Caros Amigos:
Desejo a todos os meus leitores
UM BOM ANO DE 2016
Nº 2774 - (155-2016)
3 DE JUNHO DE 2016
SANTOS DE CADA DIA
8º A N O
LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO
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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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CARLOS LWANGA e 12 companheiros
MBAYA TUZINDE, BRUNO SERONUMA,
TIAGO BUZABALIAO, KIZITO,
AMBRÓSIO KIKUBA, MGAGGA, GYAVIRA, AQUILES KIWANUKA, ADOLFO LUDIGO MKASA, MUKASA KIRIWAMVU,
ANATÓLIO KIRIGGWAJJO e
LUCAS BANAWAKINTU, Santos
Memória dos santos CARLOS LWANGA e 12 companheiros MBAYA TUZINDE, BRUNO SERONUMA, TIAGO BUZABALIAO, KIZITO, AMBRÓSIO KIKUBA, MGAGGA, GYAVIRA, AQUILES KIWANUKA, ADOLFO LUDIGO MKASA, MUKASA KIRIWAMVU, ANATÓLIO KIRIGGWAJJO e
LUCAS BANAWAKINTU,
com idades entre os 14 e os 30 anos, pertencentes à corte dos jovens nobres ou ao corpo da guarda do próprio rei Mwanga, neófitos ou fervorosos seguidores da fé católica, que por se terem recusado ceder às impuras intenções do rei, uns forma decapitados e outros queimados no monte Namugongo, no Uganda. (1886)
CECÍLIO, Santo
CECÍLIO, Santo
Em Cartago, na actual Tunísia, São CECÍLIO presbitero que conduziu São CIPRIANO à fé de Cristo. (séc. VI)
HILÁRIO, Santo
Em Carcassonne, na Gália Narbonense, hoje França, Santo HILÁRIO que é considerado o primeiro bispo desta cidade, no tempo em que os Godos difundiam nesta região a heresia ariana. (séc. VI)
CLOTILDE, Santa
Em Tours, na Gália Lionense, hoje França, Santa CLOTILDE rainha, cujas orações induziram o seu esposo CLODOVEU, rei dos Francos , a abraçar a fé de Cristo; depois da morte do seu esposo, recolheu-se na basílica de São MARTINHO para não mais ser considerada como prainha, mas serva de Deus. (545)
LIFARDO, Santo
Em Meung-sur-Loire, território de Orleães, hoje França, São LIFARDO presbitero que neste lugar levou vida eremítica. (séc. VI)
Em Anágni, na Campânia, hoje no Lácio, Itália, santa OLIVA virgem. (séc. VI)
GENS ou GENÉSIO, Santo
ISAAC, Santo
Em Córdova, na Andaluzia, Espanha, Santo ISAAC mártir que, sendo monge, durante o domínio dos Mouros, impelido por um impulso não humano, mas por inspiração divina, desceu do mosteiro de Tábanos à praça pública para discutir com o Emir sobre a verdadeira religião e foi por isso condenado à morte. (851)
DAVINO, Santo
Em Lucca, na Etrúria, hoje Toscana, Itália, São DAVINO que, de origem arménia, vendeu todos os bens e se fez peregrino por Cristo até que, depois de visitar a Terera Santa e a basílica dos Apóstolos, morrei atingido pela enfermidade. (1051)
MORANDO, Santo
ANDRÉ CACCIÓLI, Beato
SAGRADO CORAÇÃO DE JESUS
Nel mese di giugno la Chiesa ricorda solennemente il Sacro Cuore di
Gesù. Nella nostra epoca, nella quale l’amore è dissacrato o addirittura
subisce i duri colpi delle pretese edonistiche, la devozione al Cuore
divino ci riporta al vero volto dell’Amore, quello del sacrificio e
dell’immolazione.
Leggiamo nel Vangelo di san Giovanni: «Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua» (Gv. 19, 33-34). A tanto arrivò l’amore del Crocifisso… Era la festa di san Giovanni evangelista, il 27 dicembre del 1673, quando Gesù apparve alla visitandina santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), invitandola a prendere il posto che san Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena, ovvero posare il capo sul suo Cuore e le disse: «Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno». Margherita Maria ebbe tali apparizioni per 17 anni, sino alla morte.
