terça-feira, 6 de setembro de 2016

Nº 2869 - (250 - 2016) - SANTOS DE CADA DIA - 6 DE SETEMBRO DE 2016 - OITAVO ANO

Caros Amigos:





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Desde o dia 1 de Janeiro que venho colocando aqui os meus Votos de um Bom Ano de 2016.
Como estamos no último terço do Ano, que se aproxima do seu fim velozmente, passo a desejar

UM BOM resto do ANO DE 2016

Nº 2869 -  (250 - 2016) 

6 DE SETEMBRO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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ZACARIAS, Santo

 

Comemoração de São ZACARIAS profeta, que vaticinou o regresso do povo no exílio à terra prometida e anunciou a vinda de um rei pacifico, que Cristo Senhor admiravelmente cumpriu na sua entrada triunfal na Cidade Santa de Jerusalém.



ONESÍFORO, Santo
 

Comemoração de Santo ONESÍFORO que muitas vezes reconfortou São PAULO em Éfeso e não se envergonhou das suas cadeias, mas ao contrário, quando chegou a Roma, o procurou solicitamente até o encontrar.


DONACIANO, PRESÍDIO, MANSUETO, GERMANO e FÚSCULO e ainda, LETO, Santos




Comemoração dos santos mártires DONACIANO, PRESÍDIO, MANSUETO, GERMANO e FÚSCULO bispos na África Setentrional que, durante a perseguição dos Vândalos, por ordem do rei ariano Hunerico, foram duramente espancados e depois exilados por terem defendido a verdade católica. Com eles se comemora também LETO bispo de Nepta, na Bizacena, actualmente na Tunísia, homem corajoso e de grande cultura que, depois de um longo período de sórdido cativeiro, foi queimado vivo. (séc. V)

 
ELEUTÉRIO DE SPOLETO, Santo

         

Em Spoleto, na Úmbria, Itália, Santo ELEUTÉRIO abade que é louvado pelo papa São GREGÓRIO MAGNO pela sua exímia simplicidade e compunção de espírito. (séc. VI)



CANOALDO DE LAON, Santo



Em Laon, na Gália hoje França, São CANOALDO bispo, discípulo de São COLUMBANO que foi o seu único auxiliar no ermo de Bregenz. (632)

BEGA DE CUMBERLAND, Santa



  
No litoral de Cumberland, Inglaterra, numa cidade depois chamada com o seu nome, Santa BEGA monja. (660)


MAGNO DE FUSSEN, Santo

  

No mosteiro de Fussen, Baviera, Alemanha, São MAGNO abade. (séc. VIII)
 
BELTRANDO DE GARRIGUES, Beato




No mosteiro cisterciense de La Bouchet, próximo de Orange, na Provença, França, a comemoração do Beato BELTRANDO DE GARRIGUES presbitero um dos primeiros discípulos de São DOMINGOS que procurou sempre imitar o exemplo do seu mestre. (1236)


DIOGO LLORCA LÁPIS, Beato


 

Em Gata de Gorgos, Alicante, Espanha, o Beato DIOGO LLORCA LLÓPIS presbitero e mártir que, durante a perseguição contra a Igreja mereceu alcançar a recompensa celeste. (1936)

PASCOAL TORRES LLORET, Beato

 

Em Carcaixent, Valência, Espanha, o Beato PASCOAL TORRES LLORET mártir pai de família que, levando a cruz de Cristo, mereceu alcançar a recompensa celeste. (1936)


VIDAL RUIZ VALEJO, Beato

 
Em Gijón, Astúrias, Espanha, o Beato VIDAL RUIZ VALEJO presbitero da Ordem de Santo Agostinho e mártir. (1936)


MIGUEL CZARTORYSKI, Beato



Em Varsóvia, Polónia, o Beato MIGUEL CZARTORYSKI, presbitero da Ordem dos Pregadores e mártir que, depois de invasão da Polónia pelos inimigos de Cristo, por não abdicar da fé foi fuzilado junto da igreja do lugar. (1944)


 ... E AINDA  ...

