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8º A N O
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MAURÍCIO, EXUPÉRIO, CÂNDIDO e VÍTOR, e também muitos soldados da Legião Tebana, Santos
Em Agaune, no território de Valais, na Helvécia, hoje Saint-Maurice, na Suiça, os santos mártires MAURÍCIO, EXUPÉRIO e CÂNDIDO soldados como narra Santo EUQUÉRIO de Lião; juntamente com os companheiros da LEGIÃO TEBANA e o veterano VÍTOR mortos por Cristo no tempo do imperador Maximiano honraram a Igreja com a sua gloriosa paixão. (302)
BASILA DE ROMA, Santa
Em Levroux, Bourges, Aquitânia, França, São SILVANO eremita. (séc. V)
FLORÊNCIO DE POITIERS, Santo
No monte Glonna, junto ao rio Loire, Poitiers, na Gália hoje França, São FLORÊNCIO presbitero. (séc. VI)
LAUTO ou LAUDO DE COUTANCES, Santo
No território de Coutances, França, São LAUTO ou LAUDO bispo. (549)
Em Laon, na Nêustria, França, Santa SALABERGA abadessa que, segundo se narra, foi curada da cegueira e conduzida ao serviço de Deus por São COLUMBANO. (664)
Em Ratisbona, Baviera, Alemanha, Santo EMERAMO bispo que sofreu o martírio pela fé em Cristo. (690)
OTÃO DE FRISINGA, Beato
No mosteiro cisterciense de Morimond, França, o passamento do Beato OTÃO bispo de Freising que morreu com o hábito monástico que nunca deixou durante o episcopado. (1158)
INÁCIO DE SANTHIÁ
(Lourenço Maurício Belvisótti), Santo
Em Turim, Piemonte,. Itália, Santo INÁCIO DE SANTHIÁ (Lourenço Maurício Belvisótti) presbitero da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos muito assíduo na audição de confissões e na assistência aos enfermos. (1770)
JOSÉ MARCHANDON, Beato
Ao largo de Rochefort, França, o Beato JOSÉ MARCHANDON presbitero e mártir que, durante a revolução francesa, por causa do seu sacerdócio foi encarcerado numa sórdida galera, onde morreu consumido pela fome e as enfermidades e foi ao encontro do Pai. (1794)
Il Beato Alfonso da Cusco, fu mercedario laico converso del convento di San Giovanni in Laterano di Arequipa in Perù. Condusse una vita di grande santità e famoso per i miracoli compiuti, nel giorno da lui predetto ricco di meriti volò al regno dei cieli.
L'Ordine lo festeggia il 22 settembre .
FORTUNATO DE LONATE POZZOLO, Beato
Di San Fortunato, le cui ossa riposano dal 22 settembre 1950 nella Chiesa Parrocchiale di Lonate Pozzolo (VA), località di cui è patrono insieme a Sant'Ambrogio, non si hanno notizie certe. L'unica notizia sicura è che apparteneva alla Legione Tebea. Questa legione era formata da 6666 soldati, di origine egiziana, al comando di san Maurizio. La legione prestava servizio di solito ai confini orientali dell'impero, ma l'imperatore Diocleziano richiamò a Roma la legione perchè si erano sollevati i Bagaudi della Gallia, ed egli la mandò in aiuto di Massimiano, suo socio nell'impero, affinché li debellasse tali nemici. Massimiano accordò qualche giorno di riposo alla Legione per riposarsi dalle fatiche di un cammino così penoso, ed essa si accampò ad Ottoduro, oggi Martinac nel Vallese. Qui però la legione ricevette un ordine imperiale al quale non volle obbedire.
Due sono le versioni. Secondo alcunil'imperatore ordinò ai legionari di giurare fedeltà all'impero sull‚altare di Giove; altri invece raccontano che alla legione fu chiesto di scovare i cristiani che si nascondevano nella zona. I soldati, che erano quasi tutti cristiani, si rifiutarono di obbedire e l‚Imperatore diede ordine che la legione fosse decimata, cioè che fosse ucciso un soldato ogni dieci. Né la prima né la seconda decimazione fecero cambiare idea ai soldati. Allora Massimiano ordinò lo sterminio completo della Legione, al quale sopravvissero pochissimi uomini: tra questi Alessandro, Cassio, Severino, Secondo e Licinio che ripararono in Italia, e forse tra questi c'era anche san Fortunato. Secondo alcune fonti Fortunato venne successivamente arrestato e quindi martirizzato sotto Diocleziano; secondo la tradizione fu gettato nudo in un fiume ghiacciato assieme ad altri compagni.
