sábado, 20 de agosto de 2016

Nº 2852 - (233 - 2016) - SANTOS DE CADA DIA - 20 DE AGOSTO DE 2016 - OITAVO ANO

Caros Amigos:




Desejo a todos os meus leitores



UM BOM ANO DE 2016

Nº 2852 -  (233 - 2016) 

20 DE AGOSTO DE 2016

SANTOS DE CADA DIA

8º   A N O



 miscelania 008



LOUVADO SEJA NOSSO SENHOR JESUS CRISTO



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Comemorar e lembrar os
Santos de Cada Dia
é dever de todo o católico,
assim como procurar seguir os seus exemplos
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BERNARDO DE CLARAVAL, Santo


            
     
Memória de o BERNARDO abade e doutor da Igreja que, tendo entrado com 30 companheiros no novo mosteiro de Cister, foi depois fundador e primeiro abade do mosteiro de Claraval, onde dirigiu sabiamente os monges pelo caminho dos mandamentos de Deus, com a vida, a doutrina e o exemplo. Percorreu a Europa para restabelecer a paz e a unidade e ilustrou a toda a Igreja com os seus escritos e as suas ardentes exortações, até que, no território de Langres, França, adormeceu no Senhor. (1153)


SAMUEL, Santo



Comemoração de São SAMUEL profeta que, chamado por Deus aquando ainda era criança, foi depois juiz em Israel e, por mandato divino, ungiu Saul como rei do seu povo; mas, quando Deus repudiou Saul por causa da sua infidelidade, conferiu a unção real a David, de cuja descendência havia de nascer Cristo. 

MÁXIMO DE CHINON, Santo
 


Em Chinon, fortaleza do território de Tours, na Aquitânia, hoje França, São MÁXIMO discípulo de São MARTINHO que, depois de ter sido monge na Île-Barbe junto de Lião, fundou um  mosteiro junto ao rio Vienne, onde morreu com avançada idade. (séc. V)



FILIBERTO DE JUMIÉGES, Santo



Em Noirmoutier,  na ilha Hero, litoral de Aquitânia, hoje França, São FILIBERTO abade, que educado na corte do rei Dagoberto, ainda adolescente se tornou monge; fundou e dirigiu o mosteiro de Jumiéges e depois o mosteiro de Hero, posteriormente chamado Noirmoutier. (684)






LEOVIGILDO e CRISTÓVÃO, Santos




Em Córdova, na Andaluzia, Espanha, os santos mártires LEOVIGILDO e CRISTÓVÃO monges, que, na perseguição dos Mouros espontaneamente confessaram a fé em Cristo perante o juiz, e por isso foram decapitados, assim alcançando a palma do martírio. (852)
 
BERNARDO TOLOMEI, Santo



Em Sena, na Etrúria, hoje Toscana, Itália, o passamento de São BERNARDO TOLOMEI abade fundador da Congregação Olivetana, com a Regra de São Bento, que viveu com grande fervor a disciplina monástica e, durante uma epidemia de peste que assolava a Itália, morreu no mosteiro de Sena. (1348)

LUÍS FRANCISCO LE BRUN e GERVÁSIO BRUNEL, Beatos



  
Num barco-prisão ancorado ao largo de Rochefort, França, os beatos LUÍS FRANCISCO LE BRUN e GERVÁSIO BRUNEL presbiteros e mártires; o primeiro foi monge da Congregação Beneditina de Santo Amaro e o segundo foi prior da Abadia Cisterciense da Trapa; ambos foram detidos em condições desumanas durante a revolução francesa e consumaram o seu martírio consumidos pela enfermidade. (1794)


MARIA DE MATTIAS,  Santa


   

Em Roma, Santa MARIA DE MATTIAS virgem, fundadora da Congregação das Irmãs da Adoração do Preciosíssimo Sangue de Cristo. (1866)
 
PIO X (Giuseppe Sarto), Santo
 
 

Em Roma, o dia natal de São PIO X papa, cuja memória se celebra amanhã, dia 21 de Agosto.