ANASTÁSIO GARZON GONZALEZ, Beato



Nacque a Madrigal de las Altas Torres, in provincia di Avila, il 7 settembre 1908 e fu battezzato poco dopo. Mentre era allievo delle Scuole Professionali salesiane di Madrid, sentì la vocazione religiosa e ottenne di fare il Noviziato a Carabanchel Alto (Madrid), dove emise i voti il 15 agosto 1929 come coadiutore. Per il buono spirito che lo animava e le attitudini alla meccanica, venne inviato in Italia a completare la formazione tecnica e religiosa. Dopo il ritorno in patria ebbe l’incarico del laboratorio di meccanica nel collegio di Madrid.
Qui lo sorprese la rivoluzione del 1936. Dopo alterne vicende, riconosciuto come religioso, fu definitivamente imprigionato il 6 settembre e condotto alla fucilazione.
Beatificato il 28 ottobre 2007.

CONSOLATA DE RÉGGIIO EMÍLIA, Santa

 

Santa Consolata martire, venerata a Reggio Emilia, è stata spesso confusa oppure identificata con l’altra santa omonima di Genova, venerata però il 5 dicembre.
Non ci sono punti di contatto fra le due sante, vissute secondo le leggende, in epoche diverse, in luoghi diversi e morte una martire e l’altra no.
Per quanto riguarda la santa Consolata, oggetto di queste poche note, ella è menzionata nel “Catalogus Generalis” del Ferrari, alla pag. 576, edito a Venezia nel 1613.
Lo studioso agiografo, afferma che ai suoi tempi, cioè all’inizio del XVII secolo, era venerata il 6 settembre, santa Consolata martire, sia nella cattedrale di Reggio Emilia, sia in una chiesa della diocesi, a lei dedicata.
Lo studioso aggiungeva, che non era riuscito a conoscere, né il suo luogo d’origine, né il tempo del martirio; l’ipotesi era che si trattasse di una martire del periodo delle persecuzioni contro i cristiani, le cui reliquie siano state traslate, come quelle di tanti altri martiri, dalle catacombe in varie zone d’Italia, per salvarle dalle distruzioni e profanazioni dei barbari, arrivati fino a Roma; e che in seguito ebbero culto locale, a volte credendoli originari del luogo.
Lo stesso agiografo Ferrari, quando dopo dodici anni, nel 1625, ristampò il suo “Catalogus Generalis”, in edizione aggiornata e corretta, non inserì più il nome di santa Consolata; del resto gli stessi scrittori di Reggio Emilia, sia antichi che moderni non parlano di lei.


EVA DE DREUX, Santa



Sant’Eva (in francese Ève) è una vergine martire venerata a Dreux di cui è Patrona (città della Francia settentrionale, dipart. Eure et Loir sulla Blaise), di lei si sa solo quello che la tradizione ha rimandato e cioè il suo martirio, che avvenne con ogni probabilità in una delle persecuzioni dei primi secoli del cristianesimo.
Per il resto non sappiamo quando e come visse, non sappiamo chi fu, ma certamente innamorata del suo Gesù, per il quale affrontò il martirio, come altre decine di migliaia di cristiani, uomini, donne e anche fanciulli, in quel triste e pure tanto glorioso periodo dell’avvento del Cristianesimo, nel vasto Impero Romano.
La Rivoluzione Francese alla fine del Settecento, fece scomparire una cappella eretta nel 1653 e dedicata a sant’Eva ed anche una croce più antica, che era stata posta, secondo la tradizione sul luogo del martirio.
La chiesa di S. Pietro a Dreux conserva alcune sue reliquie e dal 1946 la sua festa in città, che ricorre il 6 settembre, è celebrata con il rito doppio di prima classe con ottava, cioè con solennità e per gli otto giorni successivi.