Il Cuore divino si manifestava su un trono di fiamme, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai peccati e sormontato da una croce, quella della Redenzione. Gesù si presentava sfolgorante di gloria, con le cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo petto che, racconterà la mistica, assomigliava ad una fornace, la quale, aprendosi, mostrava l’ardente e amante Cuore, sorgente di quelle fiamme.
Gesù Cristo lamentava l’ingratitudine degli uomini e la loro indifferenza, rivelando alla mistica che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, ma ciò «che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati» a provocare cocente dolore. Quindi chiese a santa Margherita di supplire a tali mancanze, sollecitandola a fare la Comunione il primo venerdì di ogni mese e di prostrarsi, con faccia a terra, dalle 23,00 alle 24,00, nella notte tra il giovedì e il venerdì. Chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse dedicato alla festa del suo Cuore. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione il padre spirituale della santa, il gesuita san Claudio de la Colombiere (1641-1682).
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la mistica, si ebbero nel Noviziato delle Suore della Visitazione di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire) il 20 luglio 1685 e il 21 giugno 1686. Nel 1856, con il beato Pio IX, la festa del Sacro Cuore divenne universale. Sull’esortazione di questo Pontefice si diffusero gli Atti di consacrazione al Cuore di Gesù della famiglia e delle nazioni.
Sorsero ovunque cappelle, oratori, chiese, basiliche, santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù. Proliferarono quadri e stampe; si iniziò la pia pratica della Comunione nel primo venerdì del mese e si composero le Litanie del Sacro Cuore, dedicando il mese di giugno al suo culto.
Numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, sono strettamente legate alla devozione del Sacro Cuore di Gesù, la cui festa viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini. Questa venerazione è inscindibile a quella del Cuore Immacolato di Maria: suo promotore fu san Giovanni Eudes (1601-1680), già devoto al Sacro Cuore di Gesù prima delle visioni della Santa visitandina. Pio XII estese nel 1944 la festa del suo Cuore Immacolato a tutta la Chiesa, una devozione che ha ricevuto un forte impulso dopo le apparizioni di Fatima del 1917, quando la Madonna fece espressa domanda di consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato, celeste richiesta ancora disattesa.
Autore: Cristina Siccardi
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te!;
Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più!;
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai offeso!.
Queste sono alcune delle tante amorose e devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici in onore del Sacro Cuore di Gesù, che nella loro semplice poesia, esprimono la riconoscenza per l’amore infinito di Gesù dato all’umanità e nello stesso tempo la volontà di ricambiare, delle tante anime infiammate e innamorate di Cristo.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio, Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare: I – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione; II – l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Sotto questa apparente uniformità, si nascondeva però una di quelle grandi vite del secolo XVII, infatti nel semplice ambiente del chiostro della Visitazione, si svolsero le principali tappe dell’ascesa spirituale di Margherita, diventata la messaggera del Cuore di Gesù nell’epoca moderna.
Ella già prima di entrare nel convento, era dotata di doni mistici che si accentuarono con la sua nuova condizione di religiosa; ebbe numerose manifestazioni mistiche, ma nel 1673 cominciarono le grandi visioni che resero famoso il suo nome; esse furono quattro rivelazioni principali, oltre numerose altre di minore importanza.
La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di s. Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che s. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.
Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme.
Poi Gesù lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prosternarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì.
Vennero così indicate le due principali devozioni, la Comunione al primo venerdì di ogni mese e l’ora santa di adorazione.
La quarta rivelazione più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato a una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita san Claude de la Colombiere (1641-1682), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Margherita Maria Alacoque proclamata santa il 13 maggio 1920 da papa Benedetto XV, ubbidì all’appello divino fatto attraverso le visioni e divenne l’apostola di una devozione che doveva trasportare all’adorazione dei fedeli al Cuore divino, fonte e focolaio di tutti i sentimenti che Dio ci ha testimoniati e di tutti i favori che ci ha concessi.
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la santa mistica, si ebbero nell’ambito del Noviziato di Paray il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686, a cui partecipò tutta la Comunità delle Visitandine.
A partire da quella data, il movimento non si sarebbe più fermato, nonostante tutte le avversità che si presentarono specie nel XVIII secolo circa l’oggetto di questo culto.
Nel 1765 la Sacra Congregazione dei Riti affermò essere il cuore di carne simbolo dell’amore; allora i giansenisti intesero ciò come un atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale ma metaforico.
