domingo, 4 de setembro de 2016

Nº 2867 - (248 - 2016) - SANTOS DE CADA DIA - 4 DE SETEMBRO DE 2016 - OITAVO ANO

Caros Amigos:





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Desde o dia 1 de Janeiro que venho colocando aqui os meus Votos de um Bom Ano de 2016.
Como estamos no último terço do Ano, que se aproxima do seu fim velozmente, passo a desejar

UM BOM resto do ANO DE 2016

Nº 2867 -  (248 - 2016) 

4 DE SETEMBRO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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MOISÉS, Santo

 

Comemoração de Sao MOISÉS profeta que Deus escolheu para libertar o seu povo do Egipto e conduzi-lo à terra prometida; no monte Sinai revelou-lhe o seu nome, dizendo: «Eu sou o que sou», e deu-lhe a lei que devia reger a vida do povo eleito. este servo de Deus morreu com avançada idade no monte Nebo, na terra de Moab, diante da terra da promessa.




MARCELO de Chalon-sur-Saone, Santo
 

Em Cabillonum, na Gália Lionense, hoje Chalon-sur-Saone, França, São MARCELO mártir. (séc. III)


BONIFÁCIO I, Santo



Em Roma, no cemitério de Máximo, junto à Via Salária, o sepultamento de São BONIFÁCIO I, papa que conseguiu resolver muitas controvérsias sobre a disciplina eclesiástica. (422)

 
CALÉTRICO de Chartres, Santo

         

Em Chartres na Nêustria, hoje França, São CALÉTRICO bispo. (573)



IDA de Heresfeld, Santa



Em Heresfeld, na Saxónia, hoje Alemanha, Santa IDA viúva do duque Egberto, insigne pela sua caridade para com os pobres e oração assídua. (825)


FREDALDO de Mende, Santo


  
Em Mende, na Aquitânia, hoje França, São FREDALDO bispo e mártir. (séc. IX)


IRMGARDA ou IRMENGARDA de Colónia, Santa

  

Em Colónia, na Lotaríngia, Alemanha, Santa IRMGARDA ou IRMENGARDA condessa de Sochtein, que ofereceu todos os seus bens para a construção de igrejas. (1089)
 
ROSÁLIA de Palermo, Santa




Em Palermo, na Sicília, Itália, Santa ROSÁLIA virgem de quem se narra ter seguido vida solitária no monte Peregrino. (séc. XII)



CATARINA MATTEI, Beata




Em Caramagna, no Piemonte, Itália, a Beata CATARINA MATTEI virgem, religiosa das Irmãs da Penitência de São Domingos que suportou com admirável caridade e grande virtude a longa enfermidade, as calúnias e todas as tentações. (1547)

NICOLAU RUSCA, Beato

 

Em Thúsis, Récia, hoje na Suíça, o Beato NICOLAU RUSCA presbitero e mártir, homem de profunda cultura e generosa dedicação pastoral, que morreu vítima dos conflitos político-religiosos do seu tempo. (1618)


CIPIÃO JERÓNIMO BRIGEÁT DE LAMBERT, Beato


Num barco-prisão ancorado ao largo de Rochefort, França, o Beato CIPIÃO JERÓNIMO BRIGEÁT DE LAMBERT presbitero e mártir, cónego de Avranches que, na perseguição religiosa durante a revolução francesa, por causa dom sacerdócio foi aprisionado na galera em condições desumanas e aí morreu de fome e inanição. (1794)

MARIA DE SANTA CECÍLIA ROMANA 
(Maria Dina Bélanger), Beata




Em Silery, Québec, Canadá, a Beata MARIA DE SANTA CECÍLIA ROMANA (Maria Dina Bélanger) virgem da Congregação das Religiosas de Jesus e Maria, que suportou durante vários anos uma grave enfermidade confiando só em Deus. (1929)


JOSÉ PASCOAL CARDA SAPORTA, Beato
 

  

Em Oropesa, Castellón, Espanha, o Beato JOSÉ PASCOAL CARDA SAPORTA presbnitero da Irmandade de Sacerdotes Operários Diocesanos e mártir que, durante a violenta perseguição contra a Igreja, em ódio à religião foi conduzido ao glorioso marrio. (1936)


FRANCISCO SENDRA IVARES, Beato

  

Em Teulada, Alicante, Espanha, o Beato FRANCISCO SENDRA IVARS presbitero e mártir, que padeceu o martírio na mesma perseguição contra a fé. (1936)



BERNARDO DE LUGAR NUEVO DE FENOLLET (José Belda Grau), Beato

 

Em Génovês, Valência, Espanha, o beato BERNARDO DE LUGAR NUEVO DE FENOLLET (José Bleda Grau) religioso da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos e mártir, que na mesma perseguição venceu gloriosamente o seu combate por Cristo. (1936)



JOSÉ DE JESUS MARIA 
(José Vicente Hormaechea y Apoitis), Beato

 

Em Villanueva del Arzobispo, Jaén, Espanha, o Beato JOSÉ DE JESUS MARIA (José Vicente Hormaechea y Apoitis) presbitero da Ordem da Santíssima Trindade e mártir. (1936)






 ... E AINDA  ...