Il nome Eva deriva dall’ebraico Hauuâh o Héva, che significa “madre dei viventi”; nei Calendari vi sono quattro sante con questo nome, compresa Eva la progenitrice, venerate in giorni diversi


EVURZIO DE ORLEÃES, Santo


A Orléans nella gallia lugdunense, ora in Francia, sant’Evurzio, vescovo

FRONTINIANO DE CARCASSONNE, Santo



Le vicende della vita di San Frontiniano non sono del tutto documentabili storicamente e sono note attraverso il contenuto di un antica officiatura liturgica. Secondo il racconto riportato nelle letture, Frontiniano, vissuto nel IV secolo, era originario della cittadina francese di Carcassonne e, dopo aver compiuto degli studi, venne ordinato diacono. Con un compagno di nome Cassiano, intraprese un viaggio verso Roma per pellegrinare alla tomba degli apostoli, durante il percorso si verificano diversi prodigi. Frontiniano restituisce la vista ad un cieco, la parola ad un muto, attraversa il Rodano su di un relitto che miracolosamente fa riemergere dalle acque e ad Alba, in Piemonte, sulla strada del ritorno, scaccia il demonio da una nobile fanciulla della città. I genitori della giovane, grati per il prodigio operato in loro favore, si convertono al cristianesimo e si fanno battezzare dal santo. Il prefetto della città fece arrestare Frontiniano e lo condannò alla decapitazione, sentenza eseguita fuori le mura della città, il 23 ottobre del 311. Sul luogo del martirio, lungo la strada per Roddi nei pressi di una necropoli, sorse poi una celebre abbazia benedettina che venne intitolata al santo. Quest’ultimo dato cultuale sembra, in definitiva, l’unica notizia certa di tutto questo racconto, costruito attraverso l’assemblaggio di alcuni topoi agiografici che rendono difficile giungere alla vera storia del santo. L’abbazia conservava anche le reliquie del santo titolare che, nel corso del XV secolo furono traslate nella cattedrale all’interno delle mura, per opera del vescovo Alerino. Nelle visite pastorali del XVI secolo, è ancora ricordata la consuetudine, da parte delle donne albesi, di portare i bambini malati presso la chiesa del santo, dopo aver percorso il suo perimetro per nove volte, entravano e deponevano i fanciulli sull’altare ove erano un tempo custoditi i resti del santo e ne imploravano il soccorso. Questa pratica, guardata con sospetto dalle autorità ecclesiastiche per timore che degenerasse in superstizione, era sicuramente di antica origine, anche se non è possibile conoscere il motivo per cui il santo era ritenuto speciale protettore dei bambini. San Frontiniano, oltre ad essere uno dei santi protettori di Alba, è anche patrono di Sinio; ben tre sono le date in cui egli viene ricordato: il 23 ottobre, anniversario del martirio, il 6 settembre, giorno in cui il suo nome è riportato negli Acta Sanctorum, ed il 27 di aprile, quando la diocesi albese celebra la memoria della traslazione delle sue reliquie. Nell’iconografia egli è raffigurato con la dalmatica, veste propria del suo ministero diagonale, la spada e la palma simbolo del martirio. 


IMPÉRIA DE VIEENE  - POITIERS, Santa

Imperia è commemorata a Mauprevoir (Vienne, diocesi di Poitiers) e nel Proprio della diocesi di Poitiers al 6 sett. Di lei non si conosce nulla se non le manifestazioni del suo culto, risalente al sec. XII, nel Limosino. Nella Gallia christ. è narrato il seppellimento di un abate di S. Agostino di Limoges il 6 sett. 1184, nel giorno della festa di s. Imperia, vergine. Anche Labbe riferisce alcune testi­monianze che legano il culto di Imperia all'abbazia di Charroux, il cui abate era signore della parrocchia di Mauprevoir