Papa Pio VI (1775-1799) nella bolla “Auctorem fidei”, confermava l’espressione della Congregazione notando che si adora il cuore “inseparabilmente unito con la Persona del Verbo”.
Il 6 febbraio 1765 papa Clemente XIII (1758-1769) accordò alla Polonia e all’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore la festa del Sacro Cuore di Gesù; nel pensiero del papa questa nuova festa doveva diffondere nella Chiesa, i passi principali del messaggio di s. Margherita, la quale era stata lo strumento privilegiato della diffusione di un culto, che era sempre esistito nella Chiesa sotto diverse forme, ma dandogli tuttavia un nuovo orientamento.
Con lei non sarebbe più stata soltanto una amorosa contemplazione e un’adorazione di quel “Cuore che ha tanto amato”, ma anche una riparazione per le offese e ingratitudini ricevute, tramite il perfezionamento delle nostre esistenze.
Diceva la santa che “l’amore rende le anime conformi”, cioè il Signore vuole ispirare nelle anime un amore generoso che, rispondendo al suo, li assimili interiormente al divino modello.
Le visioni e i messaggi ricevuti da s. Margherita Maria Alacoque furono e resteranno per sempre un picco spirituale, dove venne ricordato al mondo, l’amore appassionato di Gesù per gli uomini e dove fu chiesta a loro una risposta d’amore, di fronte al “Cuore che si è consumato per essi”.
La devozione al Sacro Cuore trionfò nel XIX secolo e il convento di Paray-le-Monial divenne meta di continui pellegrinaggi; nel 1856 con papa Pio IX la festa del Sacro Cuore divenne universale per tutta la Chiesa Cattolica.
Sull’onda della devozione che ormai coinvolgeva tutto il mondo cattolico, sorsero dappertutto cappelle, oratori, chiese, basiliche e santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù; ricordiamo uno fra tutti il Santuario “Sacro Cuore” a Montmartre a Parigi, iniziato nel 1876 e terminato di costruire dopo 40 anni; tutte le categorie sociali e militari della Francia, contribuirono all’imponente spesa.
Proliferarono quadri e stampe raffiguranti il Sacro Cuore fiammeggiante, quasi sempre posto sul petto di Gesù che lo indica agli uomini; si organizzò la pia pratica del 1° venerdì del mese, i cui aderenti portano uno scapolare con la raffigurazione del Cuore; si composero le meravigliose “Litanie del Sacro Cuore”; si dedicò il mese di giugno al suo culto.
Affinché il culto del Cuore di Gesù, iniziato nella vita mistica delle anime, esca e penetri nella vita sociale dei popoli, iniziò, su esortazione di papa Pio IX del 1876, tutto un movimento di “Atti di consacrazione al Cuore di Gesù”, a partire dalla famiglia a quella di intere Nazioni ad opera di Conferenze Episcopali, ma anche di illuminati e devoti governanti; cito per tutti il presidente dell’Ecuador, Gabriel Garcia Moreno (1821-1875).
Fu tanto il fervore, che per tutto l’Ottocento e primi decenni del Novecento, fu dedicato al culto del Sacro Cuore, che di riflesso sorsero numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, tra le principali vi sono: “Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore” fondata nel 1874 dal beato Leone Dehon (Dehoniani); “Figli del Sacro Cuore di Gesù” o Missioni africane di Verona, congregazione fondata nel 1867 da san Daniele Comboni (Comboniani); “Dame del Sacro Cuore” fondate nel 1800 da santa Maddalena Sofia Barat; “Ancelle del Sacro Cuore di Gesù” fondate nel 1865 dalla beata Caterina Volpicelli, diversi Istituti femminili portano la stessa denominazione.
Attualmente la festa del Sacro Cuore di Gesù viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini, visto che detta ricorrenza è stata spostata alla domenica; il sabato che segue è dedicato al Cuore Immacolato di Maria, quale segno di comune devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, inscindibili per il grande amore donato all’umanità.
In un papiro egiziano di circa 4000 anni fa, troviamo l’espressione della comune nostalgia d’amore: “Cerco un cuore su cui appoggiare la mia testa e non lo trovo, non ci sono più amici!”.