Il Corpo di S. Fortunato venne sepolto a Roma nel Cimitero di Santa Priscilla, fuori di Porta Salaria.
Avvenuta verso la fine del 1600 la ricostruzione della Chiesa di Turbigo (MI), per interessamento degli Agostiniani Scalzi, essendo nel 1605 divenuto papa Paolo V della famiglia Borghese, dietro richiesta di donna Ortensia di Santacroce, moglie di Francesco Borghese fratello del Papa, Paolo V con regolare Bolla in data 9 Gennaio 1614 concedeva alla Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta di Turbigo i Corpi di S. Fortunato Martire, di S. Felicita Martire ed altri tre Corpi di Martiri che vennero cosi trasferiti a Turbigo dove, due anni dopo, il 29 Ottobre 1616, il Vicario Generale della Diocesi di Milano Mons. Mario Antonino ne faceva solenne ricognizione e conferma.
Infine, il 27 settembre 1951 il cardinale di Milano, il Beato Alfredo Ildefonso Schuster, permise la traslazione delle ossa di San Fortunato nella chiesa parrocchiale di Lonate Pozzolo (VA), ove si trovano tuttora, ricoperte di cera ed esposte in un'urna di vetro incassata dentro l'altare.
I gloriosi martiri Innocenzo e Vitale sono festeggiati in data 22 settembre in quanto alcuni racconti leggendari abbastanza tardivi li hanno voluti arruolare alla celebre quanto leggendaria Legione Tebea che proprio in tale data è commemorata dal Martyrologium Romanum. L’ultima edizione di questo calendario ufficiale cattolico, approvata all’alba del terzo millennio da Giovanni Paolo II, riporta in tale data solamente più i nomi “dei Santi martiri Maurizio, Essuperio, Candido, soldati, che, come narra Sant’Eucherio di Lione, con i loro compagni della Legione Tebana e il veterano Vittore, nobilitarono la storia della Chiesa con la loro gloriosa passione, venendo uccisi per Cristo sotto l’imperatore Massimiano”. Nelle precedenti versioni comparivano esplicitamente anche i nomi dei due santi oggetto della presente scheda, che però ad onor del vero non figuravano nella primitiva “passio” redatta dal suddetto Sant’Eucherio. In ogni caso resta pur sempre un dato di fatto la venerazione tributata nel corso dei secoli anche a questi due martiri pseudo-tebei.
Il martirologio seppur sinteticamente delinea le poche certezze che danno un fondamento storico al vasto culto tributato all’“Angelica Legio” in Europa ed in particolare sui molteplici versanti alpini. Secondo il medesimo martirologio solo due furono i soldati ufficialmente scampati a tale sanguinoso eccidio, cioè i santi Urso e Vittore (30 settembre), ma un po’ ovunque iniziarono a fiorire leggende su altri soldati che avrebbero trovato rifugio in svariate località, ove potettero intraprendere una capillare opera di evangelizzazione, per poi infine subire anch’essi il martirio. Nel Vecchio Continente si contano decine e decine di casi simili, concentrati particolarmente in Svizzera, Germania ed Italia settentrionale.
Per comprendere l’origine del culto di questi intrepidi testimoni della fede cristiana, quali furono Innocenzo e Vitale, occorre però ricordare come un tempo bastasse rinvenire dei resti umani nei pressi di qualche edificio sacro per ritenerli dei martiri il cui ricordo era caduto in oblio e nuovamente meritevoli di venerazione.