MATIAS CARDONA MESEGUER, Beato


 

Em Vallibona, Castellón, Espanha, o Beato MATIAS CARDONA MESEGUER presbitero da Ordem dos Clérigos Regrantes das Escolas Pias e mártir na perseguição religiosa. (1936)


MARIA CLEMENTE MATEU, Beata



Em Xativa, Valência, Espanha, a Beata MARIA CLEMENTE MATEU, virgem e mártir, que durante a mesma perseguição, pela perseverança da fé mereceu configurar-se com Cristo. (1936)


CELESTINO ANTÓNIO (Ismael Bárrio Marquilla), Beato



Em Barcelona, Espanha, o beato CELESTINO ANTÓNIO (Ismael Bárrio Marquilla) religioso da Congregação dos Irmãs das Escolas Cristãs e mártir. (1936)


LADISLAU MACZKOWSKI, Beato

 

No campo de concentração de Dachau, Munique, Baviera, Alemanha, o beato LADISLAU MACZKOWSKI presbitero e mártir natural da Polónia que foi deportado em tempo de guerra e, perante os perseguidores da dignidade humana e cristã, suportando cruéis torturas, defendeu a fé até à morte. (1942)


JORGE HAFFNER, Beato




No campo de concentração de Dachau, Munique, Baviera, Alemanha, o beato JORGE HAFFNER presbitero da diocese de Wurzburgo e mártir. (1942)




 ... E AINDA  ...



AMATORE DE LUCCA, Santo

Venerato con grande solennità il 20 agosto nel monastero delle suore del Terz'ordine di S. Francesco, detto di S. Michelotto, che possedeva alcune sue reliquie. Il culto trasse origine da una leggenda divulgata nel sec. XV, la quale riecheggia nelle linee essenziali quella di Amadoro di Rocamadour, per cui è legittimo sospettare che si tratti dello stesso santo
 
 
BENEDETTO ZAFONT, Beato




ENativo di Elche (Alicante) in Spagna, il Beato Benedetto Zafont, fu filosofo e teologo degno di nota. La sua elezione a Maestro Generale dell'Ordine Mercedario ebbe luogo a Barcellona il 20 agosto 1522 e fu confermata da papa Adriano Vl°, il 24 ottobre dello stesso anno. Nell'anno seguente celebrò il suo primo capitolo in Barcellona. Stimolò il movimento culturale dell'Ordine, ampliando i privilegi dei maestri in teologia, equiparandoli ai dottori in diritto canonico. Elesse vicari generali per l'Italia tra i religiosi di maggiore autorità e prestigio. Dopo 13 anni di generalato, amministratolo in maniera esemplare ed eccellente, colmo di doni celesti e santi meriti morì a Barcellona il 20 agosto 1535, il suo corpo giace sepolto sotto l'altare maggiore della chiesa del suo convento, in un sepolcro particolare.

HERBERTO DE CONZA, Santo

S. Erberto è tuttora veneratissimo patrono della città e diocesi di Conza (AV), l’antica ‘Compsa’ degli Irpini, vasta e potente contea longobarda; visse nella seconda metà del secolo XII, come attestato da una pergamena del 1169 conservata nell’archivio arcivescovile di Conza, sulla quale è scritto, che concedeva a Roberto, vescovo di Muro Lucano, la facoltà di consacrare una chiesa in onore di s. Martino.
Fu presente nel 1179, al III Concilio Lateranense; fu considerato un pastore illustre per santità e per dottrina e morì verso il 1181.
Il 23 marzo 1684 l’arcivescovo teatino Gaetano Caracciolo, compì una ricognizione delle reliquie deposte in un altare laterale, trasferendole in un’urna sotto l’altare maggiore della cattedrale di Conza, ove sono tuttora; in questa occasione l’arcivescovo prelevò l’anello episcopale, che ogni anno, nella vigilia della festa del 20 agosto, viene immerso nell’acqua, poi distribuita ai fedeli per devozione, al canto dell’inno dei santi confessori.
I venerati pastori di questa diocesi e città, tanto colpita e risorta nei secoli dai ricorrenti terremoti, l’ultimo dei quali nel 1980, favorirono sempre con entusiasmo il culto del santo; per volontà dell’arcivescovo Giuseppe Nicolai († 1758), fu eretta in onore del patrono, una preziosa statua di argento e l’arcivescovo Antonio Buglione alla fine del secolo XIX, gli intitolò una Cassa Rurale. 
FRANCISCO MATIENZO, Beato


