Caros Amigos:
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8º A N O
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OCEANO, Santo
Em Prymnesso, na Frígia, hoje Turquia, Santa ARIADNA mártir. (data incerta)
FERRÉOLO DE VIENNE, Santo
No território da Gália Vienense, hoje França, São FERRÉOLO mártir que, segundo consta, era tribuno no tempo da perseguição e se recusou a prender os cristãos: por isso, feito prisioneiro por ordem do governador, foi cruelmente flagelado e metido no cárcere; tendo-se evadido, foi novamente capturado pelos perseguidores e, decapitado, recebeu a palma do martírio. (séc. III)
EUSTÓRGIO DE MILÃO, Santo
Em Milão, na Ligúria, Itália, Santo EUSTÓRGIO bispo, cuja confissão de fé contra os erros arianos é louvada por Santo ATANÁSIO. (355)
SENÁRIO DE AVRANCHES, Santo
Em Avranches,no litoral da Bretanha Menor, hoje França, São SENÁRIO bispo. (séc. VI)
FERREÓLO DE LIMOGES, Santo
Em Limoges, na Aquitânia, França, São FERRÉOLO bispo que libertou de um iminente perigo a Marcos porta-voz do rei Quilderico, quando o povo desta cidade o queria matar. (séc. VI)
Em Gortina, na ilha de Creta, Santo EUMÉNIO bispo. (séc. VII)
Em Andlau, na Alsácia da Lotaríngia, hoje Alemanha, Santa RICARDA que era rainha mas, renunciando ao reino terreno, serviu a Deus num mosteiro por ela fundado. (895)
JOSÉ DE CUPERTINO, Santo
Em Ósimo, no Piceno, hoje nas Marcas, Itália, São JOSÉ DE CUPERTINO presbitero da Ordem dos Frades Menores Conventuais que, nas circunstâncias adversas da sua vida, resplandeceu pela pobreza, humildade e caridade para com os necessitados de Deus. (1663)
DOMINGOS TRACH, Santo
Em Nam Dinh, Tonquim, Vietname, São DOMINGOS TRACH presbitero da Ordem dos Pregadores e mártir, que, no tempo do imperador Minh Mang preferindo morrer a ter de psiar o crucifixo foi degolado e assim consumou o martírio. (1840)
DAVID OKELO e GILDO IRWA, Beatos
Em Paimol, localidade próxima da missão de Kalongo, no Uganda, os beatos DAVID OKELO e GILDO IRWA catequistas e mártires que, tendo-se espontaneamente oferecido para anunciar o Evangelho ao seu povo, foram mortos a golpes de lança pelos pagãos do lugar e assim manifestaram com o seu intrépido martírio o poder de Cristo. (1918)
In data odierna il calendario liturgico della diocesi di Saluzzo (Cn) riporta la memoria dei “Santi Costanzo e Compagni martiri”, che tale Chiesa locale venera come patroni secondari. Per meglio comprendere l'origine del culto di questi intrepidi testimoni della fede cristiana, occorre però ripercorrere brevemente la vicenda della celebre Legione Tebea, alla quale la pietà popolare ha leggendariamente arruolato i santi oggi in questione.
Al 22 settembre il nuovo Martyrologium Romanum cita così questo glorioso esercito: “A Saint-Maurice-en-Valais in Svizzera, ricordo dei Santi martiri Maurizio, Essuperio, Candido, soldati, che, come narra Sant'Eucherio di Lione, con i loro compagni della Legione Tebana e il veterano Vittore, nobilitarono la storia della Chiesa con la loro gloriosa passione, venendo uccisi per Cristo sotto l'imperatore Massimiano”. Seppur sinteticamente, sono così ben riassunte le poche certezze che danno un fondamento storico al vasto culto sviluppatosi in tutta Europa ed in particolare sulle Alpi. Secondo cronache redatte in un tempo successivo furono solo due i soldati che riuscirono a scampare al sanguinoso eccidio, ma presto iniziarono a fiorire leggende su altri soldati che trovarono rifugio in svariate località, intraprendendo una capillare opera di evangelizzazione e subendo poi anch'essi il martirio.
Se ne contano all'incirca 400, di cui quasi una sessantina solo in Piemonte, tra i quali i santi oggi in questione, agganciati all'ormai proliferante ed avvincente Legione dalla fantasia di alcuni agiografi che nulla conoscevano di certo relativamente a questi antichi martiri.