Così avvenne dunque anche per loro, quando le loro reliquie furono rinvenute nel cantone svizzero del Vallese, non lontano dall’antica Agauno (odierna Saint-Maurice) e, con il concorso dei vescovi locali e vicini, una parte consistente di esse fu traslato nell’antica abbazia di Saint-Maurice con gli altri soldati tebei, mentre di alcuni frammenti fu fatto dono alle diocesi limitrofe. Ciò contribuì indubbiamente alla diffusione del culto di questi improvvisati santi martiri, con conseguente dedicazione di numerose chiese ed altari, come si verificò in Valle d’Aosta, ove ancora oggi le denominazioni di vari edifici sacri ricordano ancora i nomi di questi due martiri ormai sconosciuti anche ai calendari diocesani. Non è dunque cosa difficile girovagando sulle nostre montagne imbattersi in luoghi legati alla memoria di questi due misteriosi personaggi.
Il presupposto che i due martiri abbiano militato nella Legione Tebea ha automaticamente conferito loro la presunta nazionalità egiziana e ciò ha contribuito alla diffusione del culto anche presso la Chiesa Copta, che venera dunque specificatamente non solo San Maurizio ma anche tutti quei suoi leggendari compagni il cui ricordo si è diffuso in un qualche piccolo santuario d’Europa.
L’iconografia relativa a questi santi martiri è solita presentarlo con tutti gli attributi tipici dei soldati tebei: la palma del martirio, la spada, lo stendardo con croce rossa in campo bianco e la Croce Mauriziana, cioè trilobata, sul petto.
FEASTA DOS SANTOS DE TULA,
Nikone; Boris e Gleb;
Michele Vsevolodovic «il Nero»; i vescovi Pimen di Novgorod, Teoctisto delle Grotte; i monaci Alessandro Peresvet, Andrea Osliabia, Macario Zabynskij, Nicola Svjatosa; i pii principi Igor' di Cernigov, Alessandro Nevskij, Ivan Kalita, Demetrio Donsko, Santos
stata istituita nel 1987 con il consenso del patriarca di Mosca, Pimen. I santi dei quali si fa memoria sono: i monaci martiri Kuksa delle Grotte, Nikone; i principi strastoterpcy Boris e Gleb; il martire Michele Vsevolodovic «il Nero»; i vescovi Pimen di Novgorod, Teoctisto delle Grotte; i monaci Alessandro Peresvet, Andrea Osliabia, Macario Zabynskij, Nicola Svjatosa; i pii principi Igor' di Cernigov, Alessandro Nevskij, Ivan Kalita, Demetrio Donskoj.
La festa ricorre il 22 sett.
SETTÍMIO DE JESI, Santo
S. Settimio è venerato come protovescovo della diocesi di Jesi e considerato il costruttore della prima cattedrale, che benché dedicata al S.mo Salvatore conservò il nome di Settimio come nome del fondatore (come era uso per i ‘Titoli’ romani).
Antichissimi documenti jesini, portano come data della morte del santo vescovo e martire il 461; l’Ufficio proprio racconta che Settimio nato in Germania, si dedicò agli studi liberali e alla vita militare, poi in contrasto con il parere dei parenti, si convertì al cristianesimo e venne in Italia con alcuni amici.
Si mette a predicare la fede a Milano, ma è costretto ad andarsene a seguito del dilagare della persecuzione di Diocleziano (303). Si reca a Roma dove opera prodigi e molte conversioni al punto che papa Marcello I (308-309) lo consacra vescovo di Jesi.
Ma in questa città trova il giudice Florenzio che lo blocca nel suo apostolato e gli da l’ultimatum di sacrificare agli dei entro cinque giorni, secondo l’editto imperiale; Settimio continua ad operare conversioni e miracoli, per cui alla fine dei cinque giorni, viene decapitato.
Il suo corpo venne ritrovato nel 1469 e quindi traslato in cattedrale; nel 1623 gli venne consacrato un nuovo altare. Il culto comunque è anteriore di molto al 1469, perché la cattedrale di Jesi a quell’epoca era già intitolata a S. Settimio, almeno fin dal 1208.
La sua celebrazione fino al 1623 era al 5 settembre e dopo quell’anno fu fissata al 22 settembre; è il patrono della città.
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Desde o dia 1 de Janeiro que venho colocando aqui os meus Votos de um Bom Ano de 2016.