Mercedario di famosa santità e cultura, il Beato Francesco Matienzo, passando in redenzione nelle città spagnole occupate dai saraceni, liberò 185 schiavi nell'anno 1371. Pieno di meriti morì vecchio venerando gloria dell'Ordine stesso e della Chiesa.
LAURA DE POLIENZA, Santa

Nella Chiesa della Madonna della Misericordia (S. Maria del Trebbio), presso il convento dei Frati Minori di Pollenza (MC), si venera la Martire Santa Laura.
Costruita negli anni 1580-1587 per dare una degna sistemazione alla Madonna della Misericordia, dipinta sul muro di un tabernacolo eretto in contrada già detta Trivio. La chiesa aveva annesse due case con piccolo spiazzale. P. Domenico Pierucci nel 1877 vi fece costruire una chiesa più ampia, provvista in seguito di coro, sacrestia e due cappelle laterali. L'attuale torre campanaria risale al 1901. La trasformazione con due navate risale al 1945/1946 a cura di Padre Umberto Ciccioli.
L'Imperatore Diocleziano, per difendere l'unità dell'impero da altri popoli invasori, negli anni 302 e 305 emise il decreto che anche i cristiani offrissero sacrifici all'altare degli dei e per questo fu esiliata in Ancona e là decapitata insieme a tanti altri fedeli di Gesù Cristo.
Il suo corpo fu esumato dal sepolcro il 4 gennaio 1846 e Alessandro de' Conti Benedetti, vescovo di Loreto e Recanati, fatta la ricognizione, la munì di autentici sigilli.
Il 27 maggio 1889 padre Francesco Zamponi, venuto da Loreto a far parte del convento di Pollenza, vi portò la martire S. Laura la quale venne posta in un'urna della collegiata S. Biagio e riordinata in forma di fanciulla romana. Le ossa furono di nuovo catalogate e poste al centro del rivestimento ad opera del valente artista (sacrestano della collegiata) Nazareno Stolavagli nel maggio 1912 con a lato dell'urna l'autentico segno di riconoscimento: un supporto con vasetto di vetro che contiene panno, terra, sangue e il nome S. Laura.
Ora la Santa si trova in una nuova urna, posta nell'altare della cappella del Terzo Ordine Francescano con S. Francesco, S. Luigi re di Francia e S. Elisabetta di Ungheria.
La festa annuale fu iniziata e voluta in forma solenne con triduo dal padre Umberto Ciccioli di Pollenza nel mese di agosto del 1953.