Lo sconosciuto poeta egiziano era dolente per ciò, ma noi siamo più fortunati, perché l’abbiamo questo cuore e questo amico, al pari di s. Giovanni Evangelista che poggiò fisicamente il suo capo sul petto e cuore di Gesù.
Possiamo avere piena fiducia in un simile amico, Egli vivendo in perfetta intimità col Padre, sa e può rivelarci tutto ciò che serve per il nostro bene.
ADALBERTO, Santo
Nulla di certo si conosce sulla figura e sull'attività di Adalberto. Il
suo episcopato va collocato probabilmente tra il terzo e il quarto
decennio del sec. VII. Il suo nome figura nei cataloghi episcopali dopo
quello di s. Rubiano, il successore di s. Agrippino (+ dopo il 617).
Gli antichi storici locali hanno riferito su A. alcune notizie a
carattere favoloso. Originario della Croazia, Adalberto sarebbe venuto a
Como, per ossequiare il suo concittadino Rubiano, che reggeva quella
diocesi. Si noti, tuttavia, che per quanto riguarda s. Rubiano,
presentato come discepolo di s. Agrippino, venuto a Como da Aquileia,
l'origine croata non offre difficoltà. Adalberto sarebbe stato
trattenuto a Como da s. Rubiano, a cui poi sarebbe stato chiamato a
succedere
Em Clermont-Ferrand, na Aquitânia, hoje França, São GENS ou GENÉSIO bispo de Clermont, cujo corpo foi sepultado em Manglieu, na igreja do mosteiro por ele construído com o hospício anexo. (650)
Em Córdova, na Andaluzia, Espanha, Santo ISAAC mártir que, sendo monge, durante o domínio dos Mouros, impelido por um impulso não humano, mas por inspiração divina, desceu do mosteiro de Tábanos à praça pública para discutir com o Emir sobre a verdadeira religião e foi por isso condenado à morte. (851)
MORANDO, Santo
Em Altkirch, Basileia, região dos Helvécios, hoje Suíça, São MORANDO monge, natural da Renânia que, ordenado presbitero, fez a peregrinação a Compostela e, ao regressar, se tornou monge de Cluny, fundando depois o mosteiro onde concluiu a sua intensa vida. (1115)
Em Spello, na Úmbria, Itália, o Beato ANDRÉ CACCIÓLI o primeiro presbitero agregado aos Frades Menores, que recebeu o hábito da Ordem das mãos de S. Francisco e assistiu à sua morte. (1254)
CONO, Santo
No cenóbio de Santa Maria de Cadossa, na Lucânia, hoje na Campânia, Itália, São CONO monge, que na sua irrepreensível observância monástica e inocência de vida , pela graça de Deus, em breve tempo chegou ao grau mais sublime das virtudes. (séc. XIII)
FRANCISCO INGLEBY, Beato
Em York, na Inglaterra, o Beato FRANCISCO INGLEBY presbitero e mártir que, depois de ter estudado no Colégio dos Ingleses em Reims, por exercer o sacerdócio na sua pátria, foi conduzido, no reinado de Isabel I ao suplício do patíbulo. ((1580)
JOÃO GRANDE, Santo
Em Jerez de La Frontera, na Andaluzia, Espanha, São JOÃO GRANDE religioso da Ordem de São João de Deus, que resplandeceu pela sua grande caridade para com os presos, os abandonados e os marginados e morreu contagiado pela peste dos doentes que tratava. (1600)
CARLOS RENATO COLLAS DE BIGNON, Beato
Ao largo de Rochefort, França, o Beato CARLOS RENATO COLLAS DE BIGNON presbitero da Sociedade de São Sulpício e mártir , que era reitor do Seminário menor de Bourges, quando, durante a Revolução Francesa,. por causa do sacerdócio, foi encarcerado numa galera e morreu coberto de chagas infecciosas. (1794)
PEDRO DONG, Santo
Em Au Thi, no Tonquim, hoje Vietname, São PEDRO DONG mártir, pai de família, que preferiu sofrer atrozes tormentos a pisar a cruz e, porque quis gravar na sua face as palavras «verdadeira religião» em, vez de «falsa religião», foi degolado no tempo do imperador Tu Duc. (1862)
DIOGO (José) ÓDDI, Beato
Em Bellegra, Roma, o Beato DIOGO (José) ÓDDI religioso da Ordem dos Frades Menores, insigne pela sua intensa oração e simplicidade de vida. (1919)
JOÃO XXIII, Santo
Em Roma, o Santo JOÃO XXIII (Ângelo Giuseppe Roncali), papa, homem dotado de extraordinária humanidade, que, com a sua vida, as suas obras e o seu grande zelo pastoral, procurou manifestar a todos a abundância da caridade cristã e fomentar a união fraterna dos povos; especialmente solícito pela eficácia da missão da Igreja de Cristo em todo o orbe da terra, convocou o Concílio Vaticano II. Em 2015, o papa FRANCISCO canonizou-o.