Como estamos no último terço do Ano, que se aproxima do seu fim velozmente, passo a desejar
Como estamos no último terço do Ano, que se aproxima do seu fim velozmente, passo a desejar
UM BOM resto do ANO DE 2016
Nº 2885 - (266 - 2016)
22 DE SETEMBRO DE 2016
SANTOS DE CADA DIA
8º A N O
LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO
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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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EMÉRITA DE ROMA, Santa
Em Roma, no cemitério de Comodila, junto à Via Ostiense, a comemoração de Santa EMÉRITA mártir. (data incerta)
MAURÍCIO, EXUPÉRIO, CÂNDIDO e VÍTOR, e também muitos soldados da Legião Tebana, Santos
Em Agaune, no território de Valais, na Helvécia, hoje Saint-Maurice, na Suiça, os santos mártires MAURÍCIO, EXUPÉRIO e CÂNDIDO soldados como narra Santo EUQUÉRIO de Lião; juntamente com os companheiros da LEGIÃO TEBANA e o veterano VÍTOR mortos por Cristo no tempo do imperador Maximiano honraram a Igreja com a sua gloriosa paixão. (302)
BASILA DE ROMA, Santa
Em Roma, junto à Via Salária Antiga, o sepultamento de Santa BASILA mártir no tempo dos imperadores Diocleciano e Maximiano. (304)
SILVANO de LEVROUX, Santo
SILVANO de LEVROUX, Santo
FLORÊNCIO DE POITIERS, Santo
No monte Glonna, junto ao rio Loire, Poitiers, na Gália hoje França, São FLORÊNCIO presbitero. (séc. VI)
LAUTO ou LAUDO DE COUTANCES, Santo
No território de Coutances, França, São LAUTO ou LAUDO bispo. (549)
SALABERGA DE LAON, Santa
Em Laon, na Nêustria, França, Santa SALABERGA abadessa que, segundo se narra, foi curada da cegueira e conduzida ao serviço de Deus por São COLUMBANO. (664)
EMERAMO DE RATISBONA, Santo
Em Ratisbona, Baviera, Alemanha, Santo EMERAMO bispo que sofreu o martírio pela fé em Cristo. (690)
OTÃO DE FRISINGA, Beato
No mosteiro cisterciense de Morimond, França, o passamento do Beato OTÃO bispo de Freising que morreu com o hábito monástico que nunca deixou durante o episcopado. (1158)
INÁCIO DE SANTHIÁ
(Lourenço Maurício Belvisótti), Santo
Em Turim, Piemonte,. Itália, Santo INÁCIO DE SANTHIÁ (Lourenço Maurício Belvisótti) presbitero da Ordem dos Frades Menores Capuchinhos muito assíduo na audição de confissões e na assistência aos enfermos. (1770)
JOSÉ MARCHANDON, Beato
Ao largo de Rochefort, França, o Beato JOSÉ MARCHANDON presbitero e mártir que, durante a revolução francesa, por causa do seu sacerdócio foi encarcerado numa sórdida galera, onde morreu consumido pela fome e as enfermidades e foi ao encontro do Pai. (1794)
PAULO CHONG HA-SANG e
AGOSTINHO YU CHIN-GIL, Santos
Em Seul, Coreia, a paixão dos santos PAULO CHONG HA-SANG e AGOSTINHO YU CHING-GIL mártires; o primeiro dirigiu durante 20 anos em tempo de perseguição a primeira comunidade cristã; o segundo escreveu caras ao papa Gregório XVI pedindo-lhe presbiteros para a Coreia:; ambos catequistas depois de submetidos aos mais duros suplicios foram degolados por causa da fé. (1839)
CARLOS NAVARRO MIGUEL,Beato
Em Monserrat, Valência, Espanha, o Beato CARLOS NAVARRO MIGUEL presbitero da Ordem dos Clérigos das Escolas Pias e mártir que durante a perseguição contra os religiosos foi coroado com nobre martírio. (1936)
GERMANO GONÇALVO ANDRÉU, Beato
Em Monserrat, Valência, Espanha, o beato GERMANO GONÇALVO ANDRÉU presbitero e mártir que, durante a mesma perseguição foi coroado com o testemunho glorioso de Cristo. (1936)
