quinta-feira, 4 de agosto de 2016

Nº 2836 - (217 - 2016) - SANTOS DE CADA DIA - 4 DE AGOSTO DE 2016 - OITAVO ANO

Caros Amigos:




Desejo a todos os meus leitores



UM BOM ANO DE 2016

Nº 2836 -  (217 - 2016) 

4 DE AGOSTO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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JOÃO MARIA VIANNEY, Santo

     
     
Memória de São JOÃO MARIA VIANNEY presbitero, que durante mais de 40 anos exerceu de modo admirável o seu ministério na paróquia que lhe foi confiada na localidade de Ars, perto de Belley, na França, com  a pregação assídua, a oração e o exemplo de penitência. Todos os dias explicava o catecismo aos mais pequenos e aos adultos, reconciliava os penitentes e com a sua ardente caridade, que hauria da sua fonte primordial, a Santíssima Eucaristia, resplandeceu de tal modo que difundiu os seus conselhos ao longe e ao largo e sapientemente conduziu muitos a Deus. 


ARISTARCO DE TESSALÓNICA, Santo
   
 

Comemoração de Santo ARISTARCO DE TESSALÓNICA que foi discípulo do Apóstolo São PAULO, fiel companheiro nas suas viagens e também seu companheiro de prisão em Roma. 

JUSTINO e CRESCENCIANO, Santos


,
Em Roma, junto à Via Tiburtina, os santos JUSTINO e CRESCENCIANO mártires. (258)

ELEUTÉRIO de Társia, Santo
 


Em Társia, na Bitínia, hoje na Turquia, Santo ELEUTÉRIO mártir. (séc. IV)

IA da Pérsia, Santa




Na Antiga Pérsia, hoje Irão, Santa IA mártir no tempo do rei Sapor II. (362)


EUFRÓNIO DE TOURS, Santo




Em Tours, na Nêustria, hoje França, a comemoração de Santo EUFRÓNIO bispo que tomou parte em vários concílios, reconstruiu muitas igrejas na cidade, fundou paróquias em todo o território e promoveu diligentemente as veneração à Santa Cruz. (573)
 
ONOFRE, Santo
 

Na floresta de Panaia, perto de Catanzaro na Calábria, Itália, Santo ONOFRE eremita insigne pela sua vida de jejuns e austeridade. (995)



RAINÉRIO de Cagli, Santo
 
 

  
Em Split, na Dalmácia, hoje Croácia, São RAINÉRIO bispo e mártir, que depois de ter sido monge, por defender os direitos da Igreja suportou numerosos tormentos na sede de Cágli e depois morreu apedrejado em Split. (11780)


CECÍLIA CESARÍNI, Beata



Em Bolonha, na Emília-Romanha. Itália, a beata CECÍLIA CESARÍNI virgem que recebeu o hábito monacal das mãos de São DOMINGOS de cuja vida e espiritualidade foi fidelíssima testemunha. (1290)


GUILHERME HORNE, Beato 

 

Em Londres, Inglaterra, o beato GUILHERME HORNE mártir, monge na Cartuxa desta cidade, sempre fiel à observância da Regra, que suportou um longo cativeiro no reinado de Henrique VIII e, submetido finalmente ao suplício do patíbulo de Tyburn, partiu desta vida e tomou lugar à direita de Cristo, (1540) 


FREDERICO JANSSOONE, Beato

Em Montreal, Quebéc, Canadá, o Beato FRANCISCO JANSSOONE presbitero da Ordem dos Frades Menores que difundiu muito as peregrinações à Terra Santa para progredir na fé. (1936) 


GONÇALVO GONZALO, Beato

  

Em Madrid, Espanha, o Beato GONÇALVO GONZALO religioso da Ordem de São João de Deus e mártir, que durante a perseguição contra a religião, confirmou com o seu sangue a sua fé em Cristo. (1936)


JOSÉ BATALLA PARRAMON, 
JOSÉ RABASA BENTANACHS e 
GIL RODÍCIO RODÍCIO, Beatos


    
 

Em Barcelona, Espanha, os beatos mártires JOSÉ BATALLA PARRAMON, presbitero, JOSÉ RABASA BENTANACH e GIL RODÍCIO RODÍCIO religiosos da Sociedade Salesiana que na mesma perseguição, vencendo o bom combate da fé alcançaram a vida eterna. (1936)


HENRIQUE KRZYSTOFIK, Beato



No campo de concentração de Dachau, perto de Munique, Baviera na Alemanha, o beato  HENRIQUE KRZYSTOFIK presbitero e mártir, que durante a guerra, deportado da Polónia para um cárcere estrangeiro por causa da sua fé cristã, com numerosos suplícios consumou o seu martírio. (1942)



 ... E AINDA  ...