CÂNDIDA DE NÁPOLES, Santa



Secondo la leggenda era un'anziana donna del paese, afflitta da una grave infermità; allorché l'apostolo Pietro passò dalla città campana per raggiungere Roma, la santa lo supplicò di guarirla, promettendogli in cambio la sua adesione al Cristianesimo. Pietro compì dunque un esorcismo, risanando finalmente la donna. A prodigio compiuto, Candida decise di convocare anche un suo amico malato, Aspreno, il quale ricevette anch'egli la guarigione da parte dell'apostolo, venendo infine nominato, al momento della sua partenza, vescovo di Napoli. Candida morì nel 78, probabilmente martire nella sua città natale, al tempo dell'imperatore Vespasiano (68-79)
JOSÉ, Santo

 

Figlio di Giacobbe e di Rachele, annoverato tra i grandi patriarchi dell’Antico Testamento, divenne il vice del faraone egiziano. La sua festa, traente origine dal Martirologio Gerosolimitano, si celebrava a Gerusalemme il 4 settembre..


GIUSEPPE TONIOLO, Beato



Professore di economia politica, fu uno dei maggiori ideologi della politica dei cattolici italiani e uno degli artefici del loro inserimento nella vita pubblica.
Giuseppe Toniolo nacque a Treviso il 7 marzo 1845; si laureò in giurisprudenza a Padova nel 1867, rimase nello stesso Ateneo in qualità di assistente, sino al 1872, trasferendosi successivamente prima a Venezia, dove insegnò Economia Politica, poi a Modena e infine a Pisa, quale docente universitario ordinario, incarico che occupò fino alla sua morte avvenuta nel 1918.
È necessario dare uno sguardo alla società politica in cui si trovò ad operare; dopo la Rivoluzione Francese ed il periodo napoleonico, che avevano sconvolto la Francia e l’intera Europa e dopo il Congresso di Vienna del 1815, si auspicò un ritorno all’antico legame fra la Chiesa e la società civile, che l’Illuminismo aveva incominciato a distinguere.
Ma il potere civile, sostenuto dalle dottrine della sovranità nazionale, diventava sempre più autonomo dalla vita religiosa; verso la metà del secolo, il filosofo danese Soren Kirkegaard (1813-1855), ritenendo ancora possibile la cristianità, notò che questa aveva abolito il cristianesimo senza accorgersene, quindi bisognava operare affinché il cristianesimo venisse reintrodotto nella cristianità.
Il mutato rapporto fra autorità civile e autorità religiosa, spinse molti cattolici di vari Paesi d’Europa, ad organizzarsi in movimenti di attiva opposizione alla nuova realtà politica e il 20 e 21 agosto 1863, fu organizzato a Malines in Belgio, il primo Congresso Cattolico Internazionale, al quale parteciparono le varie Associazioni sorte in Europa, tranne l’Italia rappresentata solo da quattro laici e due monsignori.
Questo perché in Italia tutto fu complicato dalla “Questione Romana”, e in particolare dal potere temporale del papato su una parte del territorio italiano, rivendicato dal Regno d’Italia costituitosi nel 1862; creando così una frattura nella coscienza di molti cattolici.
I laici italiani erano aggregati in associazioni limitate alle plurisecolari confraternite, con scopi di una particolare devozione religiosa, mutuo aiuto fra soci e attuando opere di carità.
Ormai era tempo di un nuovo associazionismo cattolico e nel 1867 in occasione del terzo Congresso di Malines, la prestigiosa rivista gesuita “La Civiltà Cattolica”, incitò i cattolici italiani, a formare associazioni, coalizioni, congressi, perché “questi mezzi sono, posto lo stato presente della società, efficacissimi”, non si poteva lasciarli agli avversari del cattolicesimo che se ne avvalevano contro.
E già il 29 giugno 1867, sorse la “Società della Gioventù Cattolica Italiana”, primo nucleo della successiva “Azione Cattolica Italiana”; intanto gli eventi politici precipitarono con la breccia di Porta Pia a Roma del 29 settembre 1870, la protesta di papa Pio IX che si chiuse in Vaticano; poi nel 1871 l’Italia emise le Leggi delle Guarentigie che assicuravano gli onori sovrani al pontefice e il godimento del Vaticano; nel luglio 1871 Roma divenne capitale d’Italia.
L’11 ottobre 1874 i contrasti non erano per niente finiti e il papa con il “non expedit”, vietò ai cattolici di candidarsi o di recarsi alle urne, trasformato nel divieto assoluto (non licet) del 29 gennaio 1877.
Dopo l’Azione Cattolica, sorsero in Italia una miriade di società, pie unioni, circoli, opere sociali, con una conseguente dispersione di energie, che resero necessaria la costituzione di un organismo coordinatore nel rispetto delle singole autonomie.
Il 26 settembre 1875, durante il secondo Congresso generale dei cattolici italiani, si creò l’”Opera dei Congressi e dei Comitati cattolici”, il cui primo Presidente fu Giovanni Acquaderni, fondatore con il conte Mario Fani, dell’Azione Cattolica.