VICENTE PELUFO CORTS e
JOSEFINA MOSCARDÓ MONTALVÁ, Beatos
Em Alcira, Valência, Espanh, os beatos mártires VICENTE PELUFO CORTS presbitero e JOSEFINA MOSCARDÓ MONTALVÁ virgem, que durante a mesma perseguição contra a fé cristã, mereceram chegar à presença de Deus omnipotente com a palma da vitória. (1936)
VICENTE SICLUNA HERNÁNDEZ, Beato
Em Bolbaite, Valência, Espanha, o beato VICENTE SICLUNA HERNÁNDEZ presbitero e mártir que foi morto na mesma perseguição religiosa. (1936)
MARIA DA PURIFICAÇÃO VIDAL PASTOR, Beata
Em Corbera, Valência, Espanha, a beata MARIA DA PURIFICAÇÃO VIDAL PASTOR virgem e mártir que mereceu associar-se às núpcias ternas com seu Esposo, Jesus Cristo. (1936)
ESTÊVÃO COBO SANZ e
FREDERICO COBO SANZ, Beatos
Em Madrid, Espanha, os beatos ESTÊVÃO COBO SANZ e FREDERICO COBO SANZ religiosos da Sociedade Salesiana e mártires. (1936)
FÉLIX ECHEVARRIA GOROSTIAGA e companheiros
ANTÓNIO (Ruperto Sáez de Ibarra López), FRANCISCO JESUS (Francisco Carlés González), LUÍS ECHEVARRIA GOROSTIAGA,
MIGUEL (Leão Zarragúa Iturrizaga) e
SIMÃO MIGUEL RODRIGUEZ, Beatos
Em Azuaga, perto de Badajoz, Espanha, FÉLIX ECHEVARRIA GOROSTIAGA e companheiros ANTÓNIO (Ruperto Sáez de Ibarra López), FRANCISCO JESUS (Francisco Carlés González), LUÍS ECHEVARRIA GOROSTIAGA presbiteros; MIGUEL (Leão Zarragúa Iturrizaga) e SIMÃO MIGUEL RODRIGUEZ religiosos todos da mesma Ordem dos Frades Menores, mártires. (1936)
AGOSTINHO YU CHIN-GIL, Santos
Em Seul, Coreia, a paixão dos santos PAULO CHONG HA-SANG e AGOSTINHO YU CHING-GIL mártires; o primeiro dirigiu durante 20 anos em tempo de perseguição a primeira comunidade cristã; o segundo escreveu caras ao papa Gregório XVI pedindo-lhe presbiteros para a Coreia:; ambos catequistas depois de submetidos aos mais duros suplicios foram degolados por causa da fé. (1839)
CARLOS NAVARRO MIGUEL,Beato
Em Monserrat, Valência, Espanha, o Beato CARLOS NAVARRO MIGUEL presbitero da Ordem dos Clérigos das Escolas Pias e mártir que durante a perseguição contra os religiosos foi coroado com nobre martírio. (1936)
GERMANO GONÇALVO ANDRÉU, Beato
Em Monserrat, Valência, Espanha, o beato GERMANO GONÇALVO ANDRÉU presbitero e mártir que, durante a mesma perseguição foi coroado com o testemunho glorioso de Cristo. (1936)
VICENTE PELUFO CORTS e
JOSEFINA MOSCARDÓ MONTALVÁ, Beatos
Em Alcira, Valência, Espanh, os beatos mártires VICENTE PELUFO CORTS presbitero e JOSEFINA MOSCARDÓ MONTALVÁ virgem, que durante a mesma perseguição contra a fé cristã, mereceram chegar à presença de Deus omnipotente com a palma da vitória. (1936)
VICENTE SICLUNA HERNÁNDEZ, Beato
Em Bolbaite, Valência, Espanha, o beato VICENTE SICLUNA HERNÁNDEZ presbitero e mártir que foi morto na mesma perseguição religiosa. (1936)
MARIA DA PURIFICAÇÃO VIDAL PASTOR, Beata
Em Corbera, Valência, Espanha, a beata MARIA DA PURIFICAÇÃO VIDAL PASTOR virgem e mártir que mereceu associar-se às núpcias ternas com seu Esposo, Jesus Cristo. (1936)
ESTÊVÃO COBO SANZ e
FREDERICO COBO SANZ, Beatos
Em Madrid, Espanha, os beatos ESTÊVÃO COBO SANZ e FREDERICO COBO SANZ religiosos da Sociedade Salesiana e mártires. (1936)
FÉLIX ECHEVARRIA GOROSTIAGA e companheiros
ANTÓNIO (Ruperto Sáez de Ibarra López), FRANCISCO JESUS (Francisco Carlés González), LUÍS ECHEVARRIA GOROSTIAGA,