San Costanzo raggiunse la Val Maira, oggi in provincia di Cuneo, con alcuni suoi compagni tra i quali Costantino, Dalmazzo, Desiderio, Isidoro, Magno, Olimpio, Ponzio, Teodoro e Vittore. Dedicatisi alla diffusione del Vangelo tra le popolazioni locali, iniziò una persecuzione nei loro confronti, o meglio in odio alla fede cristiana, a cui in un primo tempo sopravvisse solamente Costanzo, che dovette dunque dare sepoltura ai suoi amici.
Alla seconda parte della sua avventura nella “Granda” è legata una curiosa tradizione di carattere prettamente geologico. Dal capoluogo del comune di Villar San Costanzo con una breve passeggiata si raggiunge sulla destra la costa Pragamonti ove spiccano svariete colonne sormontate da un grosso masso di pietra, da sempre popolarmente denominate “Ciciu”, cioè pupazzi. Queste formazioni rocciose, assai simili ai “Camini delle fate” della Cappadocia e a “Les demoiselles coiffées” della Durance (Francia), sono state originate dall'erosione attuata dall'acqua sul terreno argilloso: tali colonne sono infatti composte da friabile terra argillosa mista a granuli di quarzo e lamelle di mica con profondi solchi verticali, mentre massi di gneiss compatto di colore grigio scuro fungono da cappeli. L'antica leggenda locale racconta invece che un centinaio di legionari romani presero ad inseguire San Costanzo per arrestarlo, ma giunti sino a tale luogo egli maledì i loro cuori di pietra e li pietrificò trasformandoli in ciciu. Qualcuno riuscì poi comunque purtroppo a raggiungerlo ed a decapitarlo. Proprio sul luogo del martirio, fra faggi e castagni sulle pendici del monte San Bernardo, sorge ancora oggi il maestoso complesso architettonico del santuario detto di San Costanzo al Monte. Della costruzione primitiva, probabilmente risalente ai tempi dei longobardi, non restano tracce, escludendo alcune sculture databili intorno all'VIII secolo. L'attuale edificio risale a diverse epoche successive. L'erezione della prima chiesa in pietra, posta a levante e della sottostante cripta, avvenne attorno al 1190. Successivamente si pensò di aggiungere un'ulteriore costruzione, nonché l'attuale facciata barocca, a completamento dell'edificio primitivo.
Nella chiesa parrocchiale sottostante, già chiesa abbaziale benedettina dei Santi Vittore e Costanzo, Sono custoditi alcuni reperti della sua tomba, in particolare un marmo con segni vermigli e consunto dal contatto con le mani dei fedeli.
Ogni anno giunge a Villar un gran numero di devoti in occasione della festa, forse attratti anche dalla processione con i cavalieri in costume, dai caratteristici ciciu e da altre coreografiche manifestazioni.
La popolarità di cui giunse a godere questo santuario fece di San Costanzo uno dei più venerati martiri tebei, nonostante la totale assenza di certezze circa la reale identità del personaggio.
La diocesi di Saluzzo lo ha eletto quale patrono insieme con l'altro celebre soldato tebeo San Chiaffredo. Le statue dei due martiri svettano infatti ai lati dell'altar maggiore della cattedrale cittadina.
Il presupposto che San Costanzo abbia militato nella Legione Tebea gli ha simbolicamente conferito la nazionalità egiziana, fattore che ha contribuito alla diffusione del suo culto anche presso la Chiesa Copta, che venera dunque tanto San Maurizio quanto tutti quei suoi leggendari compagni il cui ricordo è tramandato in un qualche piccolo santuario d'Europa.
L'iconografia relativa a San Costanzo è solita presentarlo con tutti gli attributi tipici dei soldati tebei: la palma del martirio, la spada, lo stendardo con croce rossa in campo bianco e la Croce Mauriziana, cioè trilobata, sul petto.
.
ELIA DE MANTOVA, Beato
Appartenente al Terz'Ordine Francescano, fu eminente per spirito di preghiera e per carità verso il prossimo, che esercitò servendo gli ammalati dell'Ospedale Grande di Mantova. Morto in questa città nel 1488, ebbe sepoltura nella chiesa di S. Leonardo e sulla tomba fu eseguito col carbone il suo ritratto al naturale, che oggi non esiste più.