Nella scia di questa Organizzazione, il 29 dicembre 1889 durante un convegno a Padova, venne costituita l’”Unione cattolica per gli studi sociali”, il cui presidente e fondatore fu il professor Giuseppe Toniolo, il quale nel 1893, la dotò del periodico “Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie”.
Ormai si era in un periodo pieno di fermenti politici, religiosi e culturali; il pensiero marxista spostava l’attenzione sulle condizioni delle masse proletarie, denunciandone le disagiate condizioni di vita e di lavoro, inoltre in campo economico, le idee di utilitarismo e di liberismo economico, sostenevano dannoso per la stabilità, qualunque intervento che potesse influire sull’azione delle componenti macroeconomiche; senza dimenticare che era il periodo della famosa enciclica sociale “Rerum Novarum” di papa Leone XIII, con la quale la Chiesa prendeva ufficialmente posizione in merito alla situazione operaia di quel tempo.
Giuseppe Toniolo, elaborò così una sua teoria, personale, sociologica, affermante il prevalere dell’etica e dello spirito cristiano sulle dure leggi dell’economia.
Propose una soluzione del problema sociale, che rifiutava sia l’“individualismo” del sistema capitalistico, che il “collettivismo” esasperato, propagato dal socialismo, attraverso la costituzione di corporazioni di padroni e lavoratori, riconosciute dallo Stato.
Nei suoi numerosi scritti, il Toniolo propose varie soluzioni: il riposo festivo, la limitazione delle ore lavorative, la difesa della piccola proprietà, la tutela del lavoro delle donne e dei ragazzi.
Dal punto di vista religioso, Giuseppe Toniolo fu fautore di unazione più decisa dei cattolici in campo sociale, al fine di una loro determinante partecipazione all’evoluzione storica di quegli anni, da qui le sue tante fondazioni.
Dal 1894 divenne uno degli animatori del movimento della “democrazia cristiana”, le cui basi furono esposte nel cosiddetto ‘programma di Milano’, con principi e proposte per il rinnovamento in senso cristiano della società.
Nel 1897 l’Opera dei Congressi, controllava 588 Casse Rurali, 668 Società Operaie, 708 Sezioni di giovani, una forza consistente, alla cui ombra sorgevano e si sviluppavano molte iniziative di forte impegno sociale.
Fondandosi sui suoi studi di storia economica medioevale della Toscana, oppose ai marxisti l’importanza dei fattori etici e spirituali sullo sviluppo dell’economia e difese il valore economico-sociale della religione, conciliando così fede e scienza.
Nel 1908 pubblicò il “trattato di economia sociale”, opera fondamentale per l’incidenza che ebbe sul nuovo movimento sociale cattolico italiano all’inizio del Novecento, che ben presto, sviluppò il sindacalismo cattolico (detto ‘bianco’ per distinguerlo da quello diretto da ‘rossi’); i cattolici dopo la sospensione del “non expedit” parteciperanno in massa alle lezioni del 1913, ottenendo per la prima volta dopo l’Unità d’Italia, una ventina di deputati cattolici.
Oltre alla sua opera fondamentale già citata, Toniolo scrisse: “La democrazia cristiana” (1900); “Il socialismo nella storia della civiltà“ (1902); “L’odierno problema sociologico” (1905); “L’unione popolare tra i cattolici d’Italia” (1908).
Degno sposo e padre di famiglia, professore emerito e apprezzato nell’Università, dirigente e fondatore di opere sociali, scrittore fecondo di economia e sociologia, cristiano tutto d’un pezzo e fedele alla Chiesa, stimato dai pontefici del suo tempo, amico e consigliere del Beato Bartolo Longo, nella fondazione del Santuario e opere annesse di Pompei; morì fra il cordoglio generale, il 7 ottobre 1918 a Pisa.
Il 7 gennaio 1951 fu introdotta la Causa per la sua beatificazione e il 14 giugno 1971 fu emesso il decreto sulle sue virtù con il titolo di ‘venerabile’.
E' stato beatificato a Roma, Basilica San Paolo Fuori le mura, il 29 aprile 2012.
La sua memoria liturgica è stata fissata al 4 settembre, giorno del matrimonio.

PIETRO DE SAN GIACOMO, Beato



Originario di Navarra (Spagna), il Beato Pietro di San Giacomo, fu un mercedario che condusse una vita esemplare. Trovandosi in Africa nella città di Algeri liberò 150 prigionieri dalla schiavitù dei saraceni.Infine pieno di Virtù rese l'anima a Dio nell'anno 1307.
L'Ordine lo festeggia il 4 settembre.
 
 
 



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miscelania 003


Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros











Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) -  http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com

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