... E AINDA ...
Leggiamo nel Vangelo di san Giovanni: «Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua» (Gv. 19, 33-34). A tanto arrivò l’amore del Crocifisso… Era la festa di san Giovanni evangelista, il 27 dicembre del 1673, quando Gesù apparve alla visitandina santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), invitandola a prendere il posto che san Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena, ovvero posare il capo sul suo Cuore e le disse: «Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno». Margherita Maria ebbe tali apparizioni per 17 anni, sino alla morte.
Il Cuore divino si manifestava su un trono di fiamme, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai peccati e sormontato da una croce, quella della Redenzione. Gesù si presentava sfolgorante di gloria, con le cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo petto che, racconterà la mistica, assomigliava ad una fornace, la quale, aprendosi, mostrava l’ardente e amante Cuore, sorgente di quelle fiamme.
Gesù Cristo lamentava l’ingratitudine degli uomini e la loro indifferenza, rivelando alla mistica che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, ma ciò «che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati» a provocare cocente dolore. Quindi chiese a santa Margherita di supplire a tali mancanze, sollecitandola a fare la Comunione il primo venerdì di ogni mese e di prostrarsi, con faccia a terra, dalle 23,00 alle 24,00, nella notte tra il giovedì e il venerdì. Chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini fosse dedicato alla festa del suo Cuore. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione il padre spirituale della santa, il gesuita san Claudio de la Colombiere (1641-1682).
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la mistica, si ebbero nel Noviziato delle Suore della Visitazione di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire) il 20 luglio 1685 e il 21 giugno 1686. Nel 1856, con il beato Pio IX, la festa del Sacro Cuore divenne universale. Sull’esortazione di questo Pontefice si diffusero gli Atti di consacrazione al Cuore di Gesù della famiglia e delle nazioni.
Sorsero ovunque cappelle, oratori, chiese, basiliche, santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù. Proliferarono quadri e stampe; si iniziò la pia pratica della Comunione nel primo venerdì del mese e si composero le Litanie del Sacro Cuore, dedicando il mese di giugno al suo culto.
Numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, sono strettamente legate alla devozione del Sacro Cuore di Gesù, la cui festa viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini. Questa venerazione è inscindibile a quella del Cuore Immacolato di Maria: suo promotore fu san Giovanni Eudes (1601-1680), già devoto al Sacro Cuore di Gesù prima delle visioni della Santa visitandina. Pio XII estese nel 1944 la festa del suo Cuore Immacolato a tutta la Chiesa, una devozione che ha ricevuto un forte impulso dopo le apparizioni di Fatima del 1917, quando la Madonna fece espressa domanda di consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato, celeste richiesta ancora disattesa.
Autore: Cristina Siccardi
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te!;
Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più!;
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai offeso!.
Queste sono alcune delle tante amorose e devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici in onore del Sacro Cuore di Gesù, che nella loro semplice poesia, esprimono la riconoscenza per l’amore infinito di Gesù dato all’umanità e nello stesso tempo la volontà di ricambiare, delle tante anime infiammate e innamorate di Cristo.
Al Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa Cattolica, rende un culto di “latria” (adorazione solo a Dio, Gesù Cristo, l’Eucaristia), intendendo così onorare: I – il Cuore di Gesù Cristo, uno degli organi simboleggianti la sua umanità, che per l’intima unione con la Divinità, ha diritto all’adorazione; II – l’amore del Salvatore per gli uomini, di cui è simbolo il Suo Cuore.
Questa devozione già praticata nell’antichità cristiana e nel Medioevo, si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e soprattutto di S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690). La festa del Sacro Cuore fu celebrata per la prima volta in Francia, probabilmente nel 1685.