MIGUEL (Leão Zarragúa Iturrizaga) e
SIMÃO MIGUEL RODRIGUEZ, Beatos
Em Azuaga, perto de Badajoz, Espanha, FÉLIX ECHEVARRIA GOROSTIAGA e companheiros ANTÓNIO (Ruperto Sáez de Ibarra López), FRANCISCO JESUS (Francisco Carlés González), LUÍS ECHEVARRIA GOROSTIAGA presbiteros; MIGUEL (Leão Zarragúa Iturrizaga) e SIMÃO MIGUEL RODRIGUEZ religiosos todos da mesma Ordem dos Frades Menores, mártires. (1936)
... E AINDA ...
AFONSO DE CUSCO, Beato
Il Beato Alfonso da Cusco, fu mercedario laico converso del convento di San Giovanni in Laterano di Arequipa in Perù. Condusse una vita di grande santità e famoso per i miracoli compiuti, nel giorno da lui predetto ricco di meriti volò al regno dei cieli.
L'Ordine lo festeggia il 22 settembre .
FORTUNATO DE LONATE POZZOLO, Beato
Di San Fortunato, le cui ossa riposano dal 22 settembre 1950 nella Chiesa Parrocchiale di Lonate Pozzolo (VA), località di cui è patrono insieme a Sant'Ambrogio, non si hanno notizie certe. L'unica notizia sicura è che apparteneva alla Legione Tebea. Questa legione era formata da 6666 soldati, di origine egiziana, al comando di san Maurizio. La legione prestava servizio di solito ai confini orientali dell'impero, ma l'imperatore Diocleziano richiamò a Roma la legione perchè si erano sollevati i Bagaudi della Gallia, ed egli la mandò in aiuto di Massimiano, suo socio nell'impero, affinché li debellasse tali nemici. Massimiano accordò qualche giorno di riposo alla Legione per riposarsi dalle fatiche di un cammino così penoso, ed essa si accampò ad Ottoduro, oggi Martinac nel Vallese. Qui però la legione ricevette un ordine imperiale al quale non volle obbedire.
Due sono le versioni. Secondo alcunil'imperatore ordinò ai legionari di giurare fedeltà all'impero sull‚altare di Giove; altri invece raccontano che alla legione fu chiesto di scovare i cristiani che si nascondevano nella zona. I soldati, che erano quasi tutti cristiani, si rifiutarono di obbedire e l‚Imperatore diede ordine che la legione fosse decimata, cioè che fosse ucciso un soldato ogni dieci. Né la prima né la seconda decimazione fecero cambiare idea ai soldati. Allora Massimiano ordinò lo sterminio completo della Legione, al quale sopravvissero pochissimi uomini: tra questi Alessandro, Cassio, Severino, Secondo e Licinio che ripararono in Italia, e forse tra questi c'era anche san Fortunato. Secondo alcune fonti Fortunato venne successivamente arrestato e quindi martirizzato sotto Diocleziano; secondo la tradizione fu gettato nudo in un fiume ghiacciato assieme ad altri compagni.
Il Corpo di S. Fortunato venne sepolto a Roma nel Cimitero di Santa Priscilla, fuori di Porta Salaria.
Avvenuta verso la fine del 1600 la ricostruzione della Chiesa di Turbigo (MI), per interessamento degli Agostiniani Scalzi, essendo nel 1605 divenuto papa Paolo V della famiglia Borghese, dietro richiesta di donna Ortensia di Santacroce, moglie di Francesco Borghese fratello del Papa, Paolo V con regolare Bolla in data 9 Gennaio 1614 concedeva alla Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta di Turbigo i Corpi di S. Fortunato Martire, di S. Felicita Martire ed altri tre Corpi di Martiri che vennero cosi trasferiti a Turbigo dove, due anni dopo, il 29 Ottobre 1616, il Vicario Generale della Diocesi di Milano Mons. Mario Antonino ne faceva solenne ricognizione e conferma.