ANTÓNIO ARRUÉ PEIRÓ, Beato

Anche la Famiglia Orionina diede il suo contributo di sangue durante l’inumana strage di vescovi, sacerdoti, religiosi e suore, uccisi in odio alla Chiesa Cattolica in Spagna, durante la sanguinosa Guerra Civile del 1936-39.
Vittime orionine furono padre Riccardo Gil Barcelón e l’aspirante Antonio Arrué Peiró, ambedue Servi di Dio.
Antonio Arrué Peiró, nacque il 4 aprile 1908 a Calatayud, Saragozza (Spagna) da Antonio Arrué e Aqueda Peiró Caballer, di modeste condizioni economiche ma buoni cristiani; fra i suoi parenti vi fu un vescovo domenicano nelle Isole Filippine e morto nel 1896.
Frequentò per qualche anno la scuola di Calatayud e dal padre imparò l’arte di intagliatore del legno. Il 22 agosto 1926 divenne orfano del padre e dopo poco tempo anche della madre e di una sorella maggiore; tutti questi lutti e l’abbandono dei parenti, gli procurarono un periodo di depressione.
A 23 anni, nel 1931, incontrò il sacerdote orionino padre Riccardo Gil Barcelón, che lo accolse nella sua casa di Valenza, dove Antonio per riconoscenza si prestava come custode; inoltre gli serviva la Messa celebrata nella chiesa di Nostra Signora ‘de los Desamparados’ e soccorreva i poveri.
Era un pio giovane, serio, lavoratore, di poche parole, per cui padre Riccardo conoscendo il suo desiderio e ritenendolo idoneo a far parte della Congregazione della “Piccola Opera della Divina Provvidenza”, ne informò don Orione in alcune lettere, lo considerò un ‘postulante’ e prese a dargli lezioni di latino.
Per cinque anni Antonio Arrué perseverò nella vita di pietà e dedizione al prossimo, prodigandosi a soccorrere le schiere di poveri che ricorrevano con fiducia a loro.
Il 3 agosto 1936 stava rincasando, quando si accorse che padre Riccardo Gil era stato arrestato dai miliziani e anarchici e rifiutando l’invito dei vicini che volevano nasconderlo e farlo fuggire, si unì al religioso che tanto l’aveva aiutato.
E quando il 4 agosto spararono al sacerdote, egli si precipitò a sostenerlo, i rivoltosi gli ruppero il cranio con il calcio del fucile, associandolo così nel martirio.
Il processo per la loro beatificazione, iniziò a Valenza nel 1962 e ripreso il 30 novembre 1994 procede velocemente.
BERTA DE CRAVIGLIA, Beata



Il luogo della nascita è incerto, c’è chi dice Firenze e chi dice nei pressi del castello di Vernio nel 1106 circa, figlia del conte Lotario Alberti.
Entrò giovanissima nel monastero delle benedettine vallombrosane di S. Felicita di Firenze e qui si fece notare per la grande santità dimostrata, cosicché nel 1153, il generale dell’Ordine Vallombrosano il beato Gualdo Gualdi, la scelse per affidarle il compito di riformare il monastero di Cavriglia in provincia di Arezzo, nella valle superiore dell’Arno.
Berta si trasferì in quel nuovo posto dove l’ubbidienza la portava e impegnandosi alacremente nel compito affidatogli, fece rifiorire il monastero spiritualmente e numericamente, con una maggiore osservanza della Regola.
Dopo dieci anni da badessa, nel 1163, durante la Quaresima, ebbe la percezione della sua fine terrena; il giovedì santo partecipò alla solenne liturgia, lavando i piedi alle sue monache, il venerdì santo partecipò con grande fervore ai riti della croce e il sabato santo riunite le monache, raccomandò loro per l’ultima volta di restare unite nella preghiera e nella carità, durante la notte morì.
Il suo corpo tumulato nel monastero, andò nel secolo XIV disperso durante le guerre fra Siena e Firenze, anche se ancora oggi gli abitanti di Cavriglia asseriscono che si trova sotto un altare laterale della chiesa parrocchiale.
Dal 1773 è patrona dei Comuni di Montano e Cavriglia; in suo onore sorse un’opera che aveva come scopo quello di mantenere il suo culto; nel 1815 si trasformò in una Congregazione e nel 1831 se ne costituì un’altra per sacerdoti.
Queste due Congregazioni sono tuttora fiorenti ed attive ed hanno il merito di perpetuare il culto della beata Berta, la cui festa si celebra la prima domenica d’agosto.