LIBERATO DE LORO PICENO, Santo



Il primo tra gli storici francescani che esplicitamente ha tramandato notizie sulla vita di Liberato da Loro è stato fr. Mariano da Firenze, autore dello scomparso Fasciculus Chronicarum Ordinis Fratrum Minorum, manoscritto compilato sul finire del XV sec. Dalla penna dell’autore fiorentino sappiamo unicamente che ... Liberato un tempo fu signore di Loro, ma rinunziando al titolo, alle ricchezze ed alla nobiltà terrena, divenne frate minore e fu tanto chiaro per virtù e miracoli, che il detto luogo (di Brunforte), cambiando il nome proprio, cominciò a chiamarsi San Liberato ... .
Diversi documenti d’archivio consentono oggi di poter sostenere che fr. Mariano facesse riferimento alla famiglia di Rinaldo e di Gualtiero da Loro (Loro Piceno in prov. di Mc, diocesi di Fermo), sebbene dopo il 1227 potessero fregiarsi del titolo di signori di Loro anche Fildesmido da Mogliano, Baligano, Giberto e Corrado da Falerone.
L’entrata nell’ordine avvenne probabilmente durante il quarto viaggio di Francesco nelle Marche. Dal Celano e dal Wadding è noto infatti che il poverello, dopo aver predicato agli uccelli nei pressi di Bevagna, attraversò l’Appennino, passò per la città di Macerata e raggiunse Ascoli dove, predicando in piazza, convertì e ricevette nell’ordine 30 persone tra laici e chierici. Sulla via del ritorno, diretto a Camerino, Francesco giunse nei pressi di Sarnano, dove predicò a Roccabruna e ricevette nell’ordine un ricco e gentile cavaliere (Fioretti: cap. 37) ed il pensiero dei devoti non può che soffermarsi su Liberato da Loro; purtroppo il silenzio di fr. Ugolino da Montegiorgio, autore degli Actus b. Francisci et sociorum eius, unitamente a quello dei documenti, non ci consente di poterlo sostenere con ragionevole certezza. Alla scarsissime notizie sulla vita di Liberato da Loro si contrappone un’eccezionale fama di santità: ritenuto modello di perfetta osservanza della regola e del testamento di s. Francesco, i seguaci del poverello, appartenenti alla corrente degli Zelanti e degli Spirituali, che a seguito delle persecuzioni del ministro generale fr. Crescenzio da Iesi furono costretti a rifugiarsi negli eremi delle Marche, conservarono le sue spoglie mortali in una cappellina di proprietà dei signori di Brunforte, promulgandone il culto e la memoria. Liberato da Loro, identificato con il santo Anonimo di cui parlano i Fioretti di s. Francesco (cap. 47), morì nell’eremo di Soffiano dopo aver ricevuto il conforto della Madonna e di tre sante Vergini che gli apparvero insieme ad una moltitudine di angeli. Questo accadde circa un secolo prima che fr. Ugolino iniziasse la compilazione degli Actus, per cui deve ritenersi credibile la data indicata dal Wadding, il 1234.
Nel 1280, il capitolo provinciale dei frati Minori iniziò, a seguito della bolla Exiti qui seminat (1279), emanata da papa Niccolò III, a perseguire e ad arrestare quei religiosi che contestavano l’atteggiamento dei superiori favorevoli ai benefici concessi all’ordine da papa Gregorio X con il breve Voluntariae paupertatis (1274), che dava facoltà ai frati Minori di alienare le cose d’uso dell’ordine. Provvedimento che feriva la regola dell’assoluta povertà, sposata da s. Francesco. Attorno al 1282 i compagni di Liberato da Loro abbandonarono Soffiano, probabilmente per sottrarsi alle persecuzioni dell’ordine, ed accettarono la protezione di Rinaldo il Giovane, di Gualtiero e di Ottaviano: i signori di Brunforte ricordati nei Fioretti (cap.46), che in quegli anni erano in guerra con gli ex vassalli di Sarnano, costituitisi in comunanza per volere della Santa Sede fin dal 1265. I frati accettarono pertanto di trasferirsi in un romitorio situato nelle vicinanze della Rocca di Colonnalto, in quel tempo dimora dei signori di Brunforte. Lasciando Soffiano, i frati portarono a loro seguito i corpi di s. Liberato (il santo Anonimo dei Fioretti) e di fr. Umile. Alla traslazione, raccontano i Fioretti, sopravvisse fr. Pacifico, fratello di fr. Umile, entrato nell’ordine dopo la morte di s. Francesco. Morto in concetto di santità, fr. Pacifico venne successivamente sepolto assieme