Infine, il 27 settembre 1951 il cardinale di Milano, il Beato Alfredo Ildefonso Schuster, permise la traslazione delle ossa di San Fortunato nella chiesa parrocchiale di Lonate Pozzolo (VA), ove si trovano tuttora, ricoperte di cera ed esposte in un'urna di vetro incassata dentro l'altare.
JOÃO BAPTISTA BONETTI, Beato
Giovanni Battista Bonetti o Bonetto nacque a Pont
Canavese. Entrò tra i FrancescaniRiformati a Torino, nel 1635. Passò poi
al convento di Piobesi. Era piccolo di statura,macilento in volto e
modestissimo negli occhi.Ordinato sacerdote fu inviato a predicare ai
“Mori d’Africa". A Tripoli confutò apertamente iMusulmani. Ma venne
arrestato e condannato al martirio tra aspri tormenti. Il 22
settembre1654 spirò, invocando per tre volte il nome di Gesù e Maria. Il
suo corpo, legato alla codadei cavalli, venne trascinato per le vie,
infine bruciato pubblicamente su un gran rogo.Un cavaliere di Malta,
presente all'esecuzione, affermò di aver visto la notte successiva,
ilnostro beato in Cielo, con le mani giunte e circonfuso di luce
celestiale.E’ festeggiato il 22 settembre
.
INOCÊNCIO e VITAL, Santos
I gloriosi martiri Innocenzo e Vitale sono festeggiati in data 22 settembre in quanto alcuni racconti leggendari abbastanza tardivi li hanno voluti arruolare alla celebre quanto leggendaria Legione Tebea che proprio in tale data è commemorata dal Martyrologium Romanum. L’ultima edizione di questo calendario ufficiale cattolico, approvata all’alba del terzo millennio da Giovanni Paolo II, riporta in tale data solamente più i nomi “dei Santi martiri Maurizio, Essuperio, Candido, soldati, che, come narra Sant’Eucherio di Lione, con i loro compagni della Legione Tebana e il veterano Vittore, nobilitarono la storia della Chiesa con la loro gloriosa passione, venendo uccisi per Cristo sotto l’imperatore Massimiano”. Nelle precedenti versioni comparivano esplicitamente anche i nomi dei due santi oggetto della presente scheda, che però ad onor del vero non figuravano nella primitiva “passio” redatta dal suddetto Sant’Eucherio. In ogni caso resta pur sempre un dato di fatto la venerazione tributata nel corso dei secoli anche a questi due martiri pseudo-tebei.
Il martirologio seppur sinteticamente delinea le poche certezze che danno un fondamento storico al vasto culto tributato all’“Angelica Legio” in Europa ed in particolare sui molteplici versanti alpini. Secondo il medesimo martirologio solo due furono i soldati ufficialmente scampati a tale sanguinoso eccidio, cioè i santi Urso e Vittore (30 settembre), ma un po’ ovunque iniziarono a fiorire leggende su altri soldati che avrebbero trovato rifugio in svariate località, ove potettero intraprendere una capillare opera di evangelizzazione, per poi infine subire anch’essi il martirio. Nel Vecchio Continente si contano decine e decine di casi simili, concentrati particolarmente in Svizzera, Germania ed Italia settentrionale.
Per comprendere l’origine del culto di questi intrepidi testimoni della fede cristiana, quali furono Innocenzo e Vitale, occorre però ricordare come un tempo bastasse rinvenire dei resti umani nei pressi di qualche edificio sacro per ritenerli dei martiri il cui ricordo era caduto in oblio e nuovamente meritevoli di venerazione.