OSWIN DE NORTÚMBRIA, Santo


AVenerato come martire è festeggiato il 20 agosto.
Quando il padre di 0swin, Osric, re di Deira fu ucciso dal re pagano Cadwalla nel 634, 0swin si rifugiò nel regno di Wessex (nell'Inghilterra meridionale). Dopo la morte in battaglia nel 634 di suo cugino s. Osvaldo che aveva riunito le due parti della Northumbria (Bernicia e Deira) in un unico regno, 0swin ritornò nel Nord per essere re di Deira, mentre suo cugino Oswy, che non poteva vivere in pace con lui, divenne re di Bernicia.
La brevità del regno di 0swin e la sua prematura morte furono dovuti al tradimento e alla lotta dinastica: egli fu infatti l'ultimo re di Deira. Tutto ciò che sappiamo di lui ci viene dalla Storia Ecclesiastica di Beda. Molto amato da tutti, governò la sua provincia con grande successo, ma Oswy, che voleva ottenere il territorio e il potere di Osvaldo, entrò in contesa con 0swin e prese le armi contro di lui. 0swin, invece di scatenare un'altra battaglia che si sarebbe aggiunta alla lunga serie di violenze nella Northumbria del sec. VII, rendendosi conto di essere meno forte, sciolse il suo esercito, sperando di far valere le sue ragioni in futuro, e accompagnato da un solo soldato si rifugiò nella casa del suo migliore amico Hunwald; questi però lo tradí consegnandolo a Oswy, il quale ordinò che 0swin e il suo soldato fossero messi a morte. Era il 20 agosto 651.
0swin fu devoto amico di s. Aidano, apostolo della Northumbria, che morí soltanto dodici giorni dopo di lui. Beda descrive il re come un uomo di bell'aspetto e di alta statura, piacevole nel conversare e di modi cortesi. Generoso con i potenti e con gli umili, si accattivò ben presto l'affetto di tutti con le sue regali qualità di mente e di corpo, cosí che anche uomini di piú alto lignaggio giungevano da quasi ogni provincia per mettersi al suo servizio.
In espiazione del suo crimine, Oswyn costruí un monastero a Gilling, presso Richmond, dove 0. era stato ucciso. 1 suoi resti tuttavia furono sepolti a Tynemouth, luogo che peraltro era molto esposto alle invasioni dei Danesi e, come quella di molti altri santi della Northumbria, la sua tomba fu completamente dimenticata durante l'ultimo periodo anglosassone fino alla sua riscoperta nel 1065. Il corpo fu traslato nel 1110 e ancora nel 1340. La festa della riscoperta si celebra a Durham e St Albans l'11 marzo: Tynemouth era infatti una cella (piccolo monastero) di St Albans. Inutilmente Durham aveva tentato nel XII sec. di entrare in possesso delle reliquie.
Nel ms. 134 del Corpus Christi College di Oxford un omilista, trattando del problema della morte di 0swin, concludeva che egli dovesse essere considerato come martire, poiché sebbene non morí per la fede di Cristo, morì per la giustizia di Cristo, e, citava s. Agostino: "Martyrem non facit poena sed causa". Sono infatti considerati martiri anche altri re anglosassoni, che perirono di morte violenta quali Edoardo, Ethelberto, Kenelm, Elmelredo e Ethelbricht.
PABLO SEGALÁ SOLÉ, Beato