Elia operò miracoli in vita e dopo morte: di alcuni di essi esiste un Memoriale nell'archivio parrocchiale della sopraddetta chiesa (Due catastri ed un repertorio antichissimi, parte III, f. 87). Il Martirologio Francescano lo commemora col titolo di beato al 18 settembre; tale titolo gli viene attribuito in vari documenti mantovani.
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Desde o dia 1 de Janeiro que venho colocando aqui os meus Votos de um Bom Ano de 2016.
Como estamos no último terço do Ano, que se aproxima do seu fim velozmente, passo a desejar
Como estamos no último terço do Ano, que se aproxima do seu fim velozmente, passo a desejar
UM BOM resto do ANO DE 2016
Nº 2881 - (262 - 2016)
18 DE SETEMBRO DE 2016
SANTOS DE CADA DIA
8º A N O
LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO
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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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OCEANO, Santo
Na Nicomédia, Bitínia, hoje Izmit, na Turquia, Santo OCEANO mártir. (data incerta)
ARIADNA, Santa
ARIADNA, Santa
Em Prymnesso, na Frígia, hoje Turquia, Santa ARIADNA mártir. (data incerta)
FERRÉOLO DE VIENNE, Santo
No território da Gália Vienense, hoje França, São FERRÉOLO mártir que, segundo consta, era tribuno no tempo da perseguição e se recusou a prender os cristãos: por isso, feito prisioneiro por ordem do governador, foi cruelmente flagelado e metido no cárcere; tendo-se evadido, foi novamente capturado pelos perseguidores e, decapitado, recebeu a palma do martírio. (séc. III)
EUSTÓRGIO DE MILÃO, Santo
Em Milão, na Ligúria, Itália, Santo EUSTÓRGIO bispo, cuja confissão de fé contra os erros arianos é louvada por Santo ATANÁSIO. (355)
SENÁRIO DE AVRANCHES, Santo
Em Avranches,no litoral da Bretanha Menor, hoje França, São SENÁRIO bispo. (séc. VI)
FERREÓLO DE LIMOGES, Santo
Em Limoges, na Aquitânia, França, São FERRÉOLO bispo que libertou de um iminente perigo a Marcos porta-voz do rei Quilderico, quando o povo desta cidade o queria matar. (séc. VI)
EUMÉNIO DE GORTINA, Santo
Em Gortina, na ilha de Creta, Santo EUMÉNIO bispo. (séc. VII)
RICARDA DE ANDLAU, Santa
Em Andlau, na Alsácia da Lotaríngia, hoje Alemanha, Santa RICARDA que era rainha mas, renunciando ao reino terreno, serviu a Deus num mosteiro por ela fundado. (895)
JOSÉ DE CUPERTINO, Santo
Em Ósimo, no Piceno, hoje nas Marcas, Itália, São JOSÉ DE CUPERTINO presbitero da Ordem dos Frades Menores Conventuais que, nas circunstâncias adversas da sua vida, resplandeceu pela pobreza, humildade e caridade para com os necessitados de Deus. (1663)
DOMINGOS TRACH, Santo
Em Nam Dinh, Tonquim, Vietname, São DOMINGOS TRACH presbitero da Ordem dos Pregadores e mártir, que, no tempo do imperador Minh Mang preferindo morrer a ter de psiar o crucifixo foi degolado e assim consumou o martírio. (1840)
DAVID OKELO e GILDO IRWA, Beatos
Em Paimol, localidade próxima da missão de Kalongo, no Uganda, os beatos DAVID OKELO e GILDO IRWA catequistas e mártires que, tendo-se espontaneamente oferecido para anunciar o Evangelho ao seu povo, foram mortos a golpes de lança pelos pagãos do lugar e assim manifestaram com o seu intrépido martírio o poder de Cristo. (1918)
CARLOS ERAÑA GURUCETA, Beato
Em Ciudad Real, Espanha, o Beato CARLOS ERAÑA GURUCETA religioso da Companhia de Maria e mártir que, durante a perseguição violenta contra os sacerdotes e os religiosos foi preso pelos milicianos e fuzilado sem processo judicial. (1936)