Così avvenne dunque anche per loro, quando le loro reliquie furono rinvenute nel cantone svizzero del Vallese, non lontano dall’antica Agauno (odierna Saint-Maurice) e, con il concorso dei vescovi locali e vicini, una parte consistente di esse fu traslato nell’antica abbazia di Saint-Maurice con gli altri soldati tebei, mentre di alcuni frammenti fu fatto dono alle diocesi limitrofe. Ciò contribuì indubbiamente alla diffusione del culto di questi improvvisati santi martiri, con conseguente dedicazione di numerose chiese ed altari, come si verificò in Valle d’Aosta, ove ancora oggi le denominazioni di vari edifici sacri ricordano ancora i nomi di questi due martiri ormai sconosciuti anche ai calendari diocesani. Non è dunque cosa difficile girovagando sulle nostre montagne imbattersi in luoghi legati alla memoria di questi due misteriosi personaggi.
Il presupposto che i due martiri abbiano militato nella Legione Tebea ha automaticamente conferito loro la presunta nazionalità egiziana e ciò ha contribuito alla diffusione del culto anche presso la Chiesa Copta, che venera dunque specificatamente non solo San Maurizio ma anche tutti quei suoi leggendari compagni il cui ricordo si è diffuso in un qualche piccolo santuario d’Europa.
L’iconografia relativa a questi santi martiri è solita presentarlo con tutti gli attributi tipici dei soldati tebei: la palma del martirio, la spada, lo stendardo con croce rossa in campo bianco e la Croce Mauriziana, cioè trilobata, sul petto.
FEASTA DOS SANTOS DE TULA,
Nikone; Boris e Gleb;
Michele Vsevolodovic «il Nero»; i vescovi Pimen di Novgorod, Teoctisto delle Grotte; i monaci Alessandro Peresvet, Andrea Osliabia, Macario Zabynskij, Nicola Svjatosa; i pii principi Igor' di Cernigov, Alessandro Nevskij, Ivan Kalita, Demetrio Donsko, Santos
stata istituita nel 1987 con il consenso del patriarca di Mosca, Pimen. I santi dei quali si fa memoria sono: i monaci martiri Kuksa delle Grotte, Nikone; i principi strastoterpcy Boris e Gleb; il martire Michele Vsevolodovic «il Nero»; i vescovi Pimen di Novgorod, Teoctisto delle Grotte; i monaci Alessandro Peresvet, Andrea Osliabia, Macario Zabynskij, Nicola Svjatosa; i pii principi Igor' di Cernigov, Alessandro Nevskij, Ivan Kalita, Demetrio Donskoj.
La festa ricorre il 22 sett.
SETTÍMIO DE JESI, Santo
S. Settimio è venerato come protovescovo della diocesi di Jesi e considerato il costruttore della prima cattedrale, che benché dedicata al S.mo Salvatore conservò il nome di Settimio come nome del fondatore (come era uso per i ‘Titoli’ romani).
Antichissimi documenti jesini, portano come data della morte del santo vescovo e martire il 461; l’Ufficio proprio racconta che Settimio nato in Germania, si dedicò agli studi liberali e alla vita militare, poi in contrasto con il parere dei parenti, si convertì al cristianesimo e venne in Italia con alcuni amici.
Si mette a predicare la fede a Milano, ma è costretto ad andarsene a seguito del dilagare della persecuzione di Diocleziano (303). Si reca a Roma dove opera prodigi e molte conversioni al punto che papa Marcello I (308-309) lo consacra vescovo di Jesi.
Ma in questa città trova il giudice Florenzio che lo blocca nel suo apostolato e gli da l’ultimatum di sacrificare agli dei entro cinque giorni, secondo l’editto imperiale; Settimio continua ad operare conversioni e miracoli, per cui alla fine dei cinque giorni, viene decapitato.
Il suo corpo venne ritrovato nel 1469 e quindi traslato in cattedrale; nel 1623 gli venne consacrato un nuovo altare. Il culto comunque è anteriore di molto al 1469, perché la cattedrale di Jesi a quell’epoca era già intitolata a S. Settimio, almeno fin dal 1208.
La sua celebrazione fino al 1623 era al 5 settembre e dopo quell’anno fu fissata al 22 settembre; è il patrono della città.
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Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.
Textos recolhidos
In
MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII
e
sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros
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Medianamente interessante.
Pouco interessante.
Nada interessante.