Montgay, Spagna, 18 ottobre 1903 - Lleida, Spagna, 20 agosto 1936
XACATUR DE TIGRANAKERT, Santo
Come per la Chiesa Cattolica, anche per le Chiese sorelle Orientali Ortodosse o no, come l’Armena, la Russa, l’Assira, la Copta, l’Etiopica, la Bulgara, la Siriana, la Serba, l’Ucraina, la Bizantina, ecc., hanno avuto i loro martiri per l’affermazione e la difesa del cristianesimo nelle loro terre.
E alla Chiesa Armena appartiene il culto del martire Xacatur, il quale essendo stato martirizzato dopo l’XI secolo, viene elencato tra i neomartiri della Chiesa Armena; Chiesa cristiana autonoma, costituita verso il IV secolo, che adottò la lingua nazionale nella liturgia e che seguì la dottrina teologica del ‘monofisismo’, che negava la natura umana di Cristo, affermandone l’unica natura divina. L’eresia monofisita (V-VI secolo) fu condannata dal Concilio di Calcedonia (451), che determinò il distacco delle Chiese Copta, Armena e ‘Giacobita’ (fondata da Giacomo Baradeo in Siria).
La storia del martirio di Xacatur è narrata dallo storico armeno contemporaneo Arak e poi passata in alcuni ‘Sinassari’ orientali. Xacatur era un giovane desideroso di seguire l’esempio dei martiri cristiani e un giorno lasciò la bottega da fabbro, dove lavorava come apprendista a Tigranakert, recandosi nella vicina moschea islamica e qui si scontrò con un notabile musulmano che voleva cacciarlo via, offendendolo.
Secondo le leggi islamiche, fu subito condotto davanti al tribunale come denigratore dell’Islam, e quando gli fu offerto di aver salva la vita se abiurava, Xacatur rifiutò, preferendo il martirio in nome di Cristo.
Secondo le selvagge usanze islamiche, venne prima scorticato e poi mutilato di gambe e braccia a colpi di scure; prima di morire riuscì ad avere la Comunione da un sacerdote che aveva nascosto la particola in un pane.
Dopo la sua morte, un’intensa luce illuminò il suo corpo, inducendo il giudice a concedere ai cristiani la sua sepoltura, che fu effettuata con tutti gli onori funebri.
Il martirio sarebbe avvenuto il 20 agosto 1652, quando l’Armenia era contesa fra la Turchia e la Persia; presso la sua tomba si sarebbero avverate numerose guarigioni e altre dall’acqua versata dal vaso di coccio in cui aveva bevuto Xacatur prima di morire.
Il suo patrocinio fu evidente quando il governatore musulmano voleva colpire i pellegrini riuniti sulla sua tomba, una rivolta improvvisa provocò la fuga del governatore nella fortezza della città di Tigranakert per una settimana, salvando così i fedeli.
ZAQUEU o Publicano, Santo
San Zaccheo detto il Pubblicano, figura evangelica, per la verità è ricordato più in Oriente che dai Latini, il 20 agosto e in altre date; la Chiesa Copta il 20 aprile; i Bizantini la 32ª domenica dopo Pentecoste; nel Martirologio di Rabban Sliba è ricordato il 27 agosto come vescovo di Cesarea; non è menzionato nel Martirologio Romano.
In Francia una tradizione leggendaria, lo fa giungere dalla Palestina a Roc Amadour come sposo della Veronica e venerato sotto il nome di Amadoro il 20 agosto.
Zaccheo era il ricco capo dei pubblicani, cioè dei gabellieri che avevano l’incarico di esattori delle tasse a Gerico e nonostante fosse ebreo, per questa sua attività al servizio dei Romani, era disprezzato dai connazionali.
Quando Gesù passò per Gerico, Zaccheo che era basso di statura, per poterlo vedere salì su un albero di sicomoro.
Il Maestro lo vide, lo invitò a scendere e gli chiese di ospitarlo nella sua casa, nonostante il mormorio di disapprovazione dei presenti.
Da quell’incontro nella casa di Zaccheo il Pubblicano, Gesù ottenne da lui la promessa che avrebbe distribuita la metà dei propri beni ai poveri e se avesse frodato qualcuno, avrebbe restituito il quadruplo di quanto estorto.
Al di fuori di questo racconto evangelico, non si sa altro; tutto il resto è leggenda, come la qualifica di vescovo di Cesarea di Palestina, il suo sbarco in Francia, il matrimonio con la Veronica, l’identificazione con l’eremita Amadoro, ecc

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Local onde se processa este blogue, na cidade do Porto


miscelania 003


Os meus cumprimentos e agradecimentos pela atenção que me dispensarem.

Textos recolhidos

In

MARTIROLÓGIO ROMANO
Ed. Conferência Episcopal Portuguesa - MMXIII

e

sites: Wikipédia.org; Santiebeati.it; es.catholic.net/santoral, e outros











Blogue: SÃO PAULO (e Vidas de Santos) -  http://confernciavicentinadesopaulo.blogspot.com

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