Santa Margherita Maria Alacoque, suora francese, entrò il 20 giugno 1671 nel convento delle Visitandine di Paray-le-Monial (Saone-et-Loire), visse con grande semplicità e misticismo la sua esperienza di religiosa e morì il 17 ottobre 1690 ad appena 43 anni.
Sotto questa apparente uniformità, si nascondeva però una di quelle grandi vite del secolo XVII, infatti nel semplice ambiente del chiostro della Visitazione, si svolsero le principali tappe dell’ascesa spirituale di Margherita, diventata la messaggera del Cuore di Gesù nell’epoca moderna.
Ella già prima di entrare nel convento, era dotata di doni mistici che si accentuarono con la sua nuova condizione di religiosa; ebbe numerose manifestazioni mistiche, ma nel 1673 cominciarono le grandi visioni che resero famoso il suo nome; esse furono quattro rivelazioni principali, oltre numerose altre di minore importanza.
La prima visione avvenne il 27 dicembre 1673, festa di s. Giovanni Evangelista, Gesù le apparve e Margherita si sentì “tutta investita della divina presenza”; la invitò a prendere il posto che s. Giovanni aveva occupato durante l’Ultima Cena e le disse: “Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini, che non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me”.
Una seconda visione le apparve agli inizi del 1674, forse un venerdì; il divin Cuore si manifestò su un trono di fiamme, più raggiante del sole e trasparente come cristallo, circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce, perché dal primo istante che era stato formato, era già pieno d’ogni amarezza.
Sempre nel 1674 le apparve la terza visione, anche questa volta un venerdì dopo la festa del Corpus Domini; Gesù si presentò alla santa tutto sfolgorante di gloria, con le sue cinque piaghe, brillanti come soli e da quella sacra umanità uscivano fiamme da ogni parte, ma soprattutto dal suo mirabile petto che rassomigliava ad una fornace e essendosi aperto, ella scoprì l’amabile e amante Cuore, la vera sorgente di quelle fiamme.
Poi Gesù lamentando l’ingratitudine degli uomini e la noncuranza rispetto ai suoi sforzi per far loro del bene, le chiese di supplire a questo. Gesù la sollecitò a fare la Comunione al primo venerdì di ogni mese e di prosternarsi con la faccia a terra dalle undici a mezzanotte, nella notte tra il giovedì e il venerdì.
Vennero così indicate le due principali devozioni, la Comunione al primo venerdì di ogni mese e l’ora santa di adorazione.
La quarta rivelazione più meravigliosa e decisiva, ebbe luogo il 16 giugno 1675 durante l’ottava del Corpus Domini. Nostro Signore le disse che si sentiva ferito dalle irriverenze dei fedeli e dai sacrilegi degli empi, aggiungendo: “Ciò che mi è ancor più sensibile è che sono i cuori a me consacrati che fanno questo”.
Gesù chiese ancora che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, fosse dedicato a una festa particolare per onorare il suo Cuore e con Comunioni per riparare alle offese da lui ricevute. Inoltre indicò come esecutore della diffusione di questa devozione, il padre spirituale di Margherita, il gesuita san Claude de la Colombiere (1641-1682), superiore della vicina Casa dei Gesuiti di Paray-le-Monial.
Margherita Maria Alacoque proclamata santa il 13 maggio 1920 da papa Benedetto XV, ubbidì all’appello divino fatto attraverso le visioni e divenne l’apostola di una devozione che doveva trasportare all’adorazione dei fedeli al Cuore divino, fonte e focolaio di tutti i sentimenti che Dio ci ha testimoniati e di tutti i favori che ci ha concessi.
Le prime due cerimonie in onore del Sacro Cuore, presente la santa mistica, si ebbero nell’ambito del Noviziato di Paray il 20 luglio 1685 e poi il 21 giugno 1686, a cui partecipò tutta la Comunità delle Visitandine.
A partire da quella data, il movimento non si sarebbe più fermato, nonostante tutte le avversità che si presentarono specie nel XVIII secolo circa l’oggetto di questo culto.
Nel 1765 la Sacra Congregazione dei Riti affermò essere il cuore di carne simbolo dell’amore; allora i giansenisti intesero ciò come un atto di idolatria, ritenendo essere possibile un culto solo al cuore non reale ma metaforico.
Papa Pio VI (1775-1799) nella bolla “Auctorem fidei”, confermava l’espressione della Congregazione notando che si adora il cuore “inseparabilmente unito con la Persona del Verbo”.