FERNANDO GARCIA SENDRA e
JOSÉ GARCIA MÁS, Beatos
Em Em Gandia, Valência, Espanha, os beatos FERNANDO GARCIA SENDRA e JOSÉ GARCIA MÁS presbiteros e mártires que, durante a mesma perseguição confirmaram com o seu sangue a fidelidade ao Senhor. (1936)
AMBRÓSIO (Salvador Chuliá Ferrandis), VALENTIM (Vicente Jaunzarás Gómez), FRANCISCO (Justo Lerma Martinez),
RECAREDO (José López Mora) e
MODESTO (Vicente Gay Zarzo), Beatos
Em Monserrat, Valência, Espanha, os beatos AMBRÓSIO (Salvador Chuliá Ferrandis) e VALENTIM (Vicente Jaunzarás Gómez), presbiteros e FRANCISCO (Justo Lerma Martinez), RECAREDO (José López Mora) e MODESTO (Vicente Gay Zarzo) todos eles religiosos da Congregação dos Terciários Capuchinhos de Nossa Senhora das Dores, que, na mesma perseguição, foram coroados de glória pelo testemunho de Cristo. (1936)
SALVADOR FERNÁNDEZ PÉREZ, Beato
Em Paracuellos del Jarama, Madrid, Espanha, o beato SALVADOR FERNÁNDEZ PÉREZ presbitero da Sociedade Salesiana e mártir. (1936)
JOSÉ KUT, Beato
No campo de concentração de Dachau, Munique,. Baviera, Alemanha, o Beato JOSÉ KUT presbitero e mártir, natural da Polónia que durante a guerra foi encerrado no terrivel cárcere por causa da sua fé cristã e, depois de cruéis tormentos, foi ao encontro do Senhor. (1942)
Em Ciudad Real, Espanha, o Beato CARLOS ERAÑA GURUCETA religioso da Companhia de Maria e mártir que, durante a perseguição violenta contra os sacerdotes e os religiosos foi preso pelos milicianos e fuzilado sem processo judicial. (1936)
FERNANDO GARCIA SENDRA e
JOSÉ GARCIA MÁS, Beatos
Em Em Gandia, Valência, Espanha, os beatos FERNANDO GARCIA SENDRA e JOSÉ GARCIA MÁS presbiteros e mártires que, durante a mesma perseguição confirmaram com o seu sangue a fidelidade ao Senhor. (1936)
AMBRÓSIO (Salvador Chuliá Ferrandis), VALENTIM (Vicente Jaunzarás Gómez), FRANCISCO (Justo Lerma Martinez),
RECAREDO (José López Mora) e
MODESTO (Vicente Gay Zarzo), Beatos
Em Monserrat, Valência, Espanha, os beatos AMBRÓSIO (Salvador Chuliá Ferrandis) e VALENTIM (Vicente Jaunzarás Gómez), presbiteros e FRANCISCO (Justo Lerma Martinez), RECAREDO (José López Mora) e MODESTO (Vicente Gay Zarzo) todos eles religiosos da Congregação dos Terciários Capuchinhos de Nossa Senhora das Dores, que, na mesma perseguição, foram coroados de glória pelo testemunho de Cristo. (1936)
SALVADOR FERNÁNDEZ PÉREZ, Beato
Em Paracuellos del Jarama, Madrid, Espanha, o beato SALVADOR FERNÁNDEZ PÉREZ presbitero da Sociedade Salesiana e mártir. (1936)
JOSÉ KUT, Beato
No campo de concentração de Dachau, Munique,. Baviera, Alemanha, o Beato JOSÉ KUT presbitero e mártir, natural da Polónia que durante a guerra foi encerrado no terrivel cárcere por causa da sua fé cristã e, depois de cruéis tormentos, foi ao encontro do Senhor. (1942)
... E AINDA ...
COSTANZO e companheiros Maurizio, Essuperio, Cândido, Santos
In data odierna il calendario liturgico della diocesi di Saluzzo (Cn) riporta la memoria dei “Santi Costanzo e Compagni martiri”, che tale Chiesa locale venera come patroni secondari. Per meglio comprendere l'origine del culto di questi intrepidi testimoni della fede cristiana, occorre però ripercorrere brevemente la vicenda della celebre Legione Tebea, alla quale la pietà popolare ha leggendariamente arruolato i santi oggi in questione.
