chiesa di Wenglingen, nella diocesi di Augusta, essa è rappresentata con la tradizionale palma e con la spada) e a volte viene considerata come un eremita martire nelle selve.
È patrona dal XIII secolo, della città di Wenglingen; è stata confusa nelle ricerche storiche a volte con una santa Eufrosina, a volte con s. Rofina o Rufina.
Nei secoli XVIII e XIX il suo culto si affermò con un crescendo, tanto che molte bambine portavano il suo nome e le tante immagini religiose anche popolari, lo testimoniano.
Di lei non sappiamo altro, ma l’amore che ispirò è vissuto per secoli e tanto ci basta.
In Italia è il diminutivo di Rosa, mentre nei Paesi dell’Alta Europa è usato così, basti ricordare il suo uso nella letteratura per i libretti di celebri opere liriche come “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini e “Le nozze di Figaro” di Mozart.
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