a s. Liberato ed al b. Umile. Nel 1294 i compagni di Liberato aderirono alla riforma dell’ordine promossa da Angelo Clareno, inizialmente approvata da papa Celestino V, tramandando il ricordo dei santi vissuti a Soffiano a fr. Ugolino, l’autore degli Actus, l’originale latino dei Fioretti di s. Francesco. Secondo le testimonianze di p. Giannantonio Damiani da Monte Ciccardo e di Francesco Gonzaga, nel XV sec., un papa, visti i numerosi i miracoli che periodicamente si manifestavano presso la tomba del santo, concesse ab ore che il b. Liberato potesse essere venerato con il titolo di santo. Questo però è quanto tramandato dalla tradizione, nella realtà il papa, probabilmente Pio II (Enea Silvio Piccolomini già vescovo di Fermo nella cui diocesi si trova Loro), conoscendo la fama di santità di Liberato, concesse che la località di Brunforte potesse mutare il nome in San Liberato.
Nel 1697 la Sacra Congregazione dei Riti, ritenendo che dietro la persona di Liberato da Loro potesse celarsi fr. Liberato da Macerata (il compagno di Angelo Clareno, scomunicato da Bonifacio VIII perché ritenuto il fondatore della setta dei fraticelli), ordinò il sequestro delle immagini che lo ritraevano giacente malato assieme a cori di angeli e con la Vergine Maria che gli somministrava del cibo, così come narrano i Fioretti (cap.47). L’equivoco venne chiarito da Benedetto XIV (Prospero Lambertini), allora avvocato concistoriale della Sacra Congregazione; il 2 settembre 1713, dalla basilica di s. Maria Maggiore in Roma, papa Clemente XI approvò ab immemorabili il culto di Liberato da Loro. Nel 1797 i frati Minori delle Marche ne promossero la causa di canonizzazione: purtroppo per l’ingerenza di alcune nobili famiglie, che ne rivendicavano la discendenza, e per l’ambizione dello storico ginesino Telesforo Benigni vennero falsificati alcuni documenti, fatto che indusse la Sacra Congregazione a voler vederci chiaro e a non esprimere alcun parere in merito. Della canonizzazione di Liberato da Loro non si parlò più. Nel 1868 d. Francesco Barbarossa di Monte san Pietrangeli, priore di Loro, e la curia generalizia dei frati Minori si adoperarono per la riapertura della causa di s. Liberato. Il 26 settembre, dietro richiesta del card. Filippo De Angelis, arcivescovo di Fermo, e del Ministro Generale, la Chiesa fermana e l’ordine ottennero congiuntamente il riconoscimento della Messa e dell’Ufficio in onore del santo. La sentenza, approvata da papa Pio IX, attribuiva a Liberato da Loro le virtù proprie del santo Anonimo di Soffiano, ricordato dagli autori francescani, e gli riconosceva l’aver professato in grado eroico la fede in Cristo fino al martirio bianco, conseguente alla vita penitente: circa un secolo prima tutto ciò sarebbe stato sufficiente per concludere positivamente la causa di canonizzazione. L’ordine dei frati Minori, la diocesi di Fermo e quella di Camerino celebrano la sua festa il 6 settembre.
SCIATH de FERT SCÉTHA - IRLANDA, Santa

 Sciath, che si pensa figlia di Méch e Ethne, è legata a Fert Scétha (adesso Ardskeagh presso Rath Luirc nella contea di Cork). La sua festa cade il 6 sett. nei Martirologi di Oengus, Tallaght, Gorman, del Donegal e nel Kalendarium Drummondiense. A questa data nel Martirologio di Tallaght, vi è una menzione esplicita ca. il trasferimento delle sue reliquie a Tallaght, e ciò spiegherebbe il motivo per cui Sciath è una delle vergini irlandesi invocate nella litania incorporata nell'Ordinarium Missae del Messale di Stowe (VIII-IX sec).
Essa è anche esplicitamente ricordata il 1° genn. nei Martirologi di Tallaght e del Donegal, data nella quale solo il nudum nomen Sciath figura nel Martirologio di Gorman.
Non si può determinare con sicurezza in quale periodo visse, ma secondo l'evidenza genealogica, dovrebbe essere nella prima metà del VII secolo


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miscelania 003


Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros











Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) -  http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com

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