Al 22 settembre il nuovo Martyrologium Romanum cita così questo glorioso esercito: “A Saint-Maurice-en-Valais in Svizzera, ricordo dei Santi martiri Maurizio, Essuperio, Candido, soldati, che, come narra Sant'Eucherio di Lione, con i loro compagni della Legione Tebana e il veterano Vittore, nobilitarono la storia della Chiesa con la loro gloriosa passione, venendo uccisi per Cristo sotto l'imperatore Massimiano”. Seppur sinteticamente, sono così ben riassunte le poche certezze che danno un fondamento storico al vasto culto sviluppatosi in tutta Europa ed in particolare sulle Alpi. Secondo cronache redatte in un tempo successivo furono solo due i soldati che riuscirono a scampare al sanguinoso eccidio, ma presto iniziarono a fiorire leggende su altri soldati che trovarono rifugio in svariate località, intraprendendo una capillare opera di evangelizzazione e subendo poi anch'essi il martirio.
Se ne contano all'incirca 400, di cui quasi una sessantina solo in Piemonte, tra i quali i santi oggi in questione, agganciati all'ormai proliferante ed avvincente Legione dalla fantasia di alcuni agiografi che nulla conoscevano di certo relativamente a questi antichi martiri.
San Costanzo raggiunse la Val Maira, oggi in provincia di Cuneo, con alcuni suoi compagni tra i quali Costantino, Dalmazzo, Desiderio, Isidoro, Magno, Olimpio, Ponzio, Teodoro e Vittore. Dedicatisi alla diffusione del Vangelo tra le popolazioni locali, iniziò una persecuzione nei loro confronti, o meglio in odio alla fede cristiana, a cui in un primo tempo sopravvisse solamente Costanzo, che dovette dunque dare sepoltura ai suoi amici.
Alla seconda parte della sua avventura nella “Granda” è legata una curiosa tradizione di carattere prettamente geologico. Dal capoluogo del comune di Villar San Costanzo con una breve passeggiata si raggiunge sulla destra la costa Pragamonti ove spiccano svariete colonne sormontate da un grosso masso di pietra, da sempre popolarmente denominate “Ciciu”, cioè pupazzi. Queste formazioni rocciose, assai simili ai “Camini delle fate” della Cappadocia e a “Les demoiselles coiffées” della Durance (Francia), sono state originate dall'erosione attuata dall'acqua sul terreno argilloso: tali colonne sono infatti composte da friabile terra argillosa mista a granuli di quarzo e lamelle di mica con profondi solchi verticali, mentre massi di gneiss compatto di colore grigio scuro fungono da cappeli. L'antica leggenda locale racconta invece che un centinaio di legionari romani presero ad inseguire San Costanzo per arrestarlo, ma giunti sino a tale luogo egli maledì i loro cuori di pietra e li pietrificò trasformandoli in ciciu. Qualcuno riuscì poi comunque purtroppo a raggiungerlo ed a decapitarlo. Proprio sul luogo del martirio, fra faggi e castagni sulle pendici del monte San Bernardo, sorge ancora oggi il maestoso complesso architettonico del santuario detto di San Costanzo al Monte. Della costruzione primitiva, probabilmente risalente ai tempi dei longobardi, non restano tracce, escludendo alcune sculture databili intorno all'VIII secolo. L'attuale edificio risale a diverse epoche successive. L'erezione della prima chiesa in pietra, posta a levante e della sottostante cripta, avvenne attorno al 1190. Successivamente si pensò di aggiungere un'ulteriore costruzione, nonché l'attuale facciata barocca, a completamento dell'edificio primitivo.
Nella chiesa parrocchiale sottostante, già chiesa abbaziale benedettina dei Santi Vittore e Costanzo, Sono custoditi alcuni reperti della sua tomba, in particolare un marmo con segni vermigli e consunto dal contatto con le mani dei fedeli.
Ogni anno giunge a Villar un gran numero di devoti in occasione della festa, forse attratti anche dalla processione con i cavalieri in costume, dai caratteristici ciciu e da altre coreografiche manifestazioni.
La popolarità di cui giunse a godere questo santuario fece di San Costanzo uno dei più venerati martiri tebei, nonostante la totale assenza di certezze circa la reale identità del personaggio.