Il 6 febbraio 1765 papa Clemente XIII (1758-1769) accordò alla Polonia e all’Arciconfraternita romana del Sacro Cuore la festa del Sacro Cuore di Gesù; nel pensiero del papa questa nuova festa doveva diffondere nella Chiesa, i passi principali del messaggio di s. Margherita, la quale era stata lo strumento privilegiato della diffusione di un culto, che era sempre esistito nella Chiesa sotto diverse forme, ma dandogli tuttavia un nuovo orientamento.
Con lei non sarebbe più stata soltanto una amorosa contemplazione e un’adorazione di quel “Cuore che ha tanto amato”, ma anche una riparazione per le offese e ingratitudini ricevute, tramite il perfezionamento delle nostre esistenze.
Diceva la santa che “l’amore rende le anime conformi”, cioè il Signore vuole ispirare nelle anime un amore generoso che, rispondendo al suo, li assimili interiormente al divino modello.
Le visioni e i messaggi ricevuti da s. Margherita Maria Alacoque furono e resteranno per sempre un picco spirituale, dove venne ricordato al mondo, l’amore appassionato di Gesù per gli uomini e dove fu chiesta a loro una risposta d’amore, di fronte al “Cuore che si è consumato per essi”.
La devozione al Sacro Cuore trionfò nel XIX secolo e il convento di Paray-le-Monial divenne meta di continui pellegrinaggi; nel 1856 con papa Pio IX la festa del Sacro Cuore divenne universale per tutta la Chiesa Cattolica.
Sull’onda della devozione che ormai coinvolgeva tutto il mondo cattolico, sorsero dappertutto cappelle, oratori, chiese, basiliche e santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù; ricordiamo uno fra tutti il Santuario “Sacro Cuore” a Montmartre a Parigi, iniziato nel 1876 e terminato di costruire dopo 40 anni; tutte le categorie sociali e militari della Francia, contribuirono all’imponente spesa.
Proliferarono quadri e stampe raffiguranti il Sacro Cuore fiammeggiante, quasi sempre posto sul petto di Gesù che lo indica agli uomini; si organizzò la pia pratica del 1° venerdì del mese, i cui aderenti portano uno scapolare con la raffigurazione del Cuore; si composero le meravigliose “Litanie del Sacro Cuore”; si dedicò il mese di giugno al suo culto.
Affinché il culto del Cuore di Gesù, iniziato nella vita mistica delle anime, esca e penetri nella vita sociale dei popoli, iniziò, su esortazione di papa Pio IX del 1876, tutto un movimento di “Atti di consacrazione al Cuore di Gesù”, a partire dalla famiglia a quella di intere Nazioni ad opera di Conferenze Episcopali, ma anche di illuminati e devoti governanti; cito per tutti il presidente dell’Ecuador, Gabriel Garcia Moreno (1821-1875).
Fu tanto il fervore, che per tutto l’Ottocento e primi decenni del Novecento, fu dedicato al culto del Sacro Cuore, che di riflesso sorsero numerose congregazioni religiose, sia maschili che femminili, tra le principali vi sono: “Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore” fondata nel 1874 dal beato Leone Dehon (Dehoniani); “Figli del Sacro Cuore di Gesù” o Missioni africane di Verona, congregazione fondata nel 1867 da san Daniele Comboni (Comboniani); “Dame del Sacro Cuore” fondate nel 1800 da santa Maddalena Sofia Barat; “Ancelle del Sacro Cuore di Gesù” fondate nel 1865 dalla beata Caterina Volpicelli, diversi Istituti femminili portano la stessa denominazione.
Attualmente la festa del Sacro Cuore di Gesù viene celebrata il venerdì dopo la solennità del Corpus Domini, visto che detta ricorrenza è stata spostata alla domenica; il sabato che segue è dedicato al Cuore Immacolato di Maria, quale segno di comune devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria, inscindibili per il grande amore donato all’umanità.
In un papiro egiziano di circa 4000 anni fa, troviamo l’espressione della comune nostalgia d’amore: “Cerco un cuore su cui appoggiare la mia testa e non lo trovo, non ci sono più amici!”.
Lo sconosciuto poeta egiziano era dolente per ciò, ma noi siamo più fortunati, perché l’abbiamo questo cuore e questo amico, al pari di s. Giovanni Evangelista che poggiò fisicamente il suo capo sul petto e cuore di Gesù.