JOÃO DA CRUZ e EGÍDIO DE SEVILHA, Beatos


Inviati in redenzione a Granada (Spagna), nel 1324, nel periodo che questo regno moro era in subbuglio per la morte del sultano Ismael, il quale era stato assassinato. I due mercedari Beati Giovanni della Croce ed Egidio da Siviglia, si prodigarono per soccorrere e consolare i prigionieri che giacevano sotto il peso della catene, riscattandone 267 che poi condussero a Siviglia. Il Beato Giovanni morì nel 1327 ed il Beato Egidio poco dopo e con santità raggiunsero il paradiso.
L'Ordine li festeggia il 4 agosto. 

RICARDO GIL BARCELON, Beato

 

Anche la Famiglia Orionina diede il suo contributo di sangue, durante l’inumana strage di vescovi, sacerdoti, religiosi e suore, uccisi in odio alla Chiesa Cattolica in Spagna, durante la sanguinosa Guerra Civile del 1936-39.
Vittime orionine furono padre Riccardo Gil Barcelón e l’aspirante Antonio Arrué Peiró, ambedue Servi di Dio.
Riccardo Gil Barcelón nacque a Manzanera di Teruel (Spagna) il 27 ottobre 1873, i genitori Francesco Gil e Francesca Barcelón, erano di nobili origini e benestanti; la famiglia era numerosa, tre fratelli e sei sorelle.
In famiglia si conduceva una vita cristianamente esemplare; nella villa di Torrijas, dove la famiglia si era trasferita, esisteva un oratorio dedicato alla Madonna del Carmine e la madre si interessava fattivamente di una trentina di poveri.
Nel 1885, appena dodicenne, Riccardo entrò in Seminario dove fu “alunno diligente e capace”; a venti anni nel 1893 durante la Guerra Ispano-Americana, fu soldato nelle Filippine, qui un voto fatto alla Vergine che l’aveva salvato da un grave pericolo, fu determinante per la scelta della sua vita, votata al sacerdozio.
Compiti gli studi teologici, fu ordinato sacerdote il 24 settembre 1904 dall’arcivescovo di Manila e nominato cappellano della Delegazione Apostolica.
Ma i suoi ideali erano di radicalità evangelica, specie per la carità verso i poveri; pertanto nel 1905 decise di ritornare in Spagna, dove trascorse un periodo presso i Terziari Regolari Cappuccini di Torrentes.
Compì un pellegrinaggio a piedi fino a Roma, dove il 3 febbraio 1910, incontrò il futuro santo don Luigi Orione (1872-1940), fondatore a Tortona (Alessandria) della “Piccola Opera della Divina Provvidenza”; fu un incontro provvidenziale che diede una svolta definitiva alla sua vita spirituale.
Don Orione usò molto tatto con padre Riccardo Gil e per un certo periodo lo trattenne a Roma nella chiesa di S. Anna dei Palafrenieri, poi lo mandò a Tortona a fargli sperimentare la vita della nascente Opera Orionina.
Intuite le sue doti, don Orione ne fece un suo grande collaboratore, affidandogli prima di tutto le zone devastate dal terremoto del 1908 sullo Stretto di Messina, quindi nel 1910 padre Gil fu a Messina, nel 1910-1912 a Cassano Jonio, nel 1913 a Reggio Calabria e poi per un decennio ancora a Cassano fino al 1923.
Aveva sempre sognato di essere missionario e lo fu invece nel Sud Italia e poi nella sua Spagna, dove nel 1930, d’accordo con il Fondatore, ritornò per introdurvi la Congregazione dei “Figli della Divina Provvidenza”, era la vigilia della sanguinosa Guerra Civile.
Dal 1932 fu residente nella città di Valenza, in una casa poverissima ma sempre aperta per accogliere i più poveri; tenuto d’occhio dai miliziani rossi e anarchici per il suo vivere coraggioso e profondamente cristiano, alla fine fu arrestato improvvisamente il 3 agosto 1936, nonostante le proteste della gente che l’amava.
Il suo giovane collaboratore, l’aspirante orionino Antonio Arrué Peiró, non lo abbandonò e insieme il 4 agosto furono trasportati in località Saler; qui fu loro chiesto di gridare “Viva la F.A.I.” (Federazione Anarchica Iberica) se volevano salvare la vita, ma padre Riccardo Gil Barcelón alzando il crocifisso esclamò “Viva Cristo Re”, il grido dei tanti martiri di quel triste periodo e quindi fu fucilato mentre il giovane postulante ebbe il cranio fracassato con il calcio del fucile, mentre tentava di sorreggerlo.
Il cognato medico, Jesus Montorio Marzo, ne riconobbe il cadavere e scoprì che il religioso portava il cilicio.
Il processo per la loro beatificazione, iniziò a Valenza nel 1962 e ripreso il 30 novembre 1994 procede velocemente.

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Local onde se processa este blogue, na cidade do Porto


miscelania 003


Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros











Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) -  http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com

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