La diocesi di Saluzzo lo ha eletto quale patrono insieme con l'altro celebre soldato tebeo San Chiaffredo. Le statue dei due martiri svettano infatti ai lati dell'altar maggiore della cattedrale cittadina.
Il presupposto che San Costanzo abbia militato nella Legione Tebea gli ha simbolicamente conferito la nazionalità egiziana, fattore che ha contribuito alla diffusione del suo culto anche presso la Chiesa Copta, che venera dunque tanto San Maurizio quanto tutti quei suoi leggendari compagni il cui ricordo è tramandato in un qualche piccolo santuario d'Europa.
L'iconografia relativa a San Costanzo è solita presentarlo con tutti gli attributi tipici dei soldati tebei: la palma del martirio, la spada, lo stendardo con croce rossa in campo bianco e la Croce Mauriziana, cioè trilobata, sul petto.
.
ELIA DE MANTOVA, Beato
Appartenente al Terz'Ordine Francescano, fu eminente per spirito di preghiera e per carità verso il prossimo, che esercitò servendo gli ammalati dell'Ospedale Grande di Mantova. Morto in questa città nel 1488, ebbe sepoltura nella chiesa di S. Leonardo e sulla tomba fu eseguito col carbone il suo ritratto al naturale, che oggi non esiste più.
Elia operò miracoli in vita e dopo morte: di alcuni di essi esiste un Memoriale nell'archivio parrocchiale della sopraddetta chiesa (Due catastri ed un repertorio antichissimi, parte III, f. 87). Il Martirologio Francescano lo commemora col titolo di beato al 18 settembre; tale titolo gli viene attribuito in vari documenti mantovani.
IRENE e SOFIA e filhas
FÉ, ESPERANÇA e CARIDADE, Santas
I Sinassari bizantini e i Menei commemorano al 17 o 18 settembre le due
sante donne Sofia e Irene senza alcuna precisazione su di esse,
sull'epoca e il luogo in cui vissero. Essendo la loro memoria
direttamente collegata alla precedente, che commemora i "martiri"
Eraclide e Mirone vescovi di Tamasos di Cipro, si può legittimamente
concludere che, nello spirito dei sinassaristi, Dofia e Irene erano
considerate anch'esse come martiri. Cosa, peraltro, che risulta
dall'annuncio e dal distico con cui le annunciano i Menei. Nel distico,
poi, si fa allusione alla loro decapitazione.
In Occidente, C. Baronio fu il primo ad introdurre il culto di Sofia e Irene con la qualifica di martiri, nel Martirologio Romanoi, al 18 settembre.
I Bollandisti, nel commento al Martirologio Romano, fanno notare che a Costantinopoli, nella chiesa di Santa Sofia, era annessa, come una delle dipendenze, la chiesa di S. Irene.
Non è inutile sottolineare anche che, sempre al 17 settembre, nei Sinassari bizantini sono commemorate s. Sofia e le sue figlie, Fede, Speranza e Carità.
In Occidente, C. Baronio fu il primo ad introdurre il culto di Sofia e Irene con la qualifica di martiri, nel Martirologio Romanoi, al 18 settembre.
I Bollandisti, nel commento al Martirologio Romano, fanno notare che a Costantinopoli, nella chiesa di Santa Sofia, era annessa, come una delle dipendenze, la chiesa di S. Irene.
Non è inutile sottolineare anche che, sempre al 17 settembre, nei Sinassari bizantini sono commemorate s. Sofia e le sue figlie, Fede, Speranza e Carità.
ESTEVÃO PINA, Beato
Uomo di grandissima santità, il mercedario Beato
Stefano Pina, faceva parte del convento di Santa Maria in Arguines
(Spagna). Nel tempo in cui imperversava la peste egli si mise al
servizio di tutti quei poveri colpiti dalla mortale malattia e con
grande carità li soccorreva fisicamente e spiritualmente. Contagiato lui
stesso e ritiratosi nel suo convento, il 18 settembre 1317 nell'ora
della morte fu onorato dall'apparizione di San Raffaele Arcangelo in
abiti mercedari, che lo consolò e gli amministrò il viatico.
L'Ordine lo commemora il 18 settembre
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Local onde se processa este blogue, na cidade do Porto
Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
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Textos recolhidos
In
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
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Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) - http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com
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