Possiamo avere piena fiducia in un simile amico, Egli vivendo in perfetta intimità col Padre, sa e può rivelarci tutto ciò che serve per il nostro bene.
ADAMO DE GUGLIONESI, Santo
Purtroppo nonostante che s. Adamo sia il patrono dell’operosa cittadina di Guglionesi in provincia di Campobasso nel Molise, i testi specializzati in agiografia, non dicono quasi niente di lui.
L’unica notizia certa che si possiede di questo santo, definito ‘confessore’ quindi nemmeno come abate, è la data della traslazione delle reliquie avvenute a Guglionesi il 3 giugno 1102
OVÍDIO ou AUDITO DE BRAGA, Santo
Secondo fonti agiografiche del secolo XVI, s. Audito era un siciliano cittadino romano; il papa s. Clemente I, lo inviò a Braga in Portogallo, dove divenne il terzo vescovo della città (95) e poi martirizzato per la fede nel 135. I portoghesi di Braga lo chiamavano Ouvido (traduzione popolare del latino Auditus), che nei racconti dei secoli XVI e XVII si tramutò in Ovidio, tanto è vero che sulla precedente lapide posta sul suo sepolcro nella cattedrale di Braga, che portava la scritta: “+ ossa b. Audit. Episcopi”, fu posta poi la scritta: “+ ossa s. Ovidii tertii bracarensis episcopi”
Secondo fonti agiografiche del secolo XVI, s. Audito era un siciliano cittadino romano; il papa s. Clemente I, lo inviò a Braga in Portogallo, dove divenne il terzo vescovo della città (95) e poi martirizzato per la fede nel 135. I portoghesi di Braga lo chiamavano Ouvido (traduzione popolare del latino Auditus), che nei racconti dei secoli XVI e XVII si tramutò in Ovidio, tanto è vero che sulla precedente lapide posta sul suo sepolcro nella cattedrale di Braga, che portava la scritta: “+ ossa b. Audit. Episcopi”, fu posta poi la scritta: “+ ossa s. Ovidii tertii bracarensis episcopi”
BEATRIZ BICCHIERI, Beata
Beatrice si sposò con Gioachino De Ivachi. Rimasta
vedova si fece domenicana nel 1270, seguendo la sorella maggiore
(Emilia). Fondò un altro convento di domenicane in Vercelli, che governò
con saggezza e umiltà. Fu celebre per la vita di preghiera e penitenza
che condusse fino alla morte, avvenuta a Vercelli nel 1320. Alla sua
morte, a voce di popolo, fu riconosciuta beata. Era ricordata il 3
giugno
GIOVANNI DE SALAZAR, Beato
Nel secolo XVI°, i mercedari arrivarono in
Argentina il 2 febbraio 1536, furono presenti alla fondazione del porto
di Buenos Aires, fra i quali vi fu il Beato Giovanni da Salazar. A lui
si deve anche il merito di aver fatto conoscere l'appellativo
mariano-mercedario di Nostra Signora di Buenos Aires; con lo stesso nome
venne fondata quella città da Pietro de Mendoza. In seguito il Beato
Giovanni di diresse verso il Paraguay assistendo alla fondazione della
città di Assuncion, il 15 agosto 1537. In quella occasione fondò lì un
convento e la chiesa del suo Ordine e vi restò per 10 anni. Fu insigne
predicatore annunziando il vangelo agli arborigini finché dagli stessi
venne martirizzato, trafitto da frecce e lance ed infine bruciato
nell'anno 1552.
GLUNSALACH, Santo
Figlio, con una certa probabilità, di Costa-mhail di Sliabh Fuaid (nelle
vicinanze di Newton Hamilton, contea di Armagh), Glunsalach, il cui
nome significa « dal ginocchio sporco », infestava come fuori legge la
strada reale di Midhluachair che dava accesso a Tara dall'Irlanda del
Nord. Pentitosi della sua vita irregolare, Glunsalach si recò a
confessare i suoi peccati da s. Kevino, nel monastero di Glendalough, e
li rimase fino alla morte, venendo poi seppellito accanto a Kevino
stesso. Il Martirologio di Tallaght e quello del Donegal lo commemorano
al 3 giugno
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Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
In
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
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Